Non dare mai a cesare quello che gli appartiene!!!

da Pellicanolibri con Adele Cambria
Questo blog nasce dalla decisa volontà di fare in qualche modo chiarezza in una vita apparentemente disordinata, piena di incontri e di lavori intriganti tutti o quasi lasciati a metà. Ciò accade rare volte e solo quando non si accetta nessun compromesso, neppure uno piccolo piccolo.
Accade così che scegli di fare incontri straordinari, importanti per il tuo cuore, la tua anima e la tua vita ma che non intendi sfruttare per favorire incontri diversi o carriere.
Di volta in volta cercherò qui di chiarire, anche se in maniera disordinata, ma sicuramente come mi vengono in mente, episodi che possono riguardare, libri editi, incontri con scrittori, mie collaborazioni a giornali e quant'altro.

Inizio con dei casi recenti, le pubblicazioni di Manuel Vazquez Montalban, "Manifesto subnormale" da parte della Frassinelli e di Goliarda Sapienza "Le certezze del dubbio" da parte di Rizzoli, entrambi editi da me, il primo nel lontano 1980, il secondo nell'84.

Per quanto riguarda il primo libro, "Manifesto subnormale", nell'ultimo incontro a Fregene, durante l'assegnazione del relativo premio avevo saputo dell'intenzione di ripubblicare il volume da parte della Frassinelli e certo, non avevo nulla in contrario. Ma è stata utilizzata la stessa traduzione (attribuendola ad altri) e addirittura "quasi copiato" lo stesso risvolto che 27 anni fa poteva dirsi moderno ma che oggi, anche per il fatto che l'autore è arcinoto coi suoi gialli, risulta alquanto superato. Inoltre non vi era alcuna indicazione che il libro fosse già stato edito da me (Pellicanolibri) 27 anni prima, appunto. Infine nelle nostre edizioni si rileva che il libro è edito dalla Kairos nel 1970 (quando l'autore lo pubblica per la prima volta) mentre per la Frassinelli il © è dell'89! (nelle riflessioni alla fine del libro, l'autore conferma che lo scritto è del 1970).
Neppure Feltrinelli che ha pubblicato la maggior parte delle opere di Montalban, cita il suddetto titolo che è il primo libro dell'autore, allora pressocché sconosciuto, specie in Italia, ed è una sorta di saggio contro la stupidità!
Nel secondo caso invece concedo volentieri ad Angelo Pellegrino (vedovo ed erede di Goliarda Sapienza) di ripubblicare "Le certezze del dubbio" sperando in un successo meritatissimo di quella che io, ma non solo io, crediamo essere una delle più grandi scrittrici italiane. In questo caso però, la casa editrice Rizzoli, in quarta di copertina, cita la nostra precedente edizione.

Per quanto riguarda Anna Maria Ortese il discorso si fa alquanto lungo ma intanto va detto che neppure in questo caso l'editore Adelphi ha ringraziato o citato la mia casa editrice, che non solo l'ha ripubblicata, ma si è battuta finché lo Stato italiano non applicasse per lei, ed era la prima vola la "legge Bacchelli".

Come dire che non si vuole dare mai a Cesare quello che è di Cesare. E se non lo fanno le persone di cultura o almeno che di cultura ci vivono chi dovrebbe farlo??


invano tornerai a cercarmi

Davvero avrò un incontro
ancora con te
quando la stagione del mare sarà finita
e tornerai nel buio di tante anime morte
che ostentavano muscoli e ricchezze
Non mi ritroverai
mi cercherai ancora nelle frasi
delle lunghe notti passate a pensarti
quando morivo di te
per un solo minuto
che avresti potuto regalarmi
e ancora di più quando
anche la tua stagione sarà finita
e invano tornerai a cercarmi

Buoni Libro entro il 31 Gennaio 2008 da Pellicano Libri

I Buoni Libro del Comune di Roma
[ Promemoria per gli studenti, ma non solo ] scadranno il prossimo 31 Gennaio, le quali somme, se non utilizzate, andranno definitivamente perse

concerto d'acqua e di vento

concerto d'acqua di vento
concerto di sangue di polvere
concerto d'amore
vorrei dedicarti
ma
non sono Mozart

Parole in poesia per coprirti la pelle
parole uniche inimitabili
parole d'amore vorrei dedicarti
ma
non sono Verlaine

E allora ti do il cielo gli uccelli
la luna il sole le stelle
e ti do anche il fiume e la montagna                    
e laghi e continenti
e ti do un mondo migliore
un mondo d'amore
ma non sono Dio
che già ci ha provato






                                       voce di Arnoldo Foà

Anna Maria Ortese, articoli

alcuni ce n'eravamo accorti prima, altri ancora no, d'altronde i 'pezzi' sui giornali non li scrivono più né Sciascia, Muscetta, Pasolini, Spagnoletti, né ancora Leone Piccioni, Claudio Marabini. Sono i giovani autori del momento (a volte duraturo) cui viene affidato il compito di 'commemorare' il grande scomparso. Certo, quando c'è dietro una Fondazione come per Moravia, questo non accade.
Questo spazio non sarà sufficiente, né completo, perché la mia vita è stata caotica e di continuo spostamento, né avrei mai pensato di tenere ordinate delle carte che non fossero strettamente mie (bollette, avvisi, multe, ecc), non pretende quindi di essere completo ma, come è accaduto a Dario Bellezza, un tentativo di ricostruzione con l'apporto di chi vorrà intervenire per aiutarne la crescita.























Arnoldo Foà, la "scrittura" edita



Oltre all'attività di attore, il più grande secondo me, ma anche secondo i più
'illuminati', Arnoldo Foà è scrittore di teatro certo, ma anche di romanzi e poesie (è anche un bravo scultore, ma questo per il momento teniamolo segreto).
L'attività principale non l'ha distratto dallo scrivere sempre, scrivere tutti i giorni, anche se, come editore ho pubblicato solo alcuni dei tanti libri che, invece, spero vedranno la luce prima o poi. Questo anche il motivo di 'creare' qui uno spazio a lui dedicato come, per una parte notevole di vita, ce lo siamo dedicato l'un l'altro, non solo occupandomi dei libri ma stimandolo talmente tanto che l'amicizia è stata 'seconda', mai terza, però.
Con affetto, dal suo