Beppe Costa sceglie: Marco Cinque “Sintesi”

Scrittore, poeta, fotografo e musicista, attivamente impegnato nel campo dei diritti umani attraverso progetti no profit itineranti. Da anni produce, conduce, gira con iniziative in moltissime città italiane, soprattutto presso istituti scolastici di ogni ordine e grado. Realizza incontri multimediali intrecciando diversi linguaggi espressivi: dalla drammatizzazione, alla musica, all'immagine.
Numerose le pubblicazioni fra personali, antologie, curati. Cd e festival, insomma un artista completo che non si fa mancare nulla. E’ vita e vitale.



Marco Cinque: Sintesi, pag. 120 € 10.00
traduzioni di Alessandra Bava


dalla prefazione:
"Nel volume che vi accingete a leggere, accadrà come per “Il libro dell’inquietudine” di Pessoa, o “Il codice dell’anima” di James Hillman, che alcuni di voi lo terranno sul comodino, segnato, perché ognuno di voi capirà, sentirà, farà proprio ogni suo verso, il vostro: aprendo qualsivoglia pagina vi troverete parte di voi, così da sentirvi legati, anche senza conoscerlo.
Può forse accadere questo dalla sua e mia frequentazione della poesia dei tanti autori stranieri (non certo perché ne manchino in Italia di altrettanto bravi, ma parlavo certamente dei noti e celebrati) e di quei tanti italiani che come Marco scrivono e vivono col proprio sangue la poesia, urlandola nelle piazze e nelle scuole, cantandola laddove è possibile e incontrando (senza quelle gelosie dei già citati ‘mostri’) tanti altri poeti che guardandosi attorno non possono dimenticare che la scrittura è ‘anche’ impegno civile e che poeta è colui che sente per primo e più forte il disagio umano e cerca di avvertire gli altri, quelli che può raggiungere con questo mezzo che ha, forse per sua sfortuna, perché è quello che non lo farà vivere mai bene, malgrado tutto attorno a sé funzioni o sembri, egli non può non guardare al di là del suo naso o del suo dito e soffre e urla e canta al mondo affinché si trovi un riparo allo sfacelo così visibile eppure tanto ignorato.

Lascio lo spazio al Poeta:




anoressica vita
la tua bocca cucita
Su una tavola imbandita

***

non ci sono
parole esatte
per dire libertà

soltanto modi di viverla


***

ciascun uomo
dovrebbe considerare meglio
la parte di donna che ha in sé

per completare la ricchezza
della propria
umanità

***

anche il più
insignificante mattone
è già in sé cattedrale

***

ho perso e perso
tutto il perdibile, lo ammetto
per questo motivo sorrido abilmente
nell’aver ritrovato quel niente
dove ancora sentirmi qualcuno
finalmente

***

ho trovato
solo belle parole
per dirti quanto sto male

***

provare vergogna
è un privilegio ormai
conosciuto a pochi



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di prossima pubblicazione a cura di M. Cinque