Fernando Arrabal, lettera al generale Franco

“Y los que fueron vistos BAAL ilando fueron considerados LOCOS  por los que no podían oir la música. Yo no creo nada más que en un Dios que sepa Arra BAAiL ar”(POSSIBLE  MAIS INEXACTE TRADUCTION FRANÇAISE
per continuare a leggere clicca qui


di Fernando Arrabal nel '78 ho pubblicato "Panico", (Pellicanolibri) manifesto del gruppo formatosi attorno all'autore sin dagli anni 60, comprendeva testi di Topor, Jodorowky, Bachelard (anche quest'ultimo edito da noi col testo Filosofia del non). Ho proseguito con Lettera ai militanti comunisti spagnoli, Il gran cerimoniale (da me anche tradotti) e La scampagnata.

Fernando è venuto a Roma per due giornate 'memorabili" dedicate ai "Poeti dallo spazio", quindi lo scorso anno non più potendo pubblicare con Pellicanolibri, ho tradotto per le Edizioni Seam, Il castello dei clandestini. Da pochi giorni ecco che, dopo il Premio alla carriera che l'ha visto ospite d'onore a Moniga del Garda, grazie ai complici e poeti Igor Costanzo e Stefania Battistella, ho completata la traduzione di Lettera al generale Franco che, presto uscirà sempre per la Seam.
Ci unisce non tanto la frequentazione o l'amicizia. Ci siamo visti e incontrati ben poco, rispetto ai 40 anni di pubblicazioni. Ma c'è sulla base di alcune idee di libertà umana e intellettuale. In difesa della cultura e delle popolazioni che soffrono per l'indifferenza di una parte dell'umanità che non sa e sa sa, si gira dall'altro lato.
Mi sembrava giusto, malgrado siano passati tantissimi anni, ricordare, attraverso lo scritto di Fernando cosa fosse stata la Spagna di Franco (dell'Italia di Mussolini sappiamo già parecchio e si continua a scoprire).

Memorie (quasi) vere: Premi e premiuzzi

L'Akesineide: Premio interrotto

fra gli ospiti dell'edizione del '90: Iosif Brodskij, Alessandro Parronchi, Giacinto Spagnoletti, 
Vargas Llosa,Vittorio Zucconi, Giampaolo Rugarli, e lo scienziato Kai B. Siegbahn

Dopo gli anni ’80, lasciata la Sicilia e cessata l’attività del Premio Akesineide, organizzato e ideato da Enzo Grasso, sindaco scrittore di Castiglione di Sicilia, che in qualche modo io e Dario Belle
zza sostenevamo, avevo abbandonata l’idea di potere ancora far parte di una istituzione che premiasse le menti più alte delle varie culture. Invece qualcosa accadde ancora Prima esperienza.
Incontro per lungo periodo un gran signore e conoscitore del libro antico Ermanno Totta, in occasione dell’estate romana a Ponte Sant'Angelo.
Subito dopo quell'esperienza Ermanno mi presenta un certo Francesco Agresti, che credo in quegli anni avesse a che fare con la Pro Loco di S. Felice Circeo, nota località della costa sud laziale.
In mente? un premio dal titolo ‘Cultura del mare’.
Bene, anzi male.
Prima esperienza.
Mi chiedono, vista l’amicizia, di chiedere a Dacia Maraini di far parte della giuria.
Lei, arriva un po’ in ritardo, non alla premiazione, ma alla seduta ch’era stata qualche ora prima, e arrivando chiede a me, quale il libro giudicato migliore.

‘La città e il mare’ di Renato G. Laganà edito da Gangemi, un corposo libro, più che un saggio che analizza nei secoli lo sviluppo delle città attraverso tutto ciò che si può immaginare arrivi dal mare.
Autore sconosciuto, libro intenso e più bello che mai, oggi poi con tanti libri scritti e pubblicati di fretta sarebbe addirittura mostruoso leggerlo per qualsiasi giuria.
Bene. Di nuovo.
Anzi, male.



Vince Laganà, saremmo tutti contenti: Totta d’accordo con me, poi però, visto che occorreva dare i soldi al premiato in busta, soldi che furono dati senza far piega, fui preso da parte e rimproverato a lungo perché, mi spiegarono in tre, parlando contemporaneamente, si sarebbe dovuto premiare un altro più quotato, essendo in forze al ‘Corriere della Sera’ e, per il ‘nostro’ premio sarebbe stato un bell'avvio. Certamente se ne sarebbe parlato sul Corriere, anziché sul “Giornale del Litorale”.
Invece fu l’addio’, al premio, all'Agresti e perfino al Totta che, materialmente spesava il Premio.
Non c’erano compensi alla giuria allora, feci tutto con grazia (Maraini rimase) e onestà.
Niente: mi mandarono via lo stesso giorno.

Pellicanolibri 1991

Quasi analoga esperienza al Premio Bancarella, era il 1998, certo fu solo il mio voto che condizionò anche altri?

Vinse, forse per questo, Paco Ignacio Taibo II con ‘Senza perdere la tenerezza’ intenso e documentato libro sulla vita di Che Guevara che ancora oggi viene ristampato e letto.Contro, tutti i giornalisti accanto e attorno Luis Sepúlveda con ‘Incontro d'amore in un paese di guerra’ che, al confronto è uno dei libri peggiori dell’autore.

Il palco era circondato dalla folla ma tutti stavano attorno al rammaricato perdente Luis che mi dedicò il libro, (gli diedi il mio di racconti così che prese spunto anche per il suo non ricordo più quale).

Rimase premiato e poco circondato Taibo II, il destino sta forse nel nome che un II° non può essere I°?

L’anno dopo andò peggio, votai Giampaolo Pansa (allora di sinistra o, almeno, amato a sinistra) contro Sergio Zavoli.

Ma ci voleva coraggio, un bel libro doveva vincere contro una serie di saggi scritti all’acqua di rose. Eppure mi avevano offerto alcuni milioni in libri. L’editore, naturalmente, il Premio in sé credo non c’entrasse. Bancarella davvero. Si andava a votare da un notaio.

Non ci fu il terzo anno e non capitò quindi di essere ancora giurato..

Altro funesto episodio, per quanto di successo, non goduto: premio Villa delle Querce - Pellicanolibri.

Un certo Cosimo Costa, omonimo non parente, dirigeva questo casa per anziani, così gli venne l'idea, con qualche complice di Latina, di istituire un premio di poesia per la 'terza età'.

Detto fatto: feci le mie mosse, con ospiti eccellenti quali i soliti Arnoldo Foà, Dario Bellezza, Ruggero Orlando, l'aggiunta di Alberto Lattuada e, per madrina Marta Marzotto. Anche qui, nessuno credeva sarebbero mai venuti e invece si bloccò la Pontina.

 

Alla vista della Marzotto si fecero tutti in quattro, anzi in otto, spuntò perfino il sindaco, mai visto prima, e se non fosse stato per l'aiuto di Melo Freni, allora in RAI, che intervenne al microfono, mi avrebbero eliminato totalmente. Per la cronaca vinse Elio Filippo Acrocca.

Eppure avevamo stampata una antologia 'conVersiAmo' (Pellicanolibri) con i migliori lavori e gli interventi dei personaggi citati.

Fu tutto così faticoso, ma ancora una volta non volevo capire che pur di avere un microfono o il nome in un giornale (anche di condominio) molti 'suiciderebbero' anche la propria madre.

Era il 1991 e l'anno dopo aprivo, anzi mia madre apriva la libreria, nel quartiere più lontano e forse assurdo (lo penso oggi) di Roma.

Altri non ne ricordo, per un po’ non ve ne furono.

Nel settembre del 2012 Paolo Berti (direttore del Premio Centro, dedicato all'arte in special modo) mi ha voluto a presiedere un Premio e sin qui è andato così bene che il premiato non era quello per cui avevo votato, ma era giusto e corretto vincessero i punti: tre a due.

Quindi il vincitore per la Nuova Poesia d’Autore è stato Giacomo GaspariniGPrima e unica edizione!

La vincita era costituita da un libro che non ha vista mai la luce.
Dopodiché fine del Premio? no, sosta e cambio giuria: avremmo anche qui dovuto premiare un altro, che ora fa parte della 'nuova giuria'. Esempio di grande serietà e assoluta dedizione.

Eros e Kairòs poesia al femminile

da sinistra: Giulia Cherubini, Duska Vrhovac, Valeria Raimondi
e Sylvia Pallaracci (foto: Marco Cinque)
Per la prima volta un concorso di poesia tutto al femminile.
Il “mercato” letterario italiano è ormai saturato da premi e concorsi vari, organizzazioni che raccolgono antologie e anche una notevole quantità di danaro, oltreché poeti senza dare loro la minima misura riguardo il lavoro svolto, se può essere considerato valido oppure se possano, anche in minima parte, migliorare. Come se per scrivere una poesia bastasse andare a capo ogni quattro o cinque parole, ed ecco che si può spacciare per poesia qualcosa che invece assolutamente non lo è.

continua a leggere l'articolo 

Come sei cupa Roma: Dino Ignani in mostra a Milano

"Rebecca" di Dino Ignani
"Non sono poi così cupi i dark romani degli anni Ottanta, nei ritratti in bianco e nero di Dino Ignani da oggi in mostra alla galleria Pomo di Milano. Sanno più di un'epoca ingenua e felice che di malessere e malinconia; e in fondo questo sono gli anni 80 nel nostro immaginario, l'ultima grande festa collettiva. Mettersi in scena, ore e ore per truccarsi e vestirsi, cotonarsi i capelli e scegliere le camicie da Bacillario, bere un cocktail dietro l'altro al Venice o al bar della Pace, finire a ballare al Uonna club o al Blackout. I rituali romani della generazione passata dalle rivolte politiche del '77 alla “rivolta dello stile” non si vedono ma sono più che presenti in queste foto, che invece si concentrano sugli individui. Far parte della “scena”, mettersi in mostra, era parte del gioco tanto quanto lo stile scelto, la musica che ascoltata, che fossero i Bauhaus o i Sisters Of Mercy, Siouxsie o i Joy Division. [...]"

Questo scrive Alba Solaro su MarieClaire riguardo Dino Ignani e la sua mostra di Milano di ritratti della Roma dark degli anni '80. Per leggere l'intero articolo clicca qui.




Per approfondire sul lavoro dell'Autore

Libri rari da leggere, rileggere, da conservare: Arrabal, Jodorowsky, Topor, Panico

Libri rari da leggere, rileggere, da conservare: "Panico" di Arrabal, Jodorowsky, Topor
1978



Nulla di più semplice che fare questo libro.
Mi è bastato riunire alcuni testi
concernenti il Panico e fare poi una scelta
affinché questo memento non divenisse
un'enciclopedia.
Arrabal 1973

INDICE
7 Arrabal: Prefazione
9 Dominique Sevrain: Alcuni punti chiave nella storia del panico
I PANICI
di Dominique Sevrain
15 Arrabal
18 Alexandro Jodorowsky
19 Topor
21 Diego Bardon
22 Olivier O. Olivier
23 Sam Szafran
24 Christian Zeimert
25 Abel Ogier
VERSO UNA TEORIA
29 Arrabal: L’Uomo panico
41 Alexandro Jodorowsky: Panico e pollo arrosto
49 Topor: Piccolo memento panico
55 Alexandro Jodorowsky: Trarre fuori il teatro dal teatro
67 Topor: Topor
71 Arrabal: Il teatro come cerimonia panica
75 Topor: Cos’è il... Panico?
81 Alexandro Jodorowsky: Conversa con Diego Bardon
LA PITTURA PANICA
93 Arrabal: Olivier O. Olivier
97 Michel Troche: Zeimert
101 Arrabal-Lagrive: Szafran
102 Arrabal: Quattro pensieri da primo dell’anno
105 Dominique Sevrain: Arrabal
107 Arrabal: Topor pittore
PRECURSORI E
COMPAGNi DI VIAGGIO
La recente visita di Fernando da Pellicanolibri (2010)
111 August Strinbderg: Le arti nuove
115 Ruellan: testamento
119 Jéròme Savary: Le nostre feste
125 Bachelard, Alexis Carrel e Wilhelm Reich
127 Lichtenberg: Aforismi
131 Baltasar Gracian: L’uomo di corte
133 Jacques Sternberg: Tu, mia notte
137 I Compagni Cristiani
139 E. M. Cioran: Manuale di decomposizione
141 Dr. Paul Gibier: Analisi delle cose






Memorie (quasi) vere: Luce d’Eramo



Memorie (quasi) vere: Luce d’Eramo

Pellicanolibri, 1997 
Mentre stavo pensando di ricordare Lucetta, vedo in libreria, fra le novità, il libro “Deviazione”, già Mondadori del 1979, più volte ristampato anche da Rizzoli fino al 2002, infine sparito.
Fu questo il libro che ci fece incontrare per presentarlo in libreria. Lei faceva parte degli amici di Dario e, successivamente, sapendo che ero anche amico di Moravia mi propose la pubblicazione di “Raskolnikov e il Marxismo”, (Pellicanolibri 1997) che pubblicai, infatti, nel 1997. E fu l’ultimo libro con la casa editrice ancora in attività, successivamente, per festeggiare i trent’anni dall’uscita di “Panico” e la visita di Fernando Arrabal da noi, pubblicammo “La scampagnata”.
Naturalmente la pubblicazione del saggio della d’Eramo fece piacere a Moravia e a tutti gli amici, anche se le vendite furono quasi zero, come sempre.
in piazza Ormea, un momento della Premiazione 
Nel 1988 Luce fu investita, cadendo dalla carrozzella su cui era ormai costretta da anni, quindi al di là della presenza fisica fra noi, qualche volta venendo in libreria a presentare tutti i suoi libri che via via uscivano, c’era la costante del telefono o di qualche bigliettino che ci dedicavamo quasi ogni giorno. Scrisse anche una presentazione al mio “Lettera d’amore non spedita”, e una prefazione a “Due o più cose che so di lei”, l’unico libro di racconti miei editi.
Lucetta andrà via nel 2001 e fu l’unico funerale cui andai, perché non c’era alcuna pompa, era una cerimonia per intimi, dieci o quindici persone al massimo; fra queste ricordo Margaret Mazzantini, Carlo Croccolo e il figlio Marco con la scatoletta delle ceneri in mano che non smetteva di piangere e, a questo proposito, mi chiedevo come mai lui, negli Stati Uniti ad insegnare, non aveva fatto nulla affinché i libri fossero ristampati. Lucetta è seppellita vicino ai suoi amici Dario Bellezza, Amelia Rosselli, Gregory Corso, al Cimitero acattolico di Roma.



C’è traccia in qualche trasmissione del ‘Costanzo’ che parla delle mie iniziative, e ricordo che il 1997 quando smetto le attività nella piazza di Casalotti e in libreria, è il periodo per me più doloroso: faccio il padre a tempo pieno per Karen, lavoro in libreria, stacco il telefono, e cerco altro che mi distragga e mi faccia vivere serenamente questa situazione fra mio figlio Dante che inizia a curare in maniera totale la libreria, e la crescita di una bambina che richiede uno sforzo notevole.
Non riuscirò più a chiamare nessuno né ad invitare nessuno, neanche con l’unica rimasta, Adele Cambria, che mi rimprovererà dieci anni dopo.
Attraverso la rete nel 2007, conosco Fabio Barcellandi anche dal vivo. Grazie a un incontro che avrà con Dacia Maraini, in quei giorni a Brescia per presentare uno dei suoi libri, si scambiano notizie su di me e così, riprendo coraggio. Ricomincio gli appuntamenti in libreria; per farlo però ho bisogno dei miei amici più noti, ancora in attività, chiamo Adele Cambria, Silvano Agosti, Barbara Alberti, Alberto Bevilacqua, li chiamo dicendo: manco da 10 anni mi date una mano a fare delle serate in libreria?
Tutti aderiscono.
C’è una novità, appunto: Fabio. In lui sento la stessa complicità, precisione, ingenuità che avevo con Bellezza, così gli chiedo perché non scegliesse lui gli artisti migliori creando i Poeti dallo spazio. Così fu: certo non hanno funzionato tutti, ma si è creata una sorta di famiglia, anche se stiamo a distanza: Fabio, Chiara Daino, Antonella Corsini Meloni (in arte Shikanu’), Claudio Moica e molti altri. Considero loro una famiglia scelta e non acquisita e quindi più importante, ma di questo preferisco ne parli lo stesso Fabio.
Tante sono le lettere e soprattutto bigliettini che ci scambiavamo, con la promessa di lavorare sempre, ogni giorno, anche nei festivi. Questo uno dei tanti biglietti dove mi scrive di un interessante lavoro su Primo Levi.

Libri rari da leggere, rileggere, da conservare: Angelo Maria Ripellino

Da oggi e nei prossimi giorni, sarà possibile leggere e scaricare gratuitamente alcuni dei libri della Pellicanolibri, cliccando QUI

Da “Scontraffatte chimere” di Angelo Maria Ripellino, 1987

PREFAZIONE 
di Giacinto Spagnoletti


Angelo Maria Ripellino, una delle figure insostituibili del panorama letterario del secondo cinquantennio del secolo, si spense a Roma il 21 aprile 1978, a soli cinquantaquattro anni. Qualche mese prima di morire aveva pubblicato da Guanda l’ultimo suo libro di poesie, Autunnale barocco, qualche giorno dopo la fine Einaudi fece recapitare ad Ela, la scrittrice e traduttrice ceca che era stata la sposa e la compagna della sua vita, l’ultimo straordinario volume di critica:Saggi in forma di ballate, recante come sottotitolo «Divagazioni su temi di letteratura russa, ceca e polacca». In due brevi paginette anonime il lettore veniva informato che l’autore in questo volume aveva raccolto i saggi «che in anni recenti erano stati al centro della sua attività critica». E ne allineava i nomi: da Cechov a Rozanov, da Chlébnikov a Pasternak, da Schulz ai cechi Halas e Kolàf. «Sullo sfondo, onnipresente punto di riferimento, la grande figura di Majakovskij e le ardite sperimentazioni dei cubo-futuristi». [per leggerla tutta clicca QUI]


Stop

Non attenderti più, non chiamarti,
consumarsi come una lanterna,
non cercarti, non telefonarti,
nascondere il viso tra le umide mani
piangere in segreto come l’alba,
e tornare da solo in quella strada,
dove cinguettavano i tuoi baci.

Spegnere questo fuoco divorante,
strozzare le idre del desiderio,
non attenderti più, non chiamarti,
scivolare nel tempo e nell’ombra.

Perderti come un mito, e fra vent’anni
ritrovarti, ormai gonfia di buon senso,
con bracciate di figli e di faccende,
e ricordare con te le fugaci
carezze, il sortilegio del distacco.

Biascicando, esprimerti il rimpianto
di ciò che è perduto, che mi lasciai sfuggire:
della tua giovinezza stellare,
del tuo piccolo corpo di uccello ferito.

E sarà scialbo il ricordo, grigiastro, sfiorito,
e nulla potrà risvegliare quei giorni.

Memorie (quasi) vere: Maurizio Costanzo

Memorie (quasi) vere: Maurizio Costanzo

Era quasi tutto pronto per registrare ma, prima, bisognava avere una conversazione col ‘capo’, firmare la dichiarazione di responsabilità. Venne a prendermi una signora bassina, riccia peggio di me e piuttosto nevrotica nei gesti:
«Venga, l'aspetta».
Andai mentre usciva Gabriella Zappalà col suo sorriso aperto e sornione ma con l'aggiunta di una punta di acido:
«Vai, poi ti dico».
Entrai, mi afferrò le mani tenendole alle sue.
M’era sempre apparso un po’ simpatico, un po’ populista e, quando lo seguivo con quel cosa c’è dietro l’angolo, addirittura divertente.
Adesso era pallido e sudato. Immagino come potesse essere durante le trasmissioni. Ma non sapevo, nulla.
«Deve aiutarla, questa donna».
«Certo che sì, intanto l’ho pubblicata, su consiglio di Barbara Alberti, come sa. Per questo sono qui, ma è lei che ha potere, non io. Io sono piccolo, anzi piccolissimo».
Così iniziò il primo incontro con Maurizio Costanzo e il suo show. Mi chiedevo cosa volesse dire con quel ‘deve aiutarla’. Lui ha quel potere assoluto di trasmettere a diverse centinaia di migliaia di spettatori quel che dovrebbero fare. Ha lanciato belli e brutti, secondo simpatie, complicità e raccomandazioni.
Infatti fu così, la trasmissione si incentrò sul sesso narrato nel romanzo della Zappalà: ‘Il grido della chimera’, (Pellicanolibri, 1990). Dopo questa apparizione non fummo e non fui tanto tormentato dalle richieste del libro, quanto del come si fa ad andare al Costanzo o del come raggiungere la signora che la ‘dava’.
Io e lei fummo circondati da così tanti ‘ammiratori’ che dovetti staccare il telefono. Alcuni furono scrittori che, rintracciatola, l’invitarono a pranzi, cene e naturalmente quant'altro possiate immaginare. Ma fu Costanzo il principale ‘ammiratore’. Una serie di lettere e inviti, ma Gabriella voleva che il suo libro si vendesse, non che si svendesse lei.
Forse avrebbe ceduto a un sogno d’amore, a un incontro mai avvenuto, non certo a una schiera di ammiratori che immaginavano pompini al buio di un cinema, come narrava nel suo libro da casalinga impavida..
Così andò più volte, divertendo il pubblico raccontando di come mangiava le pagine dopo averle scritte.
Fui invitato anch'io, dalla sala (di cui metto traccia) con la promessa che avrei parlato per non più di cinque minuti. Così fu, preciso 49 minuti e qualche secondo.
Andai diverse altre volte.
Malgrado presentato come un genio della letteratura, una volta feci da palo, senza poter dire una sola parola. Un’altra portandoci Arnoldo Foà (che poi dovette gratuitamente fare spettacolo ai Parioli) e anche qui a un certo punto, forse per la solita lagna dell’artista malato, Foà ed io ci alzammo tentando di andare via.
Una puntata invece per presentare "Le pompe di Satana" di Arnoldo Foà
All'ultimo invito, forse il quinto, avevo già aperto la libreria, pensando che la mia vita privata sarebbe stata massacrata ancor più, decisi di lasciare la sedia vuota.
Doveva essere destino, questa intenzione fu aiutata nel permettermi di sbagliare strada.
Non avevo accettato l’invito di farmi prendere dall'organizzazione del Costanzo show, un senso di libertà che avevo a quell'epoca (forse volendo imitare Moravia), nel rischio della ‘noia’ voleva avere la sua macchina per fuggire. Anziché andare verso viale Parioli, andai in senso inverso verso il cimitero del Verano. Non mi rendevo conto: temevo che dall'indomani, diventando molto visibile, sarei stato affollato da richieste di aiuti ancora maggiori. La libreria era un impegno economico sbilanciato e ancora prima di aprire, una montagna di debiti era pronta a seppellirmi.
Confuso, con una ridda di pensieri contrastanti (la pubblicità è utile ma dagli interventi in televisione non era arrivato pressoché mai un ordine di acquisto o un invito, solo ex amici o conoscenti che cercavano il mezzo per arrivarci. Tornai a casa.
Questa esperienza fu tutt'altro che emozionante. Riportò molte persone a contattarmi: madri che avevano figlie ballerine, cantanti, geni in qualcosa e amici cosiddetti che non vedevo da trent'anni almeno, e tutti a dire:
«Ti ricordi di me?» qualche preambolo e poi la richiesta di come si fa ad andare dal Costanzo.
Conservo le lettere di Gabriella Zappalà, scomparsa per tumore, qualche tempo dopo. Il presentatore le scriveva lettere di fuoco. Non mi cercarono più se non per Goliarda Sapienza, per sapere dove e come rintracciarla.
Ci andò anche Goliarda, parlando del nostro libro (avevo pubblicato le Certezze del dubbio (Pellicanolibri, 1987oggi è nella Einaudi) e l’amica comune Adele Cambria che, alla richiesta della ‘passerella’ si rifiutò infuriata e andò via veloce come un furetto.
Mi avevano chiamato dal Costanzo chiedendomi numeri di telefono e di portarci anche Arnoldo Foà (che avevo citato già alcune volte).
Fu così che almeno Arnoldo Foà riprese a lavorare grazie, in fondo, alla Zappalà che, se non mi avesse proposto, non sarei andato e non avrei parlato della situazione, perlomeno critica, del grande attore.
Com'è buffo a volte il sistema: grazie a Barbara Alberti, alla fine la Zappalà rimase sconfitta e sola e Arnoldo (a sua insaputa) insieme a Maurizio Costanzo, trassero qualche vantaggio: almeno per il teatro.
Aggiungo: qualche anno fa avevo messo altri video con alcune presenze come Gabriella Zappalà, ma YouTube li ha eliminati. Purtroppo.

Memorie (quasi) vere: Giovanni Pascoli

Per i tanti articoli su Pascoli, per distratti, incompetenti e frettolosi, ecco un altro scoop: mio nonno, papà del secondo marito di mia madre Maria, pubblicò tre libri del Poeta.
Il Pascoli diede il soprannome di Iuzzu a Vincenzo Muglia editore e simbolo e motto dell’allora casa editrice (S’arma e non parla). 
Inoltre pagò bollette e pensioni allo stesso Pascoli quando era in difficoltà (accadde in forma minore anche per Luigi Capuana, di cui pubblicò “Si conta e si racconta” da me ristampato, 1989, Pellicanolibri)). 
1905, S'arma e non parla
Alcune di queste notizie si leggono comodamente per chi studia in: (edizione di riferimento) Maria Pascoli, “Lungo la vita di Giovanni Pascoli”, Memorie curate e integrate da Augusto Vicinelli, con 48 tavole fuori testo, Arnoldo Mondadori editore, Milano 1961. 
Non solo ma ho dato tramite l’amico Franco Conti, ogni lettera, da me custodita per anni, alla Fondazione Giovanni Pascoli. Lettere inedite, cartoline e quant'altro, purtroppo senza farmi neanche una fotocopia.
Ma l’editore e la famiglia Muglia vennero ricordate più volte dai giornali, quando morì Vincenzo. 
Per fare un esempio: se mi affidassero qualcosa di calcio e dicessero 'parla del Milan', non mi limiterei a dire che è di Berlusconi (o non lo è, pareva si fosse dimesso da tutto e, invece, in odor di moglie e di eredità, riappare tutto il suo impero [dopo il romano, il bizantino, quello di Benito Mussolini, forse il terzo per importanza]) ma, farei attenta ricerca, invece leggo e rileggo articoli sul Pascoli e non trovo traccia di come viveva a Messina, del terremoto e di mio nonno che direbbe: 
«All’anima ‘ra palla!»
Ora, come si spiega che la segretaria della Vallecchi, dovendo fare una tesi di laurea su Anna Maria Ortese, mi cerca, mi trova, mi chiama? E altri no?
Poi non vorrei essere un provocatore, sembrerebbe che parlo di me, ma avendo visto molti articoli, anche su TellusFolio, dove sono citate le prime edizioni, mi fa rabbia perché non è vero.
Su internet c’è persino tutto il libro della figlia. Pascoli non è Beppe Costa, andrebbe studiato come si faceva un tempo che sapevano, altrimenti parlassero solo della Cavallina, stanca come me. 
Dopo questo articolo pubblicato su TellusFolio nel marzo del 2009, sono state aggiunte alcune notizie su Wikipedia, per esempio l’opera prima edita da mio nonno alla voce (Il fanciullino), riporta la nota che qui vi ripropongo:
Uno dei tanti libri editi dopo
il trasferimento a Catania
“L’intera opera è stata raccolta la prima volta in volume in Giovanni Pascoli, Miei pensieri di varia umanità, Messina 1903, edito da Vincenzo Muglia”
Così come il nome di mio nonno, (ora inizia ad apparire su google) anche altri suoi libri (ancora pochi rispetto ai tanti pubblicati essendo lui editore della Real Casa) iniziano ad essere rintracciabili.
Prima del 2009 Muglia era sconosciuto e, per trovarlo, ho sfogliato migliaia di pagine fino a al sopra citato libro di Maria Pascoli.
Dal terremoto del 1908, l’azienda tipografica e l’editrice s’erano trasferiti da Messina a Catania ed è lì che ho avuto la fortuna, nei miei anni giovanili, di conoscere e frequentare la libreria (allora di Vincenzo) dove venivano a passare le ore Giovanni Verga, Ercole Patti e tanti altri di cui il nonno narrava. 
La libreria Muglia di via Etnea 134 passò poi al figlio Dante e, alla sua morte, a mio fratello Gaetano, che non la tenne per molto e quindi, dopo una attività di oltre 100 anni, oggi non esiste più.
Chissà se al suo posto c’è un pub. 


Qualche anno fa, affidate all'amico Franco Conti apparvero finalmente! anche sui siti! Questa volta fui ringraziato dalla direttrice della Fondazione Pascoli, con alcune telefonate. Probabile, come è scritto sul sito, che l'amico Conti abbia venduto i documenti, anziché donarli come avevo chiesto. Ma. Anche qui la verità non sarà possibile conoscerla.
b.c.

Riporto dall'archivio SIUSA

Muglia Vincenzo

fondo


Estremi cronologici: 1900 - 1914



Storia archivistica: Le carte Muglia comprendono manoscritti e corrispondenza inviata da Giovanni Pascoli, provenienti dall'archivio dell'editore messinese Vincenzo Muglia. La Fondazione Giovanni Pascoli le ha acquistate nel 2000 dall'erede dell'editore Muglia, che ebbe queste carte durante il periodo messinese di Giovanni Pascoli e che raccolse la corrispondenza con il poeta.



Descrizione: - Manoscritti: autografo della poesia "Musolino" (c. 1, 1901); ms. anepigrafo su Garibaldi (3 cc., 1901); ms. anepigrafo ["L'eroe Italico: prosa"], 27 cc. del 1901; Note autografe, 3 cc. s.d.;

- Corrispondenza: 12 lettere, 9 cartoline e 10 biglietti indirizzati da Giovanni Pascoli a Vincenzo Muglia, dal 1900 al 1909; 2 frammenti di lettera s.d.; 1 lettera e un biglietto inviati da Giovanni Pascoli a Biagio Muglia del 1902; 2 contratti Pascoli-Muglia, il primo relativo alla pubblicazione di "Sotto il Velame" (1899), il secondo de "La Mirabile Visione e dei Miei Pensieri di Varia Umanità" (1901); 3 fogli di appunti s.d.; 6 fogli di taccuino e tre foglietti con appunti autografi. Autografi di altri: lettera di Giuseppe Martinozzi a Giovanni Pascoli dell'8 marzo 1903; 3 lettere di Vincenzo Muglia al Ministro (1900-1902).

- Atti e documenti: 8 ricevute di pagamento della pigione a Samuele De Pasquale nel periodo 1° luglio 1902 - 1° aprile 1903; 3 fotografie del poeta; 2 fotografie del terremoto di Messina; 2 cartelle di pagamento esattoriale del 1902; 1 copia della rivista "Il Marzocco" (14 aprile 1912); copia della rivista "Myricae" del 5 gennaio 1914; copia della rivista "L'Osservatore" del giugno 1955; copia a stampa della I edizione de "La Mirabile Visione" (Messina, Muglia, 1900); copia a stampa della I edizione di "Sotto il Velame" (Messina, Muglia, 1900).

La documentazione è stata prodotta da:
Muglia Vincenzo

La documentazione è conservata da:
Fondazione Giovanni Pascoli

Redazione e revisione:
Mazzanti Marinella

Memorie (quasi) vere: Barbara Alberti

Memorie (quasi) vere: Barbara Alberti

Di episodi divertenti, brevi e umani ce ne sono tanti, ma voglio raccontare è il seguente.
Intorno agli anni della confusione 1980/82/83, ricevo dall'assessore T. Amore, tramite un tipografo di Augusta, un certo Fruciano, l’incarico di stampare un libro del pittore Rodolfo Cristina e, di conseguenza, c’è di organizzare una serata di presentazione del libro; così chiamo l’amico Santino Bonaccorsi, Barbara Alberti, che si presenterà con una teiera da favola e la sua amica del momento, figlia di Sergio Saviane, e Dario Bellezza; sarà presente anche Monsignor Alberti (immaginatevi!)
Arrivati a Pozzallo, devo fare le presentazioni, almeno di quelli che avevo coinvolto io, ed è stata straordinaria la stretta di mano fra Amore e Bellezza!.
con Dante e Karen Costa
Mentre andiamo per raggiungere il ristorante, perdiamo di vista la macchina dell’assessore. Tornando indietro, con la nostra, li troviamo infrattati: Amore-volmente, Barbara e l’assessore avevano accostato. 
Ci siamo incontrati molte altre volte, fu lei a coinvolgermi a qualche puntata del Costanzo show (forse lavorava in redazione o era una semplice consigliera), e a presentarmi Gabriella Zappalà, autrice che poi pubblicherò con un libro scandalo “Il grido della chimera”.
Fu una delle amiche più care di Dario Bellezza, ma che, alla sua morte, si allontanò temendo l’infezione come scrive lei stessa ne “L’arcano fascino dell’amore tradito” (a cura di F. Cavallaro).
Di Barbara questa traccia, scritta da lei, dopo una serata delle tante in libreria da Pellicanolibri:
la sua una bella vita tormentata come a volte accade a persone di grande intelligenza.

«Caro Beppe,
GRAZIE!
Un grazie a sei piani,
sono ancora sotto l’effetto
meraviglioso della serata di ieri,
dell’aver visto il tuo presepe, 
il tuo lavoro di santo laico,
di uomo di buona volontà,
tua figlia, tuo figlio, Paolo, Fabio, la pittura,
gli altri ragazzi che collaborano con te,
l’impresa di promuovere insieme più forme d’arte,
quel pubblico cui dai un motivo di congregazione
e di appartenenza,
la biblioteca organizzata come una sala di lettura,
quel tuo andare controcorrente,
e il tuo calore umano immutato, anzi accresciuto 
nel tempo.
Vi abbraccio
tutti insieme, la vostra è proprio un’isola di salute
(Barbara Alberti, 2009)

Liberty and Recognition for Edward Snowden

Liberty and Recognition for Edward Snowden. Worldwide Reading on September 8th 2014, Appell 

The international literature festival Berlin (ilb) calls on all individuals, institutions, schools and media outlets that care about freedom and civil rights to participate in a worldwide reading of texts about surveillance in support of Edward Snowden, on 8th September 2014.
On 6th June 2103 the Guardian published the first of a long series of articles exposing the extent of mass surveillance being conducted by states and corporations worldwide, in particular the American National Security Agency (NSA) and the British intelligence agency Government Communications Headquarters (GCHQ). New information taken from the top-secret files of these agencies continues to be revealed, detailing how millions of innocent citizens are being digitally tailed as suspects. Data about our phone calls, online chats, text messages, web searches, social media use – all the means through which we daily conduct our lives – is collected, analyzed and stored.

One man alone was responsible for disclosing these shocking violations to the public; his name is Edward Snowden. A former employee of the NSA, Snowden had become increasingly disillusioned and alarmed by the scope of surveillance and the illegal methods being used. He realized, “I do not want to live in a world where everything I do and say is recorded. That is not something I am willing to support or live under.” Unsuccessful attempts to influence the system from within pushed Snowden to take the only other route available to call attention to these gross infractions: whistleblowing. Knowing he might never again see his friends, family or country, Edward Snowden left his life and all comforts behind in the United States, carrying with him nothing except for four laptops within which were some of the National Security Agency’s most highly classified secrets.
These leaks were shared with the world through careful collaboration with responsible newspapers. They have sparked a long overdue global debate about democracy and human rights in the digital age. Corporations have come under scrutiny for their brazen exploitation of consumers’ data. Citizens everywhere are waking up to the fact that there is no freedom without privacy and are demanding the right to live without being constantly observed. As a result, governments around the world are increasingly forced to review their own surveillance systems and, in some cases, acknowledge their complicity with the NSA.
Edward Snowden disclosed his identity soon after the first leaks were published because he wanted to protect anyone else from being implicated. He said: “I have no intention of hiding who I am, because I know I have done nothing wrong.” The ilb wholeheartedly endorses this claim and asks all citizens to do so as well by joining in the worldwide reading for a man who has done humanity a great service.
With this worldwide reading, we call on the United States Government to recognize that Edward Snowden's revelations are of essential importance for the safeguarding of democracy in the digital age, and thus that his actions must be seen to be covered by the Universal Unwritten Rule of the Ethical Right. Washington should therefore immediately lift all legal charges and complaints against Snowden, so that he can return home safely as a free man.

We further demand that the Member States of the European Union, in recognition of the importance of his revelations, immediately grant Edward Snowden asylum in the EU, for as long as he may need it and at least until the US Government has lifted all charges against him.

Finally, we ask that the Nobel Committee consider Edward Snowden for the Nobel Peace Prize – in recognition of his amazing, selfless service towards democracy, freedom and peace for all of us.

All texts for the reading are available in several languages on July 30th on our website
www.worldwidereading.com. Please contact the ilb if you would like to participate. The email address is:worldwidereading@literaturfestival.com

Please sign our petition on http://www.change.org/de/Petitionen/liberty-and-recognition-for-edward-snowden-worldwide-reading

 List of supporters

Agualusa, José Eduardo AO, BR, Ahmad, Omair IN, Alegria, Claribel NI, 
Amis, Martin  GB, Aridjis, Homero  MX, Aridjis, Betty  MX, Aridjis, Chloe  MX, 
Arvola, Ingeborg  NO, Aslam, Nadeem PK, GB, Assmann, Jan  DE, 
Azevedo, Ricardo  BR, Bachelet, Giovanni  IT, Badr, Liana  IL, 
Balci, Güner Yasemin  DE, Bartsch, Wilhelm  DE, Basil, Priya  GB, 
Battistella, Stefania IT, Belli, Gioconda  NI, Bernstein, Charles US, 
Blomé, Toby  US, Bodrozic, Marica  DE, HR. Böhm, Thomas DE, 
Bonné, Mirko DE, Bracho, Coral  MX, Brassinga, Anneke NL, 
Brett, Brian  CA, Breytenbach, Breyten  ZA, Buchholz, Martin  DE, 
Cacho, Lydia  MX , Castro, Brian  ZA, Chalfi, Raquel  IL, 
Cheheltan, Amir  IR, US, Chomsky, Noam US, Clement, Jennifer  US, MX, 
Costa, Beppe IT, Day, Michael US, de Bernieres, Louis  GB, 
de Souza, Patricia PE, FR, de Toledo, Camille FR, Debeljak, Aleš SI, 
Dimkovska, Lidija MK, Dische, Irene DE, US, 
Dorfman, Ariel  AR, CL, Dragomán, György HU, Dutton, Paul  CA,
Etwebi, Ashur  LY, Eugenides, Jeffrey  US, Falk, Agneta SE, 
Fargo Cole, Isabel  US, Flanagan, Richard  AU, Forche, Carolyn  US, 
Frevert, Ute DE, Gatenby, Greg CA, Gerz, Jochen DE, Grote, Christian DE, 
Guo, Xiaolu  CN, GB, Gustafsson, Lars  SE, Hacker, Marilyn DE, 
Haslinger, Josef  DE, Hass, Robert L.  US, Haugen, Paal-Helge  NO, 
Heinrich, Finn-Ole  DE, Helgason, Hallgrimur  IS, Herbert, Wiesner DE, 
Herliany, Dorothea Rosa  ID, Hertmans, Stefan BE, Hirschman, Jack US, 
Horstmann, Ulrich DE, Hosfeld, Rolf  DE, Howard, David  NZ, 
Humaidan, Iman  LB, Ihalainen, JK  FI, Ingebrigtsen, Eirik  NO, 
Jelinek, Elfriede AT, Jones, Gail  AU, Jonsdottir, Birgitta IS,
Jungersen, Christian DK, Kessler, Florian DE, Kishore, Naveen IN, 
Kleemann, Jessie  GL, Knausgård, Karl Ove NO, Knauss, Sibylle DE, 
Koteska, Jasna  MK, Krull, Hasso  EE, Kumpfmüller, Michael  DE, 
Lagash, Luca IT, Llongueras, Angelina  ES, US, Lodemann, Jürgen DE, 
Magnason, Andri  IS, Mak, Geert NL, Malna, Afrizal  ID, Mandilaras, Filippos  GR, 
Mawiyoo, Ngwatilo  KE, Meddeb, Abdelwahab  TN, FR, Melandri, Francesca  IT, 
Menasse, Eva DE, Mernissi, Fatema  MA, Metz, Markus DE, Michalopoulou, 
Amanda  GR, Morales, Chavarro, Winston  CO, Nagarkar, Kiran  IN, 
Nakhjavani, Bahiyyih IR, US, Navarro, Mariette FR, Nilsson, Moni SE, 
Nwakanma, Obi  NG, Ondaatje,  Michael  CA, Oroschakoff, Haralampi  DE, AT, 
Palma, Jorge UY, Palmer, Michael US, Paterson, Don  GB, 
Patiño Góez, Rafael CO, Peters, Christoph DE, Plessen, Elisabeth DE, 
Rendón, Fernando  CO, Restrepo, Laura  CO, Rinke, Moritz  DE, 
Rosa Mendes, Pedro PT, Rosenstock, Gabriel  IE, Rotfuß, Veronika  DE, 
Said, Mekkawi  EG, Saleh, Fakhri  JO, Saleh, Ameen  BH, Salmon, Christian  FR, 
Sartorius, Joachim DE, Satchidanandan, K. IN, Schreiber, Ulrich DE, 
Schuenke, Christa  DE, Schulze, Ingo DE, Šehić, Faruk BA, Selasi, Taiye  GB, IT, 
Sennewald, Nadja DE, Sguiglia, Eduardo AR, Shimon, Samuel IQ, GB, 
Shuttleworth, Mike  AU, Sofronieva, Tzveta  BG, DE, 
Sonnenberg, Brittani US, DE, Stamm, Peter  CH, Stanchina, Kanta  DE, IN, 
Stephanides, Stephanos  CY, Strubel, Antje DE, Szirtes, George  GB, HU, 
Tafdrup, Pia DK, Talvet, Jüri  EE, Teller, Janne DK, Thien, Madeleine CA, CN, MY 
Thompson, Jon  US, Thor, Annika  SE, Toews, Miriam CA, Trojanow, Ilija BG, DE, 
Tuveri, Igor IT, Vlavianos, Haris  GR, Vold, Jan Erik  NO, Völker, Peter  DE, 
von Waberer, Keto  DE, Wainaina, Binyavanga  US, KE, Waldmann, Anne US, 
Walther, Joachim  DE, Warner, Marina  GB, Weinberger, Eliot  US, 
Welsh, Irvine GB, Wenzel, Hans-Eckhardt DE, 
Wharton, Herbert AU, Yang, Lian CN, Yiwu, Liao CN, Zeh, Juli DE

BRACCIANO FILM FESTIVAL 2014

FILM FESTIVAL DI BRACCIANO LUGLIO 2014, IL PROGRAMMA UFFICIALE


Bracciano Film Festival 3-6 luglio 2014

EscaMontage presenta il FILM FESTIVAL DI BRACCIANO, II edizione. Arte, cultura e grande cinema, ad ingresso libero, dal 3 al 6 uglio presso la sala conferenze  dell’archivio storico di Bracciano.

PROGRAMMA
3 luglio
h. 16.00 - Vernissage a cura di Iolanda La Carrubba con esposizione delle opere di:
Davide Cortese, Fernando Della Posta, Roberto Guglielman, Mario La Carrubba, Luciana Marini, 
Tiziana Marini, Gianfranco Mascelli, Lina Morici, Amedeo Morrone, Chiara Mutti, Massimo Pacetti, Eugenia Serafini
h. 16.30 – Proiezioni speciali
- Monodie, Mille voci di Antonio Amendola
- Oniricando, videoart di Mario La Carrubba
h. 17.30 – Proiezione
video sperimentale “Dell’amore e di altre abitudini”, di e con Beppe Costa e Stefania Battistella (60’)
h. 18.45 -Sipario musicale
In apertura, la giovanissima interprete Eleonora Croce, già presente, tra i vari concorsi ed eventi, nel 2013-2014, al New Talent Gold Tv, a “Lago di Talenti” (Bracciano), al Premio Martini
Il cantautore romano e compositore di colonne sonore cinematografiche – tra le quali “Fratello dei cani (Pasolini e l’odore della fine)” tratto integralmente dallo spettacolo teatrale di e con Marco Palladini – Amedeo Morrone presenterà inediti tratti dall’esperimento, in versi e in musica, delle poesi-canzoni presentate in anteprima nel 2011 presso il Teatro Valle Occupato.
h. 19.45 - Sipario editoriale
Presentazione antologia poetico-artistica, Oblò, a cura di EscaMontage con prefazione a cura di Marzia Spinelli, con i componimenti di:
Valentina Benvenuti, Sonia Cappellano, Mauro Corona, Davide Cortese, Andrea Fabiani, Fausta Genziana Le Piane, Fabio D’Alessio, Fernando Della Posta, Iago, Mohamed Malih, Tiziana Marini, Giovanni Minio, Monica Martinelli, Giuseppina Morrone, Chiara Mutti, Giuseppe Nibali, Iole Chessa Olivares, Edoardo Olmi, Massimo Pacetti, Lorenzo Poggi, Antonella Rizzo, Domenico Sacco, Eugenia Serafini, Theresinha Texeira de Siqueira.
A seguire proiezione Antology video-experimental distribuito on-line da Neobar con le poesie di Paolo Carlucci, Rosaria Di Donato, Tiziana Marini, Massimo Pacetti, Lorenzo Poggi, Antonella Rizzo
h. 21.30 -Proiezione FILM
Pulce non c’è di Giuseppe Bonito (97’)

4 luglio
h. 17.30 – Proiezione
finalisti di “EscaMontage a corto 2014”, con proclamazione dei tre vincitori 
e assegnazione delle menzioni speciali con (registi in ordine alfabetico):
Animal park, 8’, di AFEA, doc
Pollicino, 8’, di Cristiano Anania, fiction
 Never Eleven, 4’, di Livio Biondi, fiction
 Teatro Sociale Gualtieri. Lavoro Bene Comune, 10’22”, di Alessandro Bonvini, doc
Ofelia, 4’, di Alessandro Bonvini, videoclip
L’handicap più grande, 9’40?, di Enzo Bossio, fiction
Meglio se stai zitta, 15’, di Elena Bourika, fiction
Pre carità, 11’, di Flavio Costa, fiction
Thanks Zuckerberg, 4’35”, di Silverio Desantis, fiction
Terra muta, 3’22”, di Vincenzo Di Francesco, doc
 La paura più grande, 9’37”, di Nicola Di Vico, fiction
Shapes recording, 15’, di Giuliana Fantoni, doc
Sogno gravitazionale, 8’47”, di Gianni Godi, videoart
 Zweibettzimmer, 9’, di Fabian Giessler, cartoon
Le mirabolanti avventure del Ragionier Pagliai, 7’09”, di Edoardo Lomazzi, fiction
Carrozzella negra, 15’, di Emanuele Lucci e Mario Savina, fiction
Avrei bisogno di parlarti, 3’19”, di Vittorio Merlo, videoclip
Io donna, 15’, con Margherita Buy e Sergio Rubini, di Pino Quartullo, fiction
 Chi cerca non trova, 38”, di Francesca Rizzato e Liberto Savoca, fiction
Il verso giusto, 10’55”, di Claudio Russo, fiction
La paura del giorno dopo, 8’5”, di Damiano Scarano, fiction
La voce di San Gerardo, 14’35”, di Annalisa Venditti, doc
h. 19.40 -Sipario Musicale
IncapsulAzioni armoniche nella fonia dell’oggi,  azione performativa a cura di Amedeo Morrone
h. 20.30 – Dialogando
con Franco Grattarola, critico cinematografico e scrittore, autore di Luce rossa (ed. Iacobelli),
 con Mauro Morucci, direttore organizzativo del Tuscia Film Fest, gemellato con il FFB 2014
h. 21.30 - ProiezioneFILM
documentario-reportage Fronte Italia – Partigiani del 2000, di Fulvio Grimaldi (90’)

5 luglio
h.17.00- Trailer e si parte…
Tir di Alberto Fasulo (trailer)
h. 17.30 -Sipario editoriale
Presentazione del progetto e-book a cura di Daniele Coltrinari (blogger e corrispondente dal Portogallo), con proiezione dello special sul suo documentario
h. 18.15 – Dialogando: con il critico cinematografico Catello Masullo direttore de “Il parere dell’ingegnere”, ad introdurre le proiezioni della serata
h. 19.00 -Proiezione FILM
Spaghetti story di Ciro De Caro (83’)
h. 21.30 – Proiezione FILM
Il pasticciere di Luigi Sardiello (97’)

6 luglio
h. 16.45 – Sipario musicale
Concerto Generazione Musica, Associazione di volontariato e gruppo pop-rock
h. 17.30 – Dietro le quinte
“Cinema dal vivo”, esperimento partecipAttivo a cura di Aureliano Amadei con proiezione speciale di alcune sue opere
h. 19.00 -Proiezione FILM
Fuoco amico, di Francesco Del Grosso (80’ ca)
h. 21.30 – Proiezione FILM
Almas en juego, di Ilaria Jovine (60’)


ESCAEXIT
 7 luglio
Dalle ore 17:00
Grande finale della seconda edizione del Film Festival di Bracciano sulle sponde del lago, presso il Circolo Velico AVB - (Via Circumlacuale 21, Bracciano)
“VELEGGIANDO”
Serata conclusiva d’incontri con registi, autori, artisti, musicisti e ospiti d’eccezione
A varare il primo EscaExit   sarà l’Experimento a sorpresa con Aureliano Amadei
Quindi, il secondo appuntamento dell’antologia “Oblò”, prefazione a cura di Marzia Spinelli, con:
Valentina Benvenuti, Sonia Cappellano, Mauro Corona, Davide Cortese, Andrea Fabiani, Fausta Genziana Le Piane, Fabio D’Alessio, Fernando Della Posta, Iago, Mohamed Malih, Tiziana Marini, Giovanni Minio, Monica Martinelli, Giuseppina Morrone, Chiara Mutti, Giuseppe Nibali, Iole Chessa Olivares, Edoardo Olmi, Massimo Pacetti, Lorenzo Poggi, Antonella Rizzo, Domenico Sacco, Eugenia Serafini, Theresinha Texeira de Siqueira

Direzione artistica e organizzativa a cura di “EscaMontage”

Iolanda La Carrubba            
coordinamento e segreteria
ufficio stampa
ideazione e grafica antologia “Oblò”
responsabile allestimento mostra
foto e riprese
                                                       
Sarah Panatta                            
coordinamento e segreteria
ufficio stampa
coordinamento sezione cinema
editing antologia “Oblò”
aiuto allestimento mostra
foto

Giuria di “EscaMontage a corto 2014”
Davide Cortese
Iolanda La Carrubba
Sarah Panatta

Service audio
Associazione Generazione Musica

Consulenza artistica speciale
Aureliano Amadei

Gemellaggi:
Tuscia Film Fest
AVB  – Associazione Velica (circolo velico) di Bracciano
Nettuno Photo Festival
Il Parere dell’ingegnere
Neobar
Eclipse Magazine

Con il contributo di
“Alfredo Hotel” – Bracciano
“Lions Club” – Bracciano
“Il Luccio D’Oro” – Ristorante Bracciano
“Profumeria Lafayette” – Bracciano

E con
“Fritti & Sfizi” – Bracciano
“Il Ciuco Allegro” Enoteca e Bar – Bracciano

Evento EscaMontage a favore di
Caritas Parrocchiale di Bracciano – Parrocchia di Santo Stefano

INFO E CONTATTI
Direzione Film Festival di Bracciano 2014
Iolanda La Carrubba e Sarah Panatta
e-mail     escamontage.escamontage@gmail.com
Web        http://escamontage.wordpress.com
FB           EscaMontage Film Festival
                                 
NOTE
Al termine di ogni proiezione/evento è previsto incontro tra autori/cast e pubblico.
Al termine di ogni serata verrà offerto un rinfrescante EscaBuffet.
Il programma può essere soggetto a minute variazioni.



Libero, gratuito, nuovo. Uno spazio espanso, per la condivisione reale, il divertimento, la riflessione. Veleggiando verso la seconda edizione, "EscaMontage" Associazone Culturale No Profit e Blog&WebTv, presenta il FILM FESTIVAL di BRACCIANO 2014, festival di cinema, arte e cultura. Dal 3 al 6 luglio a Bracciano (sala conferenze dell'Archivio Storico - Piazza Mazzini 5, Bracciano-RM), con il patrocinio del Comune di Bracciano, dell'Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale e della FUIS - Federazione Unitaria Italiana Scrittori.

Kermesse gratuita ed eclettica, giovane e in evoluzione continua aperta al dialogo, alimentata dalla passione schietta e dalla volontà inguaribile di quanti hanno creduto e credono in un progetto senza compromessi, che vive il contemporaneo. Il Film Festival di Bracciano è ideato, diretto e organizzato dal duo al femminile "EscaMontage", Iolanda La Carrubba (regista e autrice) e Sarah Panatta (giornalista e sceneggiatrice). E si prepara a sbarcare tra il centro storico e le rive di Bracciano, con tantissimi eventi.

Culla di scambio per le arti a 360°, dove pubblico e autori possono trovarsi ed esplorarsi alla pari. Quattro giornate di cinema e non solo. Sei grandi lungometraggi, dal dramma alla fiction passando per la commedia indipendente e per il documentario d'inchiesta più duro:Pulce non c'è di Giuseppe Bonito; Fronte Italia. Partigiani del 2000, di Fulvio Grimaldi; Spaghetti Story di Ciro De Caro; Il Pasticciere di Luigi SardielloFuoco Amico di Francesco Del Grosso; Almas en juego, di Ilaria Jovine.

Ma il festival è uno spazio multidimensionale, tanti gli attori co-protagonisti della manifestazione: i finalisti del concorso per cortometraggi "EscaMontage a corto 2014"; gli artisti della mostra d'arte visiva che sarà installata nei corridoi dell'archivio storico nelle date del festival; i poeti dell'antologia poetico-artistica "Oblò", prima edizione EscaMontage; guest star impegnate, come Aureliano Amadei; le proiezioni speciali; eventi a sorpresa; i gemellaggi mediatici e culturali con importanti realtà italiane e internazionali.

Non un mero contenitore, non una semplice vetrina, ma un vulcano di talenti e di spettacolo.
di Sarah Panatta