Attraverso le pieghe del tempo, Premio alla carriera


Prima il viaggio in camera d'albergo dove abbiamo scoperto un "tram a muro" (come chiamano a Napoli  l'ascensore) addossato al bianco d'una parete che prevede una salita o discesa solo tenendo sempre pigiato il tasto del relativo piano; la nostra sera continua con cena e passeggiata digestiva nel lungomare super affollato di Nettuno coi nostri splendidi ospiti Iago e Marina. 
L'indomani al Forte San Gallo per la premiazione, con molto meno pubblico della sagra della salsiccia,certamente, ma sicuramente più consapevole di quanto sia bella la pace, in un tempo in cui tutti sembra amino guerreggiare.
L'ospite è lui, il 'titolare' di questo blog riceve un Premio alla Carriera, all'interno del Festival "Attraverso le pieghe del tempo". Infatti il premiato qualche piega ce l'ha. Anche se malgrado i 70 anni (non provati) sembra un allegro fanciullo, preoccupato solo un po', come fosse uno scrutinio di esami di scuola primaria.

Alla fine l'esame, pare, l'abbia passato col benedire e benestare dei presenti che non solo l'hanno applaudito, ma gli hanno pure chiesto firma e acquistato il libro (anzi, i libri). Ebbene si potrebbe sognare un Premio alla Carriera ogni 15 giorni se tutti fossero come questo, ma si sa la carriera c'è da provarla (a differenza degli anni) e a questo punto la storia racconta se ha qualcosa da dire.
Un bel gruppo di poetesse della zona, presumibilmente, e che fanno parte del gruppo "Saffo e le altre", poete che leggono e riscoprono poete (da un'idea di Dona Amati.)
Dopo una breve (e luminosa) presentazione da parte del Direttore artistico, Lisa Bernardini, è seguita la perfomance di Iago, come un pittore con tavolozza, munito di penne colorate e sommerso dalle note di Beethoven ha introdotto la lettura delle poesie.

Ho concluso l'evento leggendo (oltre ad alcune poesie) pure io una lettera di Anna Maria Ortese indirizzata a Beppe Costa del 1986, non solo per la questione "storica" di prima, ma anche e soprattutto per continuare a dire che Anna esiste ancora checchè ne dica la sua immobile lapide.
Stefania Battistella


Il video è realizzato con le foto di Michele Simolo

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