1982 |
Pubblicato nel 1982 da Pellicanolibri
su pregiata carta di Franco Conti, il testo si è subito esaurito.
Già in questo spazio è apparsa la prefazione di Luce d'Eramo
Questa la prima parte del libro
Maschere
Il mio Volto la mia Faccia il
mio Viso la mia Espressione
Il mio Sguardo i miei Segni
tutti addosso
Le mie innumerevoli Maschere
cangianti
ad ogni occasione evenienza
festa dolore terrore
Risaputo
Ma quando nulla impone quando
non serve non è utile
non è d’occasione
Perché?
I miei occhi i miei sorrisi le
mie condiscendenze
Le mie ciglia s’inarcano
s’aprono si schiudono
La mia pelle si fa morbida e
tesa
La mia fronte mette rughe
Le mie Facce
I miei volti sempre diversi
Ho cercato di nascere
Ho cercato di imparare i tuoi i
vostri i loro linguaggi
Ho cercato i movimenti giusti
che facessero
d’oro le occasioni datemi
Ho cercato di salvarmi dai
vostri giochi mascherati
di necessità
Ho cercato di imparare il
vivere ed ho bene appreso
ad indossarvi
Ho cercato d’essere più volte
mio
Non ho capito perché Secondo
Voi secondo Chi
Sono arrivato dopo e dopo chi?
Ho cercato di amare non
soltanto regalandomi
per pochi spiccioli attimi
Ho cercato in tutti i modi di
capire perché ho imparato
i vostri mestieri del falso
Il vostro servilismo la vostra
sconfitta
e la vostra ricchezza e il
vostro piacere
Ogni volta ne sono ritornato
mascherato di te di te
e di te e di te
Ho sconfitto
innumerevoli volte me stesso me maschera
me che non mi
ritrovo
Torno indietro
ma utilizzando ciò che mi serve
o cercando
prima di sapere cos'è
Tutto questo
non è novità torna indietro
Disgregazione
aggregazione congiunzione
Espressioni di
singoli esseri striscianti abbrutiti
da ciò che
loro non è e non gli appartiene
Vorrei
conoscere il punto zero che è poi
come il fine
ultimo
Ho cercato di
dare vita
Ho cercato di
apprendere i vostri movimenti e le vostre
motivazioni Ho
provato scoperto emozioni non proprio mie
Distruggo la
parola
La parola è
ferma immobile assolutamente inutile
La parola è
mascherata non aiuta a comunicare
La mia bocca
ha parole non mie imparate chissà come
e da chi Il
mio corpo si muove tenta d’essere libero si
strappa di
dosso la maschera
Ecco questo
sono io!
Infine vi
sento e vi ascolto e vi vedo per ciò che siete
Vedo i vostri
volti facce visi espressioni sguardi segni
del mio nuovo errore
Ho imparato a
sbagliare e la consapevolezza
che è
impossibile non cadere nelle trappole mi serve
a sopportare
ciò che sono ciò che vedo e sento e strillo mi dibatto
piango invoco
uccido e mi fa rabbia
la vostra
indifferenza il volto fermo
asciutto
impassibile quello di sempre!
Ecco venite
fuori con le vostre interiora coi vostri
cuori crudi e a pezzi Ecco mostratemi ciò che siete perché
io possa
sapere ciò che sono
Vi muoverò
accuse ben precise e dimostrabili
Vi inchioderò
alle vostre responsabilità
e recherete i
segni sul volto delle vostre meschinità
della vostra
sconfitta
dell’inutile
tentativo di mascherarvi
Di-mostrate-mi
l’uomo
Dove in quale
fatto in quale circostanza non è colpevole
di essere
falso
Ho cercato di
darti la vita
Ho cercato di
vestirti pulirti di amarti
Ma non sei
amabile
Io non so
amare!
ma ho imparato così da te da voi
ma ho imparato così da te da voi
da loro
Ho cercato di
adattarmi e vederti crescere
diventare
potente poi ho cercato di assicurarmi
che quando eri
inseguita
il mio corpo
ti nascondesse tutta
Ho cercato di
essere più volte mio
Non ho capito
perché
Secondo Voi
Secondo chi
Sono arrivato
dopo e dopo chi?
Sorridete con
e dalle vostre facce mortali
Sì le vostre
facce sono assolutamente mortali
e non
riuscirete ad aggregarmi
Perché sono
segno movimento non parola fissa
che da voi ho
imparato ad usare
Ecco usare
Ho usato come
usate come dire come film come fare
come lavorare
come sempre come Dio come tutto è falso e vi cedo
Io vi cedo ho la consapevolezza
di vedervi
esseri mostruosi
perché senza
il vostro volto senza la vostra verità
senza la
vostra...
...e il vostro
piacere...
Ogni volta ne
sono tornato in maschera intercambiabile
indefinibile
non identificabile
come killer
come terrorista come carnevale come come se non
bastassero gli
occhi!...
Ma anche
quelli tenete coperti infinitamente
assurdamente
falsificati eppure così vivi
e tu e tu e
voi…
Il tempo
scorre dalla scimmia al cartello
dalla santa
adorna al gesucristo che salta via dalla tomba
dagli operai
in sciopero al muratore
che salta
dall'impalcatura dal bambino alla bomba
ai lutti il
tempo scorre
E ancora di
più viene necessità di non far trapelare
ciò che siamo
ciò che pensiamo Ciò!
Mi sono fermato mi sono messo
anch’io in festa in parata
mi sono messo anch’io i violini
d’orchestra
ho saltellato fra i rami mi
sono contorto sull’erba
caldo e colmo di piacere di
natura
mi sono investito di profumi e
oggetti
mi sono cullato dei bravo dei
bene del come va
ed ho sentito «ti vedo strano»
«cosa c’è che non va?»
E a tutto questo vorrei
rispondere ti cancello
scelgo di nascere ora con chi e
come voglio
scelgo anch'io il mio momento
non potete fare tutto a vostra scelta a vostro
piacimento
delle mie gioie dei miei dolori della mia musica
del mio colore e dell’abito
e scelgo anch'io le «Maschere»
per non rimanere sconfitto
Vi scopro vi calpesto vi incoraggio e vi distruggo
a mio piacere
per mio di me per nessun te che non c’è mai quando ci
sono Io Io
Io che non so chi sono e mi perdo
Io che mi scopro
Io più volte calpestato Io distrutto
Eppure è questo e tutto questo ed altro ancora detto
e non detto che non importa se risaputo
o meno cui vado incontro e te e te anche tu e voi sì
anche voi
(1982)