Sabato 29
novembre ore 18.30
Presentazione delle opere dei poeti serbi
Nenad Glišić e
Ivana Maksić
Il "Movimento dal
sottosuolo" torna ad animare il Caffè Letterario
Primo Piano di Brescia, Via Cesare Beccaria, 10, 25121 Brescia con un nuovo eccezionale evento che vede la
partecipazione di ospiti internazionali.
Sabato 29 novembre alle 18:30 sarà una nuova occasione per tutti gli appassionati di poesia di sentire alcune voci locali ed internazionali. Quindi l'invito vale per tutti i soci dell'associazione, per tutti i simpatizzanti e per tutti coloro che amano la poesia.
Presentazione della collana di poesia "LE ZANZARE" (Gilgamesh edizione) con la presenza di dei poeti serbi Nenad Glišić e Ivana Maksić a presentare rispettivamente i loro libri "Nella pancia della bestia" e "La mia paura di essere schiava".
A cura di Andrea Garbin.
Interventi e letture di Nenad Glišić e Ivana Maksić.
Traduzioni di Francesca Leonardi e Fabio Barcellandi.
Copertine di Sandro Sardella e Andrea Garbin.
Sabato 29 novembre alle 18:30 sarà una nuova occasione per tutti gli appassionati di poesia di sentire alcune voci locali ed internazionali. Quindi l'invito vale per tutti i soci dell'associazione, per tutti i simpatizzanti e per tutti coloro che amano la poesia.
Presentazione della collana di poesia "LE ZANZARE" (Gilgamesh edizione) con la presenza di dei poeti serbi Nenad Glišić e Ivana Maksić a presentare rispettivamente i loro libri "Nella pancia della bestia" e "La mia paura di essere schiava".
A cura di Andrea Garbin.
Interventi e letture di Nenad Glišić e Ivana Maksić.
Traduzioni di Francesca Leonardi e Fabio Barcellandi.
Copertine di Sandro Sardella e Andrea Garbin.
http://www.gilgameshedizioni.com/home/le-zanzare-poesia-dal-sottosuolo/
Due poesie di Nenad tratte dal libro:
LA
VISTA DEL SOLDATO SCHULZ
Fenomeni
sono
errori statistici
suicidi
spregevoli
moralizzatori
codardi
tu
lo sai
persone
come
il soldato Schulz
non
si contano come vittime
la
memoria
per
il soldato Schulz
non
è prevista
sapendo
che
il soldato Schulz
è
un suicida
il
rispetto
per
il soldato Schulz
fa
ridere fragorosamente la gente
la
storia
del
soldato Schulz
non
è fatta di parole
la
vista
del
soldato Schulz
disarma
le scuse
la
sua schiena
porta
il peso
di una speranza
GOCCE
DI PIOGGIA
Ho
sempre amato le mie illusioni
per
la ragione che non è necessario
spiegarle
Le
mie illusioni sono state sempre gentili e non
troppo
impegnative
Tutto
ciò di cui abbiamo bisogno è una buona storia
e
il
rumore della pioggia sulle foglie e sui tetti
Nei
boschi
sotto
la pioggia
in
spazi e tempi immaginati
ci
incontriamo occasionalmente
per
prendere una pausa dai nostri guai
dalle
nostre pesanti mattine e stanche serate
Io
e le mie illusioni
allarghiamo
le nostre mani e alziamo le nostre facce
Le
gocce di pioggia
guariscono i nostri occhi
IVANA MAKSIC è nata nel 1984 (Serbia). Ha pubblicato un libro di poesie O telo tvori me (O corpo in-corpo-ra me) nel 2011. Si è laureata presso la Facoltà di Novi Sad, Dipartimento di Lingua e Letteratura Inglese. Una sua successiva raccolta di poesie è pronta per la pubblicazione e si intitola Izvan komunikacije (Oltre la comunicazione). Traduce poesie, saggi e brevi opere in prosa dall'inglese al serbo ed è il redattore capo della rivista letteraria Koraci (Passi). È tradotta in Italia, da fabio Barcellandi, nella collana “Le Zanzare” con il libro "La mia paura di essere schiava".
Due poesie di Nenad tratte dal libro:
LUI (INTENDO: TE)
Non lo conosco.
È un pazzo.
Non so nemmeno il suo nome.
Il suo nome. Non significa nulla.
Non lo conosco. Non è un pazzo, è uno straniero.
No, nemmeno un pazzo.
Un pazzo mi avrebbe sconvolto.
Uno straniero non avrebbe potuto.
PERCHÈ MUOIONO LE PERSONE IN SERBIA?
Ogni 15 interventi chirurgici in Serbia
14 vengono eseguiti da macellai.
Significa che c’è un 90% di possibilità che sua figlia
non sopravviva all’operazione.
Le operazioni lo hanno portato alla disperazione.
Per quanto duramente si sforzasse, non riusciva a
[raccogliere il denaro necessario.
Riusciva a dormire solo un’ora e mezza dopo ventidue
[ore di lavoro.
Si era rovinato, esaurito, umiliato.
Ecco perché non poteva partecipare alle serate
[letterarie.
Iniziavano regolarmente alle 8 di sera.
Che era ed è l’orario esatto in cui inizia la sua pausa di
[dieci minuti.
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