Pag. 160 € 16.00 Medusa 2006
ISBN 9788876980806
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Come spesso già scritto molti ottimi poeti vengono
pubblicati in Italia, soprattutto negli ultimi anni, solo da piccole o medie
case editrici, salvo in qualche caso vincendo un Nobel li vediamo apparire anche
presso i grandi editori.
Cercando se qualcuno avesse ristampate le poesie di Jesus
Lopez Pacheco, libro che possedevo sin da giovanissimo (Edizioni Guanda) e poi
regalato sperando di ricomprarlo, mi imbatto in un omonimo che non conoscevo.
Così
lo compro e lo faccio mio, stavolta senza regalare più libri di poesia ottimi che si esauriscono facilmente. Ma trovo anche fra i
negozi in rete dell’usato il 'ricercato' Jesus Lopez Delitti contro la speranza che ho
già ordinato. Nell'attesa di proporre alcune delle sue poesie, che certo hanno
influito dell’amore che ho ancora denso e dentro verso la poesia in lingua spagnola, vi propongo questo
Gli occhi dei pesci, recuperabile con facilità, ordinandolo in libreria come ho
fatto io.
José Emilio Pacheco è nato nel 1939 a Città del Messico
dove è scomparso proprio lo scorso anno, 2014. e questa è l’unica pubblicazione ancora
reperibile di poesie, datata ottobre 2006 delle Edizioni Medusa di Milano.
Mentre di tutta l'opera in italiano sono stati pubblicati il
romanzo Le battaglie nel deserto da
La Nuova Frontiera e un volume di racconti Il
principio del piacere, con le
edizioni Sur.
Il volume di 160 pagine è corredato da una nota di Stefano Berardinelli
ed uno scritto del grande poeta uruguaiano Mario Benedetti ed è una antologia di poesie
dei molti volumi pubblicati dal Poeta.
Poche le notizie sulla vita e l’opera di questo grande
poeta, almeno in lingua italiana.
Ecco un breve estratto del volume:
Dipingere i fiori
Senza dichiarazione di guerra invasero
il paese mentre lui dipingeva i suoi fiori.
Seguirono le battaglie e le sconfitte
lui continuò a dipingere i suoi fiori.
Venne la resistenza contro il terrore scatenato
dall'occupante.
Lui si ostinò a non lasciare i suoi fiori.
Alla fine fu vinto chi aveva compiuto il male.
Lui proseguì a dipingere i suoi fiori.
Riconosciamo adesso il suo coraggio davanti a tutto
quell'orrore
perché non smise mai di dipingere i suoi fiori.
Genesi
Tanta felicità mi opprimeva.
Volli scoprire cosa c’era fuori dal paradiso.
Avvicinandomi ai confini
mi ferirono il reticolato e l’alta tensione.
Dovetti ritornare al mio giardino, inseguito
dai cani delle guardie.
E non trovai più boschi né sorgenti.
Nei luoghi che occupavano
si erge la baracca n. 18
e costruiscono i forni crematori.
Lettera
Nell'era di internet aspettare una lettera
che non viene neppure per fax.
La porta il vecchio servizio postale
(si direbbe) a dorso di mulo,
per le pianure e tundre e macchie.
Attraversa i fiumi in zattera
e in piroga i mari.
Forse vi sono luoghi misteriosi
nei quali invecchiano le lettere come i vini.
Perché mai caricarle su un jet
o anche solo un camion.
Meglio che aspetti la disperazione.
Alla fine un giorni
arriverà la lettera annunciata
- e sarà molto triste leggerla.
Bambini e adulti
A dieci anni credevo
Potevano far l’amore, fumare, bere a volontà,
andare dove gli pareva.
Soprattutto, schiacciarci con il loro potere indomabile.
Ora conosco per lunga esperienza il luogo comune:
in realtà non ci sono adulti,
solo bambini invecchiati.
Vogliono ciò che non hanno:
il giocattolo altrui.
Han paura di tutto.
Obbediscono sempre a qualcuno.
Non dispongono della loro esistenza.
Piangono per qualsiasi cosa.
Ma gli manca il coraggio di quando avevano dieci anni:
lo fanno di notte e in silenzio e da soli.