Giovanni Trimeri, La vita al grezzo, Pellicano


ISBN 978-88-941175-1-6, € 10.00
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Si scrive spesso che la poesia narra in sintesi la storia dei popoli, raccoglie emozioni e pianti, morti e memorie di età passate. Ritroviamo così nella silloge di Trimeri la conferma di quanto sia vero, anche se oggi, almeno nel nostro Paese, sembrano in molti a dimenticarlo.
L'occasione di ascoltare l'autore arriva dalla 
Libreria Tarantola di Udine 
Giovedì 5 novembre alle ore 18


Alcune poesie tratte dal suo ultimo libro, pubblicato nel settembre di quest'anno.

(distanze)


La distanza sulla neve è ingannevole
come nel ricordo che fa chiudere porte
sospirando, sulla neve
avanziamo sentendo scricchiolii
come nei pensieri
in salita verso la quiete
la paura - prigione che ci gela
nemmeno condivisa s’attenua
né sostiene lo slancio di un abbraccio
che nelle foto di altri ci tradisce
apostoli invecchiati in soprannumero.

(avviso)

Nella casa che vigila sui campi
è rimasta una lampada accesa
da giorni, settimane, forse mesi.
Tutto è immobile intorno allo sguardo,
solo il teatro dei gatti frastorna la notte.
Una di queste mattine, copione
già scritto, rivisto e vissuto
qualcuno con sorriso straniero
verrà a spegnere la luce, inclemente
ad affiggere il cartello «si vende»
per avvisare i gatti e i forestieri
per metter paura agli ultimi vecchi.

(ritardo)

Vengo dopo tutti i giorni ammaestrati
a chiedere come perché e per chi
dubitare, urlare per pentirmi
ogni volta che qualcosa non torna
siano gli anni gli amici
le parole serene
per chiudere a viso aperto il discorso
in un tramonto senza uscita
forzare il silenzio per poco o nulla
stravedere
per una voce due passi lontana
che cambierà la musica e finirla
con il lutto di questo incedere
tra versi giaculatorie
velenoso frutto del tempo mesto
che ormai segna ogni passo.
Allora aspettatemi ad un tiro di sasso
dalla mèta, dove si è quasi arrivati
ma si teme l’imprevisto, l’ultimo,
ad un abbraccio dalla roccia
dove il vento frantuma le parole
e impone il silenzio dell’assoluto
per questo appuntamento ho speso
le energie migliori, per quella vetta
per quel vuoto che contiene il tutto.

Giovanni Trimeri è nato a Fonzaso nel 1953. Si occupa di gestione di beni e di attività culturali, con particolare riferimento ad iniziative teatrali, esposizioni, incontri e attività di promozione del libro e della lettura. Ha scritto testi teatrali e storie per bambini, canovacci per spettacoli di teatro di figura, rappresentati in Italia e all’Estero. Ha curato diverse miscellanee di studi e numerosi suoi scritti sono presenti in antologie, cataloghi d’arte, riviste e giornali. Dal 1983 al 1993 è stato redattore di «abiti-lavoro, quaderni di scrittura operaia». Tra le sue pubblicazioni, oltre ad una ventina con l’editore “Pulcinoelefante”, si segnalano: Cani, gatti e aquiloni. Storie per bimbi cattivi e buoni (1988), Il panico dei pollai (1991), Luoghi d’uso (2000), Bibliotecaos (2005), Geografia minima (2007), Declinazioni imperfette (2013).