Mi è difficile parlare di Basir, posso provare a
descriverlo ma sicuramente lo farei utilizzando dei sinonimi, degli aggettivi
che non riescono ad essere sufficienti o forse solo in parte.
Quello che mi accompagna ancora, dopo la sua partenza, è
una sensazione di vuoto, uno spazio senza la sua figura snella e alta che si
muove delicatamente nelle stanze, accompagnata sempre da un sorriso dolce e
sereno.
È un uomo molto dolce, quasi un bambino timido e
desideroso d’amore, quello che si percepisce in famiglia, che non ci fa sentire
soli al mondo ma parte di una famiglia/ comunità in cui si è accettati e amati.
Abbiamo parlato quasi sottovoce di molte cose, fatti, abitudini e sentimenti ma
ora non voglio dire quello che è emerso, ho una sensazione calda e vera di
rispetto nei suoi confronti come quello che prova una donna molto affezionata o
una madre che vuole solo proteggere, aiutare il frutto di un amore e
preservarlo dalla curiosità, spesso malsana, nei confronti di un fiore raro che
sboccia inaspettatamente nel giardino di una casa deliziosa, la casa dei
fratelli di spirito e anima.
M. S.
Maddalena, come Liliana Arena o Valeria Raimondi fa parte di un gruppo di amici,
sensibili alle difficoltà che, quasi sempre, colpisce chi agisce nel mondo dell'arte con sensibilità
e senza tanta voglia di emergere sugli altri.
Ed è così che le loro case molte volte diventano una sorta di B&B (come uso chiamarle)
aperte ad ogni ora per chi spesso ha solo scarpe per camminare, una borsa e un cellulare per comunicare.
Da Maddalena è nato anche "Tiburtino 24" un piccolo salotto aperto a quegli amici che amano stare qualche ora insieme per confrontarsi nel mondo della poesie e dell'arte in genere.
Anche Basir, come altri, ha trovato a pochi passi
dalla stazione Tiburtina, ospitalità e amicizia da Maddalena.
b. c.