Rosso di Sensi e di Intenti - Fotoclub 18%. Venafro

Sulla mostra fotografica curata da Simona Materi, allestita nel palazzo della Congrega 
dal Fotoclub 18% - diretto da Carlo Terenzi
Venafro 24 giugno 2016

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Avevo scritto questi versi pensando a tutto ciò che porta alla mente il colore rosso.
Certo che amo ogni colore ma questo lo vedo in ogni azione della vita ed essendo persona senza molte certezze, volevo anche distaccare gli occhi dai bianchi e dai neri (coloro che vivono senza dubbio alcuno).
L’aveva apprezzata ascoltandomi Jack Hirschman, volendola tradotta per l’antologia Revolutionary Poets Brigade, non so come accadde, ma nell’antologia ne apparve un’altra ben poco rivoluzionaria.
Jack aveva forse intuito, non conoscendo molto bene la lingua che il titolo riecheggiava il mio primo intento. (Allusione ad un partito, partito ormai per sempre!)
Ho avuto qualche difficoltà persino a leggerla, tanto è rapido il passaggio per ogni immagine che avevo in mente.
Mai avrei quindi immaginato che potesse diventare un documento così esatto all’idea iniziale avuta.
Qualche difficoltà potevo averla per la croce, fraintendere era facile, non avendo mai minimamente pensato a una chiesa solidale, ma non potevo aggiungere né togliere, pensando a quante persone danno assistenza in tutto il mondo - persino una mia figlia lavora presso la croce rossa. Sebbene in tutti gli altri paesi non ci sia il simbolo della croce e neanche il rosso, (la mezza luna turca è una delle più attive) ma il sangue sì e molto.
Mi sto soffermando da ieri su ogni immagine, su alcune più volte interpretate anche se in modo diverso, rappresentano il pensiero che avevo ed ho. Ed è quindi una immensa gioia pensare a quanti vicini nell’arte, con forme diverse, si possa essere.
Il figlio che nasce, la madre che muore, le donne uccise non solo nelle guerre ‘esterne’ ma anche nelle proprie case, dai cosiddetti innamorati o compagni.
Qui, unica foto in bianco e nero, ne rafforza la drammaticità.
Come nel fiore - unico rosso - poggiato dal soldato sul bambino (immagine costante d’ogni vile guerra).

MonigArt 1° edizione 1-3 luglio [programma]

 MonigArt - insieme per un futuro più sostenibile 

L'appuntamento è per i primi giorni di luglio, un festival che racchiude poesia e attenzione alla sostenibilità del nostro pianeta. In luogo magico quale in Castello di Moniga e comunque a due passi dal Lago di Garda. Saranno molti i personaggi che vi prenderanno parte come Ferruccio Brugnaro, Fernando Arrabal, Otto Ville Hytonen, Neeli Cherkovski tutto pubblicati da noi attraverso Seam Edizioni o direttamente con la nostra assoociazione culturale Pellicano.

Anche il premio alla carriera assegnato quest'anno a Ferruccio Brugnaro sarà intitolato a Naim Araidi, poeta simbolo del disgelo fra Israele e Palestina, sempre da noi pubblicato. In questo contesto il primo luglio riceverà il premio per la poesia giovane Alessandro Tassinari, vincitore della prima edizione del Premio Masio Lauretti.



1 LUGLIO / Venerdì

ore 17:30 apertura Festival con il sindaco di Moniga del Garda e Amministrazione
Sarà presente la senatrice Laura Puppato (Commissione Ambiente Senato)
Conversazione con Don Giovanni Berti su l'Enciclica verde “Laudato sì” di Papa Francesco I - Jorge Mario Bergoglio
ore 18:00 Giardino di Epicuro: conversazione filosofica con il Prof. Luigi Rondina
ore 18:30 aperitivo in Blues con Cek Franceschetti
ore 19:30  presentazioni sponsor
ore 20:30 musica con SMAP Percussion
ore 21:00 readings poetici: Ferruccio Brugnaro (Italia), Consegna premi alla carriera e alla poesia giovane “Naim Araidi”, Agneta Falk (Svezia), Hava Pinhas-Cohen (Israele)
ore 22:00 intervento di Fernando Arrabal (Spagna)
ore 23:00 Dj set con The Dark Side of Brescia e Joao
ore 24:00 Chiusura Festival

2 LUGLIO / Sabato

ore 17:30 dibattito a tema Sostenibilità tra stampa e aziende
ore 18:30 aperitivo in musica con Daniele Gozzetti
ore 19:30 presentazioni sponsor  
ore 20:30 intermezzo musicale  
ore 21:00 readings poetici: Otto Ville Hytonen (Finlandia), Basir Ahang (Afganistan)
Nguyen Chi-Trung (Vietnam)

ore 22:00 Leonardo Manera di Zelig on stage
ore 23:00 concerto rock con Giorgieness
ore 24:00 chiusura Festival

3 LUGLIO / Domenica

ore 17:00 concerto elettrico con ULULA e LaForesta
ore 17:30  spazio dibattito su Ecologia e Capitale a cura del Centro Filippo Buonarroti  
ore 18:30 aperitivo in musica con Rossella Nazionale
ore 19:30 presentazioni sponsor  
ore 20:30 intermezzo musicale  
ore 21:00 readings poetici: Beppe Costa (Italia), Neeli Cherkovski (USA), Erling Indreeide (Norvegia)
ore 22:30 Concerto acustico con Omar Pedrini accompagnato da Marco Grasselli
apre Claudio Pozzani e band
ore 24:00 chiusura Festival

Durante le serate si potranno ammirare le installazioni artistiche di Andreja Jovic e la videoart di Matteo Delai.

Apertura degli stand espositivi e gastronomici dalle 17:30 alle 24:00 - Ingresso gratuito.
MonigArt ringrazia i sostenitori: Comune di Moniga del Garda, Associazione MonigArt per l'organizzazione, dovebrands.com per la comunicazione ed Eurotipo Verona per il supporto e la stampa. Con la collaborazione del Movimento dal Sottosuolo.

La poesia di Iago vista da Ivana Moser

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La poesia di Iago 

Anche le scimmie odiano Tarzan, 
Pellicano 2016
ISBN 978-88-99615-04-8, pag. 118, € 10.00

    Nel 2003 Roberto Sannino ha 35 anni: labirinto di vie oscure la sua vita. Un bivio. Scegliere significa decidere della sua stessa vita. Roberto non sceglie, è la poesia a sceglierlo in una decisiva e sconvolgente notte. Quella notte Roberto si scopre poeta, scrivendo la sua prima poesia, la poesia che lo salva e che segna la sua rinascita. Decide allora di lasciare il mondo del lavoro per dedicarsi esclusivamente alla scrittura, di fare il poeta. Per suggellare questa rinascita, Roberto Sannino diventa poeticamente Iago. Perché proprio Iago, l’anti-eroe di Otello, il maligno in persona? Di certo non affascina il neo-poeta la connotazione maligna, ciò che lo affascina è la profonda conoscenza dell’animo umano, delle sue debolezze, delle sue corruttibilità e perversioni, che permettono a quel personaggio di portare a Inquietudine è la prima raccolta di poesie pubblicata da Iago nel 2004. Lo stesso anno il Poeta si aggiudica il premio Fonopoli di Renato Zero, partecipando al concorso internazionale “Fonopoli-Parole in movimento” con la lirica Il biancospino, che darà il titolo alla silloge pubblicata nel 2005. Da allora i riconoscimenti non si contano, ma questo è un argomento tabù per Iago, rifiuta categoricamente di parlarne, considerando premi e riconoscimenti, così come al giorno d’oggi vengono aggiudicati, un dis- equo strumento di giudizio per misurare il valore della poesia.
Le altre sue pubblicazioni: Il Dubbio 2005, Il Difetto 2008, Negativo a colori 2008, Delirium Tremens 2009, L’alibi perfetto 2010, Concerto per carta e inchiostro 2011, Fabian 2011 poesie e racconti brevi, La famiglia dello scalzo 2015.
La poesia, secondo Iago, deve arrivare, contagiare e sopra ogni altra cosa rimanere. Non crede al poeta costruito ma ai forti segnali che, se seguiti con coraggio, introducono in una dimensione di estrema sensibilità, come è successo a lui. La sua è una militanza giornaliera della pratica poetica, ogni giorno scrive poesie e lo fa di getto, istintivamente, senza correzioni. L’approccio con il foglio avviene quando la poesia è già stata pensata e vissuta e non esiste prevalenza di temi, perché a decidere è solo quello che lui giornalmente assorbe dal vivere. La poesia di Iago è frutto di quotidiana osservazione della vita, che ha però un preciso scopo ultra-quotidiano. 
L’ultima pubblicazione di Iago porta il titolo Anche le scimmie odiano Tarzan 2016: una raccolta di poesie che ancora una volta mirano a scuotere le coscienze, perché oggi, nel nome di interessi di parte, di ritorni ideologici e di algoritmi politici, è venuta meno la Riconoscenza ed è così che il Tarzan eroe generoso vive unicamente nel sogno, mentre il Tarzan reale viene condannato dalle stesse animalità che aveva cercato di proteggere. 
Quando un poeta prende la parola deve scuotere, incidere, scarnificare, afferma Iago. 
In questo senso, l’uomo-poeta Iago si fa scienziato, medico: incide le pagine con il bisturi della Parola, dopo che il suo “vedere e sentire” (essenziale presupposto per scrivere versi) hanno scarnificato risvolti di realtà “non buoni, non belli”, moralmente deleteri. I suoi versi compatti, densi, incalzanti, schiaffeggianti operano squarci nella mente del lettore e mettono in vibrazione le corde del percepire emozionale. Non conoscono lo strumento della lamentazione o il tono da moralista, non dispensano formule o soluzioni. Il loro richiamo al vivere in consapevolezza porta le vesti di una grande umanità, dell’ironia, della rabbia, della tristezza, del presente. Sono pillole di poesia, consigliate per aumentare la lucidità di percezione, la consapevolezza, la resistenza, ma amare, come i farmaci efficaci. 
Iago: Il mio parere sull'uomo? Un piccolo essere capace di grandi cose, un simil-Tarzan che qualche volta urla e dice “io ci sono


Ivana Moser

Scelta

Dopo aver consumato il corpo
il dolore taglieggia l’anima
e fa dell’ombra grana d’ossidiana,
sarebbe bello per una parte di me
svegliarsi e non ricordare più nulla.
Potrei farlo ma ho così tanto amore
intorno.


Iago ritratto di Roberto Faccenda


Iago, nome d’acqua Roberto Sannino. Nasce a Roma nel 68. Incontra la poesia nei pressi dei 40 anni, decide di lasciare il lavoro per dedicarsi esclusivamente all’attività poetica. Fautore di un fare diretto, attua incontri pubblici di scrittura “intemporanea” volti a favorire un dialogo vivo e dinamico tra persone e scrittura. Renato Zero lo premia nel 2006 (primo classificato al concorso Fonopoli con la poesia Il biancospino).

Ha pubblicato per case editrici non a pagamento: Delirium Tremens (Giulio Perrone), L’Alibi Perfetto e Concerto per carta e inchiostro (Bel-Ami edizioni) La famiglia dello scalzo (Seam) e Anche le scimmie odiano Tarzan (Pellicano). Presente in diverse antologie, come SignorNò, poesie e scritti contro la guerra.

Ha tenuto i seguenti laboratori di scrittura poetica per scuole e istituti privati: Funzione terapeutica della parola scritta. Introduzione alla pratica poetica e Il sentimento artistico di una riconciliazione.

È stato ospitato in fiere letterarie (Modena, Pisa, Napoli, Bari, Mantova) e in rassegne culturali, in qualità di poeta accreditato.

Ha prodotto un ibrido cartaceo Fabian (L’Erudita-Perrone), di racconti brevi legati a poesie derivate. Ha ideato e messo in scena “Beethoven in versi” scrittura in presa diretta su base musicale classica. Dirige la collana di poesia ConVersiAmo, al fianco di Stefania Battistella, dell’associazione culturale Pellicano.


‎EtCetera CulturaSocietà‎: La Notte della Poesia - II edizione

EtCetera firma la seconda edizione della Notte della Poesia, quest’anno nel palinsesto dell’Estate Venafrana. Patrocinato dal Comune di Venafro e dalla Provincia di Isernia, l’evento è previsto per venerdì 24 giugno alle 21.30. Confermata la location della prima edizione – la stupenda piazzetta dell’Annunziata nel cuore della Venafro antica, che l’anno scorso aveva accolto calorosamente Roberto Deidier ed Elio Pecora.
Ospite d’onore Beppe Costa, una delle voci più originali e prestigiose della cultura italiana. Poeta anticonformista amante dell’amore e tradotto fra l’altro in arabo, ebraico e spagnolo, editore coraggioso promotore di autori come Montalbán, Adele Cambria e Goliarda Sapienza, fautore della prima applicazione della legge Bacchelli, nel 1985, a favore di Anna Maria Ortese. Un privilegio assoluto averlo a Venafro. Il reading di Rosso, la sua ultima raccolta poetica, sarà reso magico dalle musiche del maestro Claudio Luongo, pianista e compositore d’eccellenza.:
Nel programma della Notte della Poesia rientra anche la mostra “Rosso di sensi e di intenti”, proiezione fotografica dei versi di Costa promossa dal Fotoclub 18% e curata da Simona Materi. Sarà visitabile al primo piano della Casa della Congrega.
La ricerca della bellezza richiede un valido gioco di squadra. Di qui la preziosissima collaborazione con il Parco dell'Olivo di Venafro e del Venafro Palace Hotel.
La Notte della Poesia beneficerà della partecipazione straordinaria del maestro Claudio Luongo, compositore d’eccellenza. Ha diretto prestigiose orchestre italiane e straniere, quali ad esempio l’Orchestra Nazionale di Kiev e quella del Teatro di Craiova, in concerti sinfonici e in allestimenti operistici.
Aperto alle sperimentazioni, ha curato la pubblicazione di una raccolta di antiche canzoni napoletane trascritte per coro a cappella.
Vanta numerose collaborazioni con la televisione nazionale, fra le quali la composizione delle sigle dei programmi “Mi manda Rai Tre” e “Sereno Variabile”.