Marco Cinque, Parola nuda, Pellicano, 2017

ISBN 978-88-99615-30-7, pag. 122, € 10.00
Appena pubblicato il nuovo libro di Marco Cinque, Parola nuda nella collana Inediti rari e diversi, a cura di Beppe Costa e Igor Costanzo
puoi i acquistare il libro su tutte le librerie online, o richiedendolo a l tuo librario oppure scrivendo
a: Pellicanolibri@libero.it


Parola nuda non è una semplice antologia di bei versi. La sua bellezza non conosce l’estetica stagnante della mera contemplazione, si tratta piuttosto di un viaggio di ricerca verso il nucleo stesso dell’essere umano. Se è vero che l’uomo è animale politico e sociale, se la comunicazione articolata è tratto distintivo della nostra specie, la ricerca della parola nella sua essenza è, allora, nel progetto poetico di Marco Cinque, ricerca di ciò che resta - oggi - dell’umanità. Da sempre sensibile ai problemi politici, sociali, ambientali dei nostri anni, l’autore abbandona adesso i tratti specifici della protesta e abbraccia un canto che si fa protesta universale, perché ogni decadenza ed ogni crisi vengono, in questa raccolta, a identificarsi con una sola, archetipica, caduta, che coincide con l’uso perverso del linguaggio.[...] Olga Campofreda

[...]Vi è in fondo, nella poesia di Marco Cinque, proprio tutta l’urgenza di svelare il suo più profondo pensiero, l’urgenza di nascere nella nostra mente, di scorrere nelle nostre vene, di farci palpitare l’animo, di innestarsi nel nostro cuore per deflagrarvi con tutta forza il suo messaggio.
La sua è una parola essenziale, ma tagliente. È una parola pura, ma che lascia un segno. È una parola lieve, ma che erompe con la forza del suo impegno, senza orpelli o accessori, rivestita solo di se stessa. È così che ci incanta, è così che emana tutta la prorompente forza del suo messaggio e la nuda bellezza che la permea. Alessandra Bava

[...] Il poeta, instancabile sommozzatore, scende fino al cuore del logos, dal quale ogni volta la Parola rinasce a noi nella sua primitiva purezza e, in quella inaspettata meraviglia, ci risveglia alla vita e al futuro che ci spetta e ci attende. E nell'essenza più profonda della Parola, nella sua intatta radice primordiale, l’uomo che è nel poeta ritrova il dono del silenzio, lo spaziotempo necessario al muto pulsare dello Spirito, alla meditazione, all'ascolto silente del proprio Sé come anima del mondo.
È fondamentale ricordare qui che Marco è uomo e artista d’indubbio valore, il cui fraterno impegno verso gli altri, i perseguitati, gli emarginati, gli ultimi, ha una concretezza, una lucidità, una costanza che si fa - per ognuno di noi - esempio da seguire, solidarietà da condividere, amore da donare. [...] Antonino Caponnetto
Congedo provvisorio
Piegato
sopra un respiro elettrico
nel delirante parlarmi addosso
pateticamente muto al mondo
con sterili tentativi di complessità
naufragati nel trionfo del non dire.
Ecco servito il pacco
in arcaiche confezioni postmoderne
a sorprendermi consenziente
nel giro labirintico
di spacciatori di solitudini
in crisi d’astinenza speculare.
Un trascinarmi malato
catturato nella vana cura
di lingue autarchiche incomprensibili
sommergibili di un nulla siderale
che mai fu tale lo sperpero di versi.
Intrappolato marcio
da invisibili burattinai


recente incontro da Pellicanolibri con gli studenti 



che guidano la mano al vuoto
la testa al culo dell’oblio
illudendomi alla serietà del gioco
tra fili impietosamente ingarbugliati
dove ogni idea di movimento corrisponde
ad un’apologia di confusione.
Ora so che mai sovverrà
un senso o un nesso al dunque
che la nudità fu insopportabile dolore
(vero mascherina?)
perciò chiuderò la porta con un click
su questo sinistro d’ossa rotte
che di flettere la colonna inutilmente
abusai non poco.


Versi scorretti

Ho scritto versi scorretti
luridi rabbiosi maledetti
sui muri di un cesso pubblico
come se una vita di merda
potesse redimersi con parole
sputate in una latrina d’autogrill
come se l’angelo
sterminatore di se stesso
potesse ingoiare il mondo
per vomitarlo migliore.
Quelle luci, abbacinanti di neon
tremano nell'eco d’angosce incurabili
Giornata della memoria alle elementari di Campoleone 
nelle squallide miserie sorseggiate
a puntate, che nemmeno un’intera
scatola di toglimilansia riuscirebbe
ad addormentare un dolore così incarnito
profondo come un incubo realizzato.
Ah, se potessi mentire a questo rettangolo
bianco come la più cinica insostenibile verità
se potessi convincerlo a non prendersi
gioco di me e la mia penna imbonitrice
potesse condurlo verso i più oscuri tranelli
sino a renderlo docile, servile come un leccapiedi
allora gli direi: tu, foglio
puliscimi il culo, te lo ordino!
e spedisciti con questa firma
a tutti i coglioni del mondo
che si leggano
finalmente
una poesia.


Il lavoro del poeta

Ho chiesto a un poeta
che moriva di fame
e faceva la rivoluzione
ogni giorno la rivoluzione
per vincere la sua fame.
Gli ho chiesto a che prezzo
quale fosse il suo lavoro.
Sorridendo m’ha mostrato
scarpe rotte, buchi nelle tasche
i canyon profondi delle costole
gli accapo storti della sua dentiera.
Forse non ho mai letto
una poesia più vera.




alcuni'strumenti di Marco per comunicare



Marco Cinque scrive, fotografa, suona, recita, pubblica saggi, raccolte poetiche, articoli. Partecipa ad album musicali, festival internazionali di poesia, mostre pittoriche e fotografiche. Attraverso i linguaggi dell’arte veicola tematiche sociali e ambientali, privilegiando nei suoi progetti multimediali le carceri, le periferie, le scuole di ogni ordine e grado. Nel ‘94 ha promosso la campagna nazionale Adotta un condannato: adozioni epistolari di prigionieri detenuti nei bracci della morte statunitensi. Ha pubblicato circa 30 libri ed è stato tradotto in inglese, spagnolo e tedesco. Di recente per la poesia ha pubblicato Muri e mari, (Seam): un lavoro poetico sull'immigrazione dedicato alla tragedia di Lampedusa e rEsistiAmo (Pellicano). Da poco pubblicata negli Stati Uniti una sua raccolta antologica bilingue dal titolo At The Top Of My Voice, curata da Jack Hirschman per Marimbo Press di San Francisco.


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