pag. 80, € 10.00 ISBN 9788899615352 |
Fra le ultime pubblicazioni edite dall'associazione Pellicano, nella collana Inediti rari e diversi, il nuovo libro di Liliana Arena-
[...]In questo
libro di rara intensità poetica, che con tutta la forza del proprio sentire ci
attira a sé e ci prende per mano, il lettore traverserà paesaggi, luoghi e
linguaggi che appartengono alle ragioni di un cuore che è nudo, al cui ritmo la
poesia pulsa e respira. Un libro il cui tono è basso e profondo, amorevole e
lieve, ma anche capace di svelare a ciascuno di noi i tantissimi volti del male,
quello dei nostri giorni certo, senza dimenticare mai che quest’ultimo è
il risultato del nostro ieri, né che già nel presente vive il nostro domani.
Senza dubbio
quella di Liliana Arena è una poesia che si mostra chiaramente come urgenza,
come dono di sé agli altri, alla vita e a un mondo in cui le varie forme del
nulla ci possiedono.
E fra queste
anche quella di cui la stessa mente, che ne è la generatrice, si compiace
quando estromette il pensiero del suo trono.[...]
dall’introduzione
di Antonino Caponnetto
Alcune poesie tratte dal libro, per altre notizie visita il nostro SITO
Potessi
distruggere il tempo
dare
fuoco al pendolo
in
guerra col mio.
Tempo
che
vorrei sgranare
come
l’anziana vedova
sgrana
un rosario
potessi
respirarlo
a
mani nude
per
custodire parole
donate
da un demone
su
ciò che di un albero
ad
ingiallire rimane.
Ho parlato all’ulivo
testimone di millenni
da Ishtàr all’ultima Intifada.
Gli ho chiesto di Cristo della
sua croce
gli ho chiesto se fosse veramente
un profeta o un visionario
gli ho chiesto di ungermi dell’olio
sacro
gli ho chiesto della pace della
fratellanza.
Mi ha risposto
ho vissuto abbastanza
per dirti che la mia terra è
arida
e la mosca distrugge il mio
frutto
la mia linfa è costretta
a fluire tra rami contorti
eppure
mi ostino a offrire fiori alla
Grande Madre
e ai suoi figli.
Scalerò la roccia del monte più
alta
per sollevare il mio calice al
vento
brindare al tuo nome.
Veglierò il suo cadere bagnarsi
rialzarsi
correre il fiume e attraversare
il deserto.
Non ho morte né vita da affidarti
se non un taglio di ali di angelo
umano
che ha reciso il suo tutto dal
nulla
nel suo peregrinare.
Testa di donna con capelli
sciolti
dentro di te
fuori di te.
Mare che non ha nome
sguardo che non ha mare.
In ginocchio
telamone che più non regge
l’amaro peso di questo calvario
sosti impotente immobile
in un gravoso sonno senza sogni.
La tua colpa è nel calice che
porti
straziato sversatoio di sperma
senza amore.
Dovresti essere Dio essere
venerata
e un tempo dimenticato lo sei
stata
perché hai potere di generare
vita.
Ogni tua traccia è stata
cancellata dalla storia
dall’ego patriarcale.
Ora il silenzio divora un passo
incerto
che brancola nel buio dell’omertà
scava solchi sopra un volto
stanco
che non ha coraggio
di sollevare gli occhi ad uno
specchio
per la paura di osservare una
bambola di pezza.
Liliana Arena (Castellammare
di Stabia, 1966) ha pubblicato le raccolte poetiche L’oceano del mio Io (Aletti-2008),
La luna oltre la grata (Aletti-2010), La vite, la vita nel volume
antologico Materia Prima (Giulio Perrone Ed-2012). Ultima
pubblicazione Monologhi di vetro (SEAM Ed.-2013).
È presente in varie Antologie, tra cui SignorNò,
antologia di poesie e scritti contro la guerra, a cura di Marco Cinque e Phil
Rushton.
Ha collaborato con il sito web “Di
Testa e di Gola” e con il giornale “Clic Donne 2000” . Diversi i
riconoscimenti e Premi Letterari Nazionali e Internazionali per la Poesia e la
Narrativa, ha curato l’organizzazione del Festival Internazionale di Poesia “Palabra
en el mundo” per la Città di Castellammare di Stabia.