Chiudono molte librerie indipendenti: crollo della cultura

Un ulteriore calo pesante determinato da crisi di vario tipo. Continuano a chiudere la gran parte delle librerie indipendenti. Gli italiani non hanno mai letto troppo, lo si sa da tempo, ma a questo si aggiunge anche l’incapacità e la voglia del libraio stesso di aggiornarsi, di consigliare al pubblico libri che dovrebbe leggere ma non ha tempo e, soprattutto, di ordinare, a richiesta, anche i volumi editi dai piccoli editori. Non limitandosi a contemplare in vetrina e al banco i vari Vespa, Volo, Dan Brown.
Contribuisce anche lui a spostare  anche i lettori più attenti verso le librerie online, che diventano sempre più attenti al loro pubblico sia per i costi che per la velocità del servizio.
Malgrado centinaia di sigle editoriali le librerie indipendenti sono ulteriormente scesi a circa 800 unità. Incredibile ma vero, mentre da noi chiudono, in Francia, Gran Bretagna (per citare solo i vicini di casa) ne aprono a centinaia, sostenute certo da leggi che, in qualche modo, ne limitano la concorrenza, sia con detrazioni fiscali che con tetti di sconto.