torna 35 anni dopo Romanzo siciliano di Beppe Costa

Torna in libreria l'ennesima ristampa di Romanzo siciliano

La presentazione del mio libro più diffuso inizia proprio dall'Isola che adora: la Sardegna
sarà infatti a Carbonia il 10 Aprile e al MEM e alla Baracca Rissa di Cagliari a partire dall'11 quindi una serie di incontri con l'autore che, dopo la Sardegna si sposterà in varie città d'Italia. A conclusione di ogni incontrò leggerò alcune poesie tratte dalle ultime raccolte: Rosso, L'ultima nuvola, Per chi fa turni di notte.


La gioia di un ritorno nell'Isola del sole, dei venti e, sopratutto dell'arte, si deve principalmente alla Fondazione C. Daga e alla nascente fondazione C. Beppe Costa.
I libri miei e molti di quelli che ho pubblicato di altri autori
sono presenti nelle maggiori biblioteche nel mondo.Per saperne di più clicca QUI
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Una specie rara non protetta: il poeta di Barbara Alberti 


"Trentacinque anni dopo rileggo Romanzo siciliano di Beppe Costa (da poco ripubblicato da Pellicanolibri), e mi entusiasma più di allora. Perché dal 1984 questo libro vede il tempo nostro, ed è la vulcanica profezia di una catastrofe morale - insieme al racconto di una vita passionale. Il romanzo, tradotto in molte lingue fra cui inglese, francese, spagnolo, e presente nelle biblioteche di mezzo mondo, è un capolavoro della coscienza e del paradosso. In Romanzo sicilianotutto è rivoluzione: il pensiero, lo stile, lo sdegno, l’amore, con lampi di folle ironia. È l’unico romanzo dove il protagonista si spara nella prima pagina e resuscita nella seconda. C’è tutto l’autore in questo giovane senz’arte né partito, innamorato furioso, poeta fuorilegge, in rivolta contro ogni mafia, quella che spara e quella della politica, della burocrazia, del mondo letterario. Beghin, Reagan, Arafat, Khomeyni, continuavano a vivere mentre altri venivano da loro uccisi, massacrati, violentati, affamati. Tutti ne scrivevano. (…) Lottavano per la pace. E ogni guerra è santa: SGRUNT!. (Sgrunt, come nei fumetti di Topolino- la libertà dello stile sorride dei confini). L’autore passa dal personaggio a se stesso, con la leggerezza del morituro: Il suo autore è piuttosto stanco. Più di lui. Vuole farla finita forse più del suo protagonista. Siamo sempre così bravi ad imparare tutto, tranne che a vivere...].

(dalla prefazione)


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