Multiverso di Iago visto da Bruno M. Daga

riveviamo e volentieri pubblichiamo questo testo di Bruno M, Daga 
relativo all'ultima raccolta di Iago Sannino edito quest'anno da EBS 
Ho trovato questo progetto interessante per la sua novità letteraria. Si tratta di una raccolta divisa in quattro parti o sezioni. L'autore considera nei suoi multiversi una architettura poetica e letteraria con un ragionamento logico e allo stesso tempo veritiero sul fare poesia.
Memore della sua capacità d'improvvisazione, riordina le idee e le strutture verbali in parole che colgono il modo e l'approccio compilativo e descrittivo della poesia attraverso i temi e le sue originali ispirazioni.
É evidentemente una ricerca non solo spontanea, ma mirata alla assoluzione delle formule e degli stessi versi.
Nella prima parte, Iago dedica particolare attenzione nella interazione tra un opera liberale e la sua interpretazione poetica. Da un film, piuttosto che dalla musica o un opera pittorica, il poeta cerca l universale in esso contenuto estremo tentativo di una maieutica tutta personale e propositiva. Come lui stesso spiega nelle sue note, far sì che l'atto creativo della scrittura provochi e faccia accadere qualcosa che possa innescare lo scritto. Cogliere la fase, la trasmissione di continuità che origina un opera, e giungere a sentire fisicamente la poesia come un "fatto fisico" e non come " fatto romántico".
Nella seconda parte l'intento di Iago, si sviluppa nel desacralizare ogni intento di
caparbietà accademica o dogmatica, per scrivere poesia libera da ogni iconografia o punto di riferimento. La convergenza degli intenti porta libertà nel uso appropriato di parole che investono nuove immagini e perfette allusioni.
La terza parte del libro, presenta la capacità del compiuto, dell'atteso ma racchiuso come lui stesso spiega:" l'esperienza che inizia all'alba e termina la notte". È ciò che possiamo definire il vissuto diventa oggetto del contemplato e restituito in versi sigilla il sentire del poeta.
I " Versi selvaggi", nella parte finale del libro sono ancora nuove intuizioni in parte libere, che attualizano in modo diverso la poetica contemporanea.
" prima di uscire
lascio una lacrima sul tavolo
sempre la stessa da anni
contiene il senso fatale di una sconfitta,
faccio due passi nel bosco
e subito riconosco la dolcezza vagabonda
dei millenni...."
A questo seguono i versi.
" Quest'alba mi tratta da amico."
Nei campi tuffati nell'acqua benedetta
gli uccelli palustri danzano felici
sul fango che dona la vita
la campagna é sorella sincera
non emette giudizi accetta i fatti.
Porto l'attenzione nei pressi
di un piccolo lamento felino
e quando lo accolgo nelle mani
rendo omaggio all'infinita devozione
che mi ha donato l'umana terrestrità.
Bruno M Daga.
CFD.
Per Poesia. Attualità.
Officina dei poeti.
1 agosto 2019.


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