Rosso, recensione di Giuditta di Cristinzi


Rosso, poesie d’amore e di rivolta, 2012/13/16 (Pellicano, 2012/13/16)

La parola poesia deriva dal greco poiein che significa semplicemente fare.

Si dice che l'uomo prima di parlare abbia cantato. Che prima di scrivere prosa abbia fatto poesia. Fuori di immaginazione, il fare della poesia rappresenta non un complesso e contorto canale artistico proprio delle personalità più enigmatiche e al contempo più fascinose, ma al contrario, la saggezza dell'etimo sedimentatosi attraverso i secoli, suggerisce un rapporto molto naturale fra l'uomo e la poesia, che per sua struttura non può essere un’espressione rotta e trasognata, ma deve necessariamente rappresentare una comunicazione efficace. La poesia vive oggi come un'arte elitaria e fra i nostri contemporanei il titolo di 'poeta', tante volte, pare un orpello da ordine cavalleresco, con il quale si cerca di darsi un tono. Dovrebbe essere invece qualcosa di umile ma al contempo è qualcosa di difficile: il crinale fra poesia e niente artistico è misterioso e davvero evanescente. Ebbene, la poesia di beppe costa che oggi abbiamo la fortuna e il privilegio di leggere e recensire e’ cosi: efficace, umile, veritiera, sublime, come egli stesso la definisce in un componimento dedicato. Per Beppe la poesia si fa suono, si fa carne, diviene vita e racconto di un percorso, quando si allea, si batte e combatte la realtà quotidiana. Si fa ricerca, tumulto, s’imbizzarrisce e placa. E’ il canto e il controcanto di un’intera lunga esistenza. Per questo la poesia di Costa, artista fecondo e generoso, è anche copiosa e abbondante.Numerose le pubblicazioni poetiche –circa 18 - a partire dalla prima del 1970, numerosi e prestigiosi i premi collezionati, oltre dieci, dal nostro autore di cui oggi presentiamo soprattutto Rosso, poesie d’amore e di rivolta, pubblicato per la prima volta nel 2012 e ristampato di recente da Volo Press Edizioni nella serie Poetry by the Planet, titolo che avverte del respiro internazionale della collana e degli autori in essa pubblicati. Costa infatti gode di ampia stima nel mondo, come uomo e come poeta, in quanto con la sua vita testimonia e diffonde ogni giorno la fondamentale umanità dell’arte poetica, con la quale canta in versi sciolti, in maniera moderna ed efficace che arriva dritta al cuore di chi legge la poesia stessa, la luna, la terra, il mare, il cielo, la passione fisica, ad esempio in Rosso e Nero, l’amore e il mal d’amore, la tenerezza, la rabbia, lo scorrere inesorabile del tempo. E ancora, l’alienazione del mondo moderno in cui sembrano sopravvivere lontani cuore e cervello, sebbene ospiti dello stesso corpo, i temi sociali come quello della migrazione, nel componimento Rifugio, del consumismo dell’apparenza in Differenziata, il desiderio di potere di alcuni. Molte le poesie dedicate, testimonianza di legami umani ed artistici, ad esempio a Dario Bellezza, a Fabio Barcellandi, ad Alda Merini, Ad Andrea e Tonino Guerra, all’Associazione Libera di Don Ciotti.Per tutte queste ragioni e per altre ancora che scoprirete nella lettura suggerisco di acquistare e leggere il libro di Costa. La poesia oggigiorno vive di questo. Faccio mie le parole di Caponnetto che firma la prefazione del volume:
Rosso, poesie d’amore e di rivolta potrà diventare il vostro prossimo livre de chevet, da tenere accanto sul comodino, da leggere per trovare il conforto della condivisione di pensieri, ansie, sentimenti, smarrimenti che tutti gli uomini provano ma che solo i grandi poeti sanno esprimere a parole.