C’era una volta un re ricco e potente, sempre afflitto perché non aveva figlioli… (La cerva nel bosco – Madame d’Aulnoy , 1697). C'era una volta una donna gravida chiamata Pascadozia che, affacciata a una finestra sul giardino di un'orca, vide una bella aiuola di prezzemolo… (Petrosinella – Giambattista Basile, 1634).
La fiaba è un racconto che trasporta fuori dalla realtà e narra vicende accadute in un mondo immaginario. I personaggi sono esseri umani coinvolti in avventure sorprendenti con creature dai poteri magici.
La parola ha origini latine: fabŭla (m) discorso, leggenda, mito e volgari flāba (m), Si distingue dalla favola, che ha un contenuto morale-allegorico e in genere animali come protagonisti.
Un altro significato di fiaba è fandonia, frottola, ma la fiaba non racconta bugie anzi storie vere che, attraverso la fantasia, la magia e i miracoli, rappresentano situazioni riscontrabili nel reale. In tal modo dal racconto emerge, anche se sottinteso, un intento formativo e di crescita morale.
È probabile che la fiaba, trasmessa oralmente, sia la semplificazione di antichi miti rielaborati dal popolo. Per secoli è stata raccontata a grandi e bambini, creando un repertorio di fantasia e saggezza, quindi non è del tutto corretto pensare che sia adatta solo ai bambini. Il suo carattere popolare e spontaneo ne ha determinato la fortuna presso ogni popolo della Terra e ciascun popolo ha espresso in essa la propria visione della realtà, le riflessioni sulla vita, sulla società, sui comportamenti umani e così via. Si pensa anche che il patrimonio delle fiabe abbia circolato in vari paesi e si sia arricchito.
Con il passar del tempo è stata avvertita la necessità di scrivere quanto veniva raccontato oralmente di generazione in generazione, affinché non andasse perso, quindi sono nate raccolte di fiabe, inventandone di nuove sulla base di tratti distintivi conosciuti.
In Oriente la prima raccolta è stata Le mille e una notte nel X secolo d.C.. In Occidente le fiabe hanno avuto successo solo nel Seicento con Lo cunto de li cunti o Pentamerone di Giovan Battista Basile, I racconti di Mamma Oca di Charles Perrault e I racconti delle Fate di Marie-Catherine d'Aulnoy.
Nell’Ottocento si sono diffuse le Fiabe dei bambini e della casa dei Fratelli Grimm, il Libro di Fiabe della Germania di Ludwig Bechstein, le Antiche fiabe russe di Aleksandr Afanasiev, le Antiche fiabe norvegesi di P. Christian Andersen e Jorgen Moe. Nel Novecento, è nata in Italia la raccolta delle Fiabe italiane di Italo Calvino.
Nell’Ottocento gli scrittori, che pur essendo romanzieri, hanno dedicato la loro arte anche alla scrittura delle fiabe sono stati gli italiani Luigi Capuana, Guido Gozzano e Grazia Deledda, l’irlandese William B. Yeats e l’inglese Oscar Wilde.
Dal 1960 in poi, in Italia, sono stati numerosi gli autori che hanno scritto favole moderne, adeguando una struttura narrativa antica, ma efficace alla realtà dei bambini contemporanei. Tra questi Bianca Pitzorno, Gianni Rodari e Roberto Piumini.
Così iniziavano due fiabe del 1600 di un’autrice francese e un autore italiano, giunte fino ai nostri giorni.
Alcuni di noi ancora ricordano di averle ascoltate dai nonni e dai genitori che, in assenza di computer e televisori, raccontavano storie fantasiose e magiche da lasciarci incantati. Contemporaneamente eravamo invogliati ad evocarle per giorni e anni a seguire. A volte incutevano paura, altre volte divertivano, ma chiedevamo di ascoltarle nuovamente poiché stimolavano la nostra curiosità e l’immaginazione, tanto che aggiungevamo, toglievamo e modificavamo parti di esse per poi raccontarle ai nostri figli.
Ma cos'è la fiaba?
La fiaba è un racconto che trasporta fuori dalla realtà e narra vicende accadute in un mondo immaginario. I personaggi sono esseri umani coinvolti in avventure sorprendenti con creature dai poteri magici.
La parola ha origini latine: fabŭla (m) discorso, leggenda, mito e volgari flāba (m), Si distingue dalla favola, che ha un contenuto morale-allegorico e in genere animali come protagonisti.
Un altro significato di fiaba è fandonia, frottola, ma la fiaba non racconta bugie anzi storie vere che, attraverso la fantasia, la magia e i miracoli, rappresentano situazioni riscontrabili nel reale. In tal modo dal racconto emerge, anche se sottinteso, un intento formativo e di crescita morale.
È probabile che la fiaba, trasmessa oralmente, sia la semplificazione di antichi miti rielaborati dal popolo. Per secoli è stata raccontata a grandi e bambini, creando un repertorio di fantasia e saggezza, quindi non è del tutto corretto pensare che sia adatta solo ai bambini. Il suo carattere popolare e spontaneo ne ha determinato la fortuna presso ogni popolo della Terra e ciascun popolo ha espresso in essa la propria visione della realtà, le riflessioni sulla vita, sulla società, sui comportamenti umani e così via. Si pensa anche che il patrimonio delle fiabe abbia circolato in vari paesi e si sia arricchito.
Con il passar del tempo è stata avvertita la necessità di scrivere quanto veniva raccontato oralmente di generazione in generazione, affinché non andasse perso, quindi sono nate raccolte di fiabe, inventandone di nuove sulla base di tratti distintivi conosciuti.
In Oriente la prima raccolta è stata Le mille e una notte nel X secolo d.C.. In Occidente le fiabe hanno avuto successo solo nel Seicento con Lo cunto de li cunti o Pentamerone di Giovan Battista Basile, I racconti di Mamma Oca di Charles Perrault e I racconti delle Fate di Marie-Catherine d'Aulnoy.
Nell’Ottocento si sono diffuse le Fiabe dei bambini e della casa dei Fratelli Grimm, il Libro di Fiabe della Germania di Ludwig Bechstein, le Antiche fiabe russe di Aleksandr Afanasiev, le Antiche fiabe norvegesi di P. Christian Andersen e Jorgen Moe. Nel Novecento, è nata in Italia la raccolta delle Fiabe italiane di Italo Calvino.
Nell’Ottocento gli scrittori, che pur essendo romanzieri, hanno dedicato la loro arte anche alla scrittura delle fiabe sono stati gli italiani Luigi Capuana, Guido Gozzano e Grazia Deledda, l’irlandese William B. Yeats e l’inglese Oscar Wilde.
Dal 1960 in poi, in Italia, sono stati numerosi gli autori che hanno scritto favole moderne, adeguando una struttura narrativa antica, ma efficace alla realtà dei bambini contemporanei. Tra questi Bianca Pitzorno, Gianni Rodari e Roberto Piumini.
Franca Palmieri
Nel 1916 mio
nonno, Vincenzo Muglia, diede alle stampe una raccolta di fiabe di Luigi Capuana,
Si conta e si racconta; anni dopo mi
venne voglia di ristamparle con Pellicanolibri, mantenendo le immagini in
bianco e nero dell’originale, in una nuova collana dal titolo Visioni e Immaginazioni, e nel 2016, a
distanza di cento anni, ci capita di leggere e pubblicare, malgrado non
avessimo una collana dedicata alle fiabe, La
fiamma del cuore di Franca Palmieri.
Questo nuovo
inizio mi fa scoprire un altro autore, questa volta polacco, Andrea Grabowski con Le avventure dello gnomo Muovipiedi che decidiamo di aggiungere alla collana.
Infine in
questi giorni leggiamo e certamente lo pubblicheremo, la raccolta di Laura
Piccin, Diversamente favole.
Così, come a
mostrare una via che riprende, mi trovo a considerare questo genere di
pubblicazioni utilissime a grandi e piccini, poiché in tempi recenti sembra
scomparsa l’abitudine di narrare la fiaba e, in modo credo più violento, ogni
bambino cresce con un tutor in camera, sia esso un televisore o uno smartphone,
che lo collega alle più grandi atrocità del presente. Chi cresce, ascoltando la
voce di un genitore che racconta storie di meraviglia, avrà sicuramente uno
sviluppo più nutrito affettivamente e certamente il segno di questa
comunicazione profonda rimarrà per sempre impresso nella sua esistenza di
adulto.
Beppe Costa
Franca Palmieri (Morolo, FR) vive e lavora a Aprilia dove
attualmente insegna e conduce Laboratori di Scrittura Creativa, Poesia e
Teatro. Laureata in Pedagogia e diplomata in Fisiopatologia, ha conseguito due
Abilitazioni in Materie Letterarie. Ha insegnato in due diversi ordini di
scuola, ricoprendo incarichi organizzativi relativamente a Progetti Educativi e
Aree Funzionali, quali la Valutazione, l’Antidispersione, la Disabilità, la
Continuità e l’Orientamento Ha pubblicato i libri di poesie: Arabeschi di
luce,(2008), Quando la vita profuma di nuovo, (2013) e La coscienza e la vanità
(2015) e di recente la fiaba La fiamma del cuore, (Pellicano). Finalista in
diversi Concorsi Nazionali e Internazionali, ha ricevuto numerosi Diplomi e
Menzioni di Merito. Suoi aforismi sono presenti in numerose Agende di Giulio
Perrone Editore. Ha ideato e presiede il Premio Masio Lauretti riservato agli
alunni di scuole medie e superiori; nel maggio del 2017 ad Aprilia si è
conclusa la seconda edizione con notevole successo di pubblico e studenti.