Le note di una chitarra si estinguono lentamente, fagocitate dallo sciabordio delle onde. Bisceglie si risveglia tra i raggi di un sole ancora stiracchiato. A breve si alzerà, invogliando i turisti a tornare in spiaggia, mentre le attività riprendono lentamente. È quello che accade quando termina un evento: la sensazione di una festa che finisce, mentre si torna alla routine.
Che cosa resta di un evento? Il libro è posato su una scrivania spoglia, quella
che richiede la poesia, una rude gentilezza, mentre gli ospiti se ne vanno e le
parole ritornano alla pagina che aspetta di essere sfogliata. Ma facciamo tre
passi indietro, uno al giorno, e poi torniamo al dopo, all’oggi, al silenzio che
è sceso come il sipario su una scena nuda.
Il 17 non è un numero collegato a eventi fortunati, ma il giorno porta ben
altri auspici. Il maestro Marcos Vinicius usa la chitarra come se fosse una
bacchetta magica: la sua musica sprigiona incanto, il volto sereno, chino sullo
strumento, le mani che corrono sulle corde, abili e accorte. Segue un duetto
perfetto con il flauto traverso e la voce di Marzia Pedone che ha poi diretto l’esibizione
finale del New Chorus, contrappunti vocali che si innescano nella cornice della
Cattedrale, luogo perfetto per un’occasione ampiamente partecipata. La musica è
stata la protagonista, un momento di unione ed emozione che ha visto complici artisti
diversi per esperienze ma in totale sintonia.
Nelle due serate successive sono andate in scena le parole, a volte in un
profluvio di contrasti, tensioni che abbracciano la molteplicità delle
espressioni. Nel Chiostro del Museo Diocesano sono stati per la prima parte
della serata del 18 settembre: Marcello Aslan, Era Buçpapai (preziosa
interprete per la serata), Ukë Zenel Buçpapai, Sara Capoccioni, Marco Cinque,
Daniela Dante, Vito Davoli, Graziella De Cillis, Maria Giulia Dell’Oglio, Nicola
De Matteo, Roberta De Tomi, Zaccaria Gallo, Andrea Giuli. Marcos Viniscius ha
intessuto una trama sonora in linea con ogni lettura, abbracciando la gamma dei
temi e delle emozioni in maniera perfetta. Il segno di una maestria che
mantiene la vocazione sul volto, tra le dita, in ogni esecuzione.
Nella seconda parte dell’evento, si sono dati il cambio il danese Poul Lyngaard
Damgard e il vietnamita Nguyen Ching Trung. Le letture nella lingua madre hanno
creato un ulteriore momento musicale, un altro aspetto del potere delle parole:
se non arrivano alla comprensione razionale, di certo toccano le corde intime,
creando corrispondenze che portano alla comprensione. Hanno portato la loro
poesia al pubblico altri autori nostrani, Simone Principe e Antonella Lucrezia
Puddu, altri momenti emozionanti come quelli lasciati dall’ospite successivo, Luan
Rama. Il dialogo tra internazionale, nazionale e locale si è aperto grazie a Nicola
Ambrosino, che ha recitato in modo vigoroso versi nel vernacolo locale. Anche
qui, parole che aprono a nuovi orizzonti, un “incontro nell’incontro” che
scivola lentamente verso il finale. E qui, si torna alla musica.
L’Antica Barberia del Corso ha fatto battere le mani al pubblico, spezzando
ogni monotonia con la ricchezza e densità dei suoni, le vocalità piene e
intense che veicolano narrazioni tradizionali, a tratti storiche, in cerca
delle radici.
Infine sono stati consegnati agli ospiti gli attestati di partecipazione dell’Ordine
Equestre dal Sacro Sepolcro.
La terza serata ha riportato gli ospiti in scena: dopo l’incursione di Beppe
Costa, ideatore e direttore artistico dell’evento, ancora una volta il maestro
Vinicius ha disteso le corde più intime, creando quell’atmosfera unica che
caratterizza il suo musicare. La consegna del “Premio alla Carriera” a Marco
Cinque, Nguyen Chig Trung e Luan Rama e del “Premio Giovane Talento” alla
sottoscritta, ha portato in scena emozioni di altra natura, intrecciate a
quelle create dall’esibizione di Denise Del Giglio, voce piena e matura
accompagnata da una notevole presenza scenica, considerata la giovanissima età
dell’artista, già premiata in precedenza.
Il pianista Carlo Ficco ha accompagnato la serata in maniera magistrale.
Al termine, gli ospiti si sono fermati a chiacchierare a salutarsi: il silenzio
poetico rotto dalle chiacchiere.
Parole a(r)mate ha visto la presenza delle
autorità locali: il Sindaco Argelantonio Angarano, l’Assessore Avvocato Antonio
Belsito, l’Assessore Avvocato Onofrio Musco, l’Assessore Dottoressa Tota.
Per l'Ordine Equestre del Sacro Sepolcro: Don Giuseppe Abbascia', Pasquale
Stipo, Nico Dell'Orco.
E si arriva al giorno dopo e a quelli successivi. Che cosa resta di un evento?
Sottraendo quei momenti difficili che possono caratterizzare i dietro le quinte:
la traccia degli sguardi, il calore di una stretta, gli scambi. L’umanità
fratturata e poi sorridente, i residui dei ricordi, delle sensazioni, i profumi
che si intrecciano. Un po’ di stanchezza: tre giorni vissuti intensamente
lasciano il segno. E poi le parole, la musica che si riaccende. Lo sciabordio
del mare è lontano, ormai, resta come l’impressione dell’azzurro, catturato tra
le pagine del libro con le parole che avviano processi spesso incontrovertibili.
Poi arriva il silenzio. Disarmo che vuole amore.
Roberta De Tomi
L'antologia è acquistabile scrivendo a pellicanolibri@libero.it
o beppecosta.pellicano@gmail.com
pagine 158 € 15.00