Ieri in Ucraina, a Kiev, mentre 11 italiani sfidavano 11 inglesi, nuovamente la stampa ha obliato l'ennesimo avvenimento politico in un paese dove la democrazia è sempre più qualcosa di invisibile. Alcune attiviste del Movimento Femminista Femen sono state pestate e arrestate fuori dallo stadio per aver protestato contro la prostituzione e contro gli Europei di Calcio. Proprio a riguardo voglio pubblicare un testo estratto dai CANTI DI CONFINE, scritto alcuni giorni fa, con la speranza che nel suo piccolo possa far girare alcune notizie sulla reale situazione ucraina. Il testo è aperto da due citazioni.
CANTO
XV (del movimento Femen)
“Mie
giovani colombe, per chi vivete a questo mondo?
Siete cresciute servendo le altre.
È servendo che vedrete le vostre trecce ingrigire.
È servendo, sorelle mie, che morirete.”
Siete cresciute servendo le altre.
È servendo che vedrete le vostre trecce ingrigire.
È servendo, sorelle mie, che morirete.”
“Abbiamo riportato il corpo femminile sui media tradizionali,
prima era
riservato solo a giornali erotici o cinema porno.
Ora parlano di noi,
e abbiamo fatto vedere al mondo
che l’Ucraina non può essere il
bordello dell’Europa”
(Sasha Chevtchenko)
(Sasha Chevtchenko)
Europa
Europa
Europa
Europa
Europa!
Le
mie parole voglion ricordare
statuarsi
a comporre cenno romano
a
seno nudo, svastica sul petto
gli
stivali neri da neo-guerriera
capelli
corti, biondo d'Ucraina
baffetti
da Furher sul palco d'Hamburg
talvolta
un mantello a coprir le spalle
sul
ventre porta scritte di protesta
sui palmi i tagli del filo spinato
sui palmi i tagli del filo spinato
negli
occhi rabbia d'un popolo oppresso.
Europa
Europa Europa Europa Europa!
Le mie parole voglio ricordare
Le mie parole voglio ricordare
un'altra
donna vista a seno nudo
che ha tatuata questa frase: “il mio corpo
che ha tatuata questa frase: “il mio corpo
è
un'arma, un'arma molto potente”
nell'alcol,
ad evitar la deriva
che
mostra i seni come fossero armi
che
guida lotte alla prostituzione
e
si batte convinta contro il declino
di
questa avvilente democrazia
tacchi
a spillo e gambe sempre a mostrarsi
per
dire l'osceno scempio dei capi
Europa
Europa Europa Europa Europa!
le
macchie di vernice e le proteste
cartoni
dipinti, guanti da boxe
lottatrice,
nel cuore Marx ed Engels.
Europa
Europa Europa Europa Europa!
Le
mie parole voglion ricordare
tutti
i seni al vento davanti ai fiori
maschera
ipocrita degli assassini
a
partire dai pozzi di Gorlovka
riempiti
di cani narcotizzati
per
ogni bestia un suo proiettile.
Europa
Europa Europa Europa Europa!
Le
mie parole voglion ricordare
quelle
ragazze a meno venticinque
che
sotto la guida di una Anna Hutsol
con
la scritta “pidocchi puzzolenti”
paragonare
il delegato Miller
all'SS
della notte dei coltelli
all'atto
di nascita Heindrich Muller
sotto
il segno della Gazprom di Mosca.
Europa
Europa Europa Europa Europa!
Le
mie parole voglion ricordare
lei,
Oksana Makar, morta per stupro
dopo
essere stata data alle fiamme
e
ricordar che tutti gli aggressori
alla
fine son stati rilasciati
da
bande di corrotti poliziotti
perché
scoperti “di buona famiglia”.
Europa
Europa Europa Europa Europa!
Le
mie parole voglion ricordare
lei,
l'arancione Yulia Tymoshenko
trascinata
di forza in ospedale
a
tutti gli effetti bocca cucita
dover
subir l'accusa di omicidio.
Europa
Europa Europa Europa Europa!
E
allor mi domando caro Shevchenko
all'ombra
dei soldi che ti guadagni:
“perché
ti limiti a esultare in campo?”
Poco
ci vuole a calarsi le brache
e
mostrare il culo al mondo padrone!