Goliarda Sapienza: due o tre cose ancora di lei

 


erano così intense le nostre sere che talvolta
l'alba appariva e non ci si rendeva conto che quella
fosse davvero la luce del giorno e la fine della notte

ancora e per anni non riesco a conservare
degnamente questo largo scialle e a volte
mi ci avvolgo tastando i tanti buchi delle sigarette

a Frascati volevo riportarglielo ma ricordai solo la stecca di sigarette che nessuno ricordava, lo scialle no ed ora che è così tanto freddo lo prendo ancora dall'armadio, lo indosso e, forse, qualche buco lo provoco anch'io; non aveva timore della morte, del malessere si scusava e ne rideva ma soprattutto il timore era di annoiarsi, di non trovarsi più attorno nessuno dei suoi allievi che, spesso. l'accompagnavano, ascoltando in silenzio le nostre lunghe chiacchiere

di questo e d'altro ricordavo nel documentario girato a casa sua, ma ormai lei non era più con noi, di questo e di quei pochi amici che incontrava, ma osavo parlare male del marito, a casa sua, nella trasmissione organizzata da lui, quindi fui "tagliato" (da qualche parte resterò pure)

alla commemorazione del comune ho visto piangere Citto soltanto, l'ex compagno che non aveva sposato e per questo era stata criticata, ma anche quando sposò Angelo fu altrettanto criticata per questo matrimonio con uno così giovane e privo di talento.


Che non le lasciava neanche i soldi per comprare il fumo.
Alla passerella del Costanzo show si oppose e, come Adele Cambria, si alzò e andò via.

Questa era l'Italia anche allora, per chi si dovesse meravigliare ricordo che almeno oggi molti giovani soprattutto donne, l'hanno scoperta.
Altri continuano a sfruttarla ma, d'altro canto, la prima forse ad esserne felice, oggi sarebbe lei. Scoprendo che anche le cose più inutili che scriveva hanno o stanno venendo tutte alla luce.

Così va il mondo, Goliarda cara, proprio così: quegli stessi tromboni che ti hanno insultata senza leggerti ora ti rispettano (anche se sempre senza leggerti)

Roma 2011


Said Abu Tabanja, Messaggio umano

Said con me e Stefania al Nisan Festival (Maghar - Israele)

La poesia ci insegna che tutto il significato si trova dentro gesti e atteggiamenti che sanno arrivare, prima della parola, all'animo umano. E così Said, dall'alto dei suoi due metri (forse più) d'altezza, ha reso se stesso totem e ideale punto di riferimento di una tipologia di poesia popolare ma colta, portatrice di ogni verità raccontata o tramandata, riguardanti tutte le ferite della sua terra. I giornalisti sanno quanto sia importante la veridicità della fonte affinché una notizia sia il più possibile esatta, allo stesso modo, nella poesia di Said possiamo sperimentare quando potente possa essere la poesia se accostata ai drammatici fatti palestinesi. Anche per questo la poesia di Said è estremamente preziosa e importante, una voce che si discosta dal gruppo. (sb)

messaggio umano


Siamo i fiori della terra
Siamo le bestie dei giardini
Siamo i versi dell'amore
Noi siamo la gente
Noi siamo due persone
Noi siamo i dormienti tra le braccia della luna
sul petto del mare e tra gli alberi Canarie... uccelli
Scriviamo a favore dell'amore
della chiesa del Signore con le preghiere del perdono
coi versetti del Corano
Siamo la voce delle orecchie
Siamo un incantesimo contro Satana
E un velo in faccia a gufi e corvi
Noi siamo l'umano che era umano
al tempo dei ghoul nell'era delle balene
Chi entra nel sangue e vende parole
e pasta velenosa sia schiacciato con cura
Maltoot con una pagnotta
Quando sanguina latte e sangue
dagli occhi dei bambini
dal cuore dei sogni dal ramoscello d'ulivo
Chi è la colomba della pace?
Macellato prima della creazione davanti al sonno
sulla faccia di un negro nero
O di un quartiere palestinese? iracheno
O di una strada nel paese dell'Afghanistan?
Mi piaci, mi piaci Mi piaci
Zaman Lilli è morta in te.

Sono uscito dalle crepe della tua rovina
riempi il tuo terreno
serpenti neri portatore di machete
E Shayla copre i resti di una casa
e parti del corpo umano fuori nelle fattorie
nelle strade e ovunque in Somalia
in Sudan nel nord del Libano o a sud del Pakistan
E raccogli... raccogli
Gioia dal seno del casto
Col sorriso tra le labbra canta melodie
Per rovinare...
per un miraggio contro il sostentamento
con la morte nelle cabine di latta
Soffia il vento sotto l'amianto
Una fossa sotto l'asfalto
La luna è sepoltura
è l'innocenza dei bambini
mentre il sole muore In Asia...
in Africa tra le grotte...
dietro la boscaglia
La notte attacca...
un orco in giro e succhia il sangue
e beve olio di resti umani
dalle vene degli alberi

I suoi occhi guardano la casa
L'ho imbrattato con gocce d'olio
nella sua mano c'è Kerbage
in mano una frusta
Urlando forte Malley muore
Voglio la pace sacrificale
i feriti signorina...
muore in un tampone nella madre
notte di travaglio a Gaza...
a Gedda in tutta Riad
i lavoratori del pane nel Darfur
a Gibuti in Somalia in un giornale
In radio e non articoli muori
MUORI
morire a Cuba
muore a Tebe muore ad Anfal
morire in tempo morire a natale

E Faraone con i pioli
E Thamud e Ad
I ballerini avvolti in tamburelli
Colui che guarda e quello che vede
All'aperto l'uomo si è sciolto
l'uomo è giovane
l'uomo è andato
Sul teatro dell'umanità
Saluti e saluti
Per tutta la famiglia
e la famiglia Democratica…

traduzione Beppe Costa





الشاعر سعيد ابو طبنجه
**رسالة انسان**

احنا زهور الأرض 
احنا شحرور البساتين
احنا آيات الحب 
احنا الناس 
احنا البنأدمين 
احنا النايمين 
في حضن القمر 
وعلي صدر البحر 
وفي عب الشجر 
كنانير .... عصافير 
بنقول موال للحب 
وألحان كنيسة للرب 
وصلاة غفران 
وآيات وقرآن 
احنا صوت الآذان 

 
احنا تعويذة ضد الشيطان 
وحجاب في وجه البوم والغربان 
احنا الانسان 
اللي كان انسان 
وفي زمن الغيلان 
في عصر الحيتان 
اللي بتلغ في الدم 
وتبيع كلام 
معجون بالسم 
مطحون بالهم 
وملتوت برغيف الخبز 
اللي بينزف حليب ودم 
من عيون الأطفال 
من قلب الأحلام 
من غصن الزيتون 
اللي شايلاه حمامة السلام
المذبوحة قدام الخلق 
قدام الانام 

 
علي وجه زنجي أسود 
او حارة فلسطينية 
عراقية 
او شارع في بلاد الأفغان 
وعجبي عليك عجب 
عجبي عليك يا زمان  
يللي مات فيك الورد 
وطلعت من شقوق خرابك 
وردم ترابك 
أفاعي سودة 
حاملة مناجل 
وشايلة أكفان 
وبقايا دار 
وأشلاء انسان 
سارحة في المزارع 
في الشوارع 
وفي كل مكان 
في الصومال 
في السودان
في شمال لبنان 
جنوب باكستان 

وبتحصد ......بتحصد 
الفرحة من صدور العفايف 
والبسمة من بين الشفايف 
وتغني ألحان 
للخراب ...للسراب 
ضد القوت 
ومع الموت 
في أكشاك صفيح 
ومهب الريح
تحت تخشيبة اسبست 
وحفرة تحت الأسفلت 
يندفن فيها القمر
وبراءة الأطفال 
وتموت الشمس 
في آسيا ... في أفريقيا 
بين الكهوف ... ورا الأدغال 

 
ويهجم الليل ... غول 
يصول ويجول 
ويمص الدم 
ويشرب بترول 
من بقايا البشر 
من عروق الشجر 
ويطلع عينيه ضاوية البيت 
وشوشته بتنقط زيت 
وفي ايده كرباج 
في ايده سوط 
ويصرخ بعالي الصوت 
ماللي يموت يموت 
انا عايز السلام الذبيح 
الجريح 
يفوت ..... يموت 
في حشا أم 
ليلة المخاض 
في غزة .. في جدة 
في كل الرياض 
وخبز العمال 
في دارفور 
في جيبوتي 
في الصومال 
في صحيفة او جرنال 
في الراديو واللامقال 
يموت ... يموت 
يموت في كوبا 
يموت في طيبة 
يموت في الانفال 
يموت في المعاد 
يموت في عيد الميلاد

 
وفرعون ذي الاوتاد 
وثمود وعاد 
ورقاصين يلفوا بالدفوف 
واللي يتفرج واللي يشوف 
وعلي المكشوف 
الانسان ذاب 
الانسان شاب 
الانسان غاب 
عن مسرح الانسانية 
وتحية كل التحية 
لكل العيلة والأسرة 
الديمقراطية ....

Said Abu Tabanja, palestinese, ingegnere agrario, vive a Gaza.
Diverse raccolte di poesia e racconti in Palestina e in Egitto Sovrintendente in scienze biologiche in diverse scuole egiziane ottiene il premio come insegnante esemplare della repubblica araba d’Egitto. Membro dell’unione generale per il libro palestinese a Gaza, ospite al festival internazionale Nisan che si svolge in Galilea; presenta programmi radiofonici per i lavoratori palestinesi è spesso ospite in programmi televisivi che si occupano della questione palestinese, dei profughi e dei prigionieri e che trattano il tema della sofferenza del popolo di Palestina. Ha partecipato alla costituzione e alla fondazione dell’unione araba per la poesia popolare a Baghdad nel dicembre 2011.

Said Abu Tabanja, Palestinian, agricultural engineer, lives in Gaza.

Several collections of poetry and short stories in Palestine and Egypt Superintendent in Biological Sciences in different Egyptian schools obtains the prize as an exemplary teacher of the Arab Republic of Egypt. Member of the General Union for Palestinian Books in Gaza, guest at the Nisan International Festival taking place in Galilee; presents radio programs for Palestinian workers and is often hosted in television programs that deal with the Palestinian issue, refugees and prisoners and that deal with the theme of the suffering of the people of Palestine. He participated in the establishment and founding of the Arab Union for Folk Poetry in Baghdad in December 2011.

Said Abu Tabanja è su facebook : https://www.facebook.com/profile.php?id=100002525167490