Le corde magiche di Marcos Vinicius

Marcos Vinicius

foto Marco Cinque

Virtuoso dal suono alato, carismatico didatta, fra i massimi chitarristi del nostro tempo. Folgorato dallo strumento a soli sette anni, inizia la carriera concertistica all’età di quattordici vincendo, di lì a poco, il prestigioso Concorso Internazionale Villa Lobos e, sempre giovanissimo, il Premio “Solista dell’Anno” grazie all’ esecuzione del Concierto de Aranjuez che gli valse il plauso personale dell’autore stesso, Joaquin Rodrigo. Fonda e dirige “Violao America” (prima rivista di chitarra in Brasile) e il Belo Horizonte Guitar Ensemble. Una inarrestabile ascesa ha portato la sua Arte in ogni angolo del pianeta, come solista e con le maggiori orchestre, davanti ai pubblici più disparati, dai grandi palcoscenici alla Sede Centrale dell’ONU (col Segret. di Stato Ban Ki Moon e il Dir.Generali FAO Jaques Diouf ); dai siti di guerra ai luoghi sacri. Al suo ruolo di Testimonial ONU-FAO (insieme a Jeremy Irons, Celine Dion, Susan Sarandon, Rita L. Montalcini, Carl Lewis, Nino Benvenuti, Pierre Cardin…) affianca il suo inarrestabile impegno come didatta, seguito da studenti di tutti i Paesi.

È consulente art. della Xi’an Baroque Music School, la più prestigiosa Accademia barocca cinese, Consigliere della Weifang Tongsheng Music Training School (fra le maggiori istituzioni musicali asiatiche) e direttore di corsi in varie Accademie italiane e straniere. Insignito, fra i molti riconoscimenti, del Dono dell’Umanità, del Premio Padre Pio, del Premio REA-Sanremo, della cittadinanza onoraria di Congonhas, sito Patrimonio dell’Unesco, è spesso protagonista di special radio-televisivi sui maggiori network internazionali. Fiore all’occhiello del Brasile colto nel mondo, scelto dall’Ambasciata per rappresentare il suo Paese nell’ Expo 2015, è Presidente dell’Accademia di Chitarra Classica di Milano e tiene, oltre master class e convegni, seminari di coaching motivazionale attraverso la Musica. Negli ultimi anni affianca a trascrizioni, trattati, composizioni per chitarra e ogni organico strumentale, anche opere corali, sacre e non. (La sua “Ave Maria”, giunta a papa Francesco, fu Inno Ufficiale della Edizione 2017 del Festival Int.le di Cori in Brasile). Pubblica con le maggiori case editrici del mondo e i suoi CD hanno volato, per molti anni, a bordo di Air One e Alitalia. Ha firmato “Suoni dal Ring” (Ed. Idyllium Publishing) colonna sonora del docufilm “L’Oro dei Cinquanta”, evento-Cinquantenario della Vittoria mondiale di Nino Benvenuti al Madison Square Garden di NY, celebrato con una Cerimonia Ufficiale realizzata da Anita Madaluni (assistente e biografa di entrambi) sotto il Patrocinio del CONI e dell’Ambasciata Americana. Spesso citato in tesi e ricerche universitarie, è considerato imprescindibile riferimento del chitarrismo int.le. Memorabili sold-out in Wigmore Hall di Londra (tanto cara a Julian Bream), Biblioteca Nazionale e Università di Pechino, Sede FAO, Palazzo Centrale delle Nazioni Unite. E i suoi concerti in memoria di Airton Senna e Domenico Modugno. Tra i suoi estimatori Joaquin Rodrigo, Riccardo Chailly, Dan Siegel, Paolo Limiti, Dee Dee Bridgewater, Amii Stewart, Ennio Morricone.

La pelle di Napoli di Federica Passarelli

Napoli me la son girata per bene, con calma, senza fretta, pagina per pagina. Letteralmente il libro me lo son portato sempre appresso: uno stradario di Napoli in tasca, per non perdere la via. E l'ho letto sempre, nelle pause, nel silenzio, nelle attese o tra i rumori. Per sentirmi addosso la pelle di Napoli o per incarnarmi nella pelle sognante dove sbuffa il Vesuvio quando non è stanco di dormire.

Ho annotato, durante il viaggio, vie, nomi di chiese, piazze, quartieri e mi sono addentrata nei vicoli dov'è il cuore di Napoli : "Perché, tanto i vicoli sono stretti e cupi, tanto la gente che ci vive è aperta e solare. Disposta a parlare. Non rigetta i corpi estranei. Accoglie".

Napoli accoglie. E chi coglie e accoglie la bellezza di Napoli? Chi la sa cercare.

Girando per l'Anticaglia, passando per la Pignasecca (l'intestino di Napoli), attraversando il Petraio ho scorto il cartello con la scritta: "Chiunque ha comportamenti da camorrista è un camorrista", avvertimento che aspira alla legalità. E avvistare un mondo dove "si conoscono tutti, come succede nei vicoli. Quando la società si sbriciola, la comunità, con i suoi legami naturali, rinsalda ciò che resta. Sono tutti sulla stessa barca. La strada diventa la casa condivisa, con qualche libertà e qualche abuso. Napoli percorsa ad altezza 'vascio' moltiplica le sue facce come un caleidoscopio assurdo dove i pezzi cambiano, ma il disegno resta sempre lo stesso", è motivo di speranza. Napoli è poesia. Quella che non ha bisogno di parafrasi però, ché Napoli non si spiega.

Il libro è una dichiarazione d'amore dello scrittore per la sua città. Bene ha fatto a raccogliere tutti i suoi reportage pubblicati a suo tempo sulle pagine de Il Mattino. Bene ha fatto, perché chi non ha avuto la possibilità di apprezzarne il contenuto all'epoca, col libro ha avuto l'occasione di goderne in pieno. Ho fortemente voluto e cercato questo libro, e per l'amore viscerale che ho per il tesoro campano e perché consigliatomi a suo tempo dal mio personale spacciatore di libri e di emozioni.

Quando giro per il centro storico della mia piccola città, mi piace pensarla come un quartiere di Napoli, così disegnata tra vicoli, piazzette e cupole di chiese "slanciate come mammelle verso il cielo, dettagli materni ed erotici, nel contempo". Dove anche i suoni della parlata si assomigliano, vecchia Terra di Lavoro che ospitò il re Vittorio Emanuele II di Savoia in viaggio per recarsi a Teano ad incontrare Giuseppe Garibaldi.

Ma pur Carmeniello se ne va e un'altra annessione l'ha portata al di là del confine.

Le ultime pagine dell'Anatomia urbana mi hanno emozionata e commossa. La pelle, che esprime il nostro modo di vivere la vita, è una specie di cartina geografica dell'anima, dove sono impressi i segni della nostra vita interiore: le nostre emozioni, i nostri anni. La pelle è il punto di unione e separazione tra esterno e interno, tra sé e il mondo. E la pelle cambia, come il serpente che cambia pelle per non morire. Napoli pure cambia, si adatta, si amalgama alle varietà universali che la contengono. Eppure rimane sempre la stessa. Per non svendere la sua magia, per non perdere la sua bellezza. Quella che ha nella pelle e sotto la pelle.


                                                                                                                     Federica Passarelli






Pietro Treccagnoli, La pelle di Napoli, Cairo, 2016
pag. 273,  € 15,00 - ISBN 9788860526489

 

𝐒𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐦𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐞𝐬𝐭𝐚𝐭𝐞 - Incontro internazionale di poesia

 


con i poeti : Antonio Vanni, Daniela Dante, 
Evan Myquest, Marco Cinque, Mauro Macario
Poul Lynggaard Damgaard, Sara Capoccioni, Simone Principe
Uke Zenel Buçpapaj, Vito Davoli, Zaccaria Gallo 
tappeto musicale: Beppe Costa e Matteo Cavicchini 

La canzone di Sam Cooke 𝑨 𝒄𝒉𝒂𝒏𝒈𝒆 𝒊𝒔 𝒈𝒐𝒏𝒏𝒂 𝒄𝒐𝒎𝒆
è eseguita da Elena Motroni, (voce) Matteo Cavicchini, (piano)  

il brano finale 𝑬𝒕𝒉𝒆𝒓 è di Matteo Cavicchini

le traduzioni sono di 
Era Buçpapaj e Nora Capomastro incontro on-line 

agosto 2023









agosto 2023

per vedere l'incontro clicca QUI

Appello di padre Alex Zanotelli: «Rompiamo il silenzio sull’Africa».

 


Appello di padre Alex Zanotelli ai giornalisti italiani: «Rompiamo il silenzio sull’Africa».

Non vi chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche notizia per aiutare il popolo italiano a capire i drammi che tanti popoli africani stanno vivendo

Scusatemi se mi rivolgo a voi in questa torrida estate, ma è la crescente sofferenza dei più poveri ed emarginati che mi spinge a farlo. Per questo, come missionario e giornalista, uso la penna per far sentire il loro grido, un grido che trova sempre meno spazio nei mass-media italiani, come in quelli di tutto il modo del resto.

Trovo infatti la maggior parte dei nostri media, sia cartacei che televisivi, così provinciali, così superficiali, così ben integrati nel mercato globale.

So che i mass-media , purtroppo, sono nelle mani dei

Elsa, Storia di una scrittrice di Federica Passarelli

Abbiamo questo libro, Elsa. Noi, abbiamo. Noi lettori, innamorati della Letteratura. Vorrei dire, si può fare affidamento su questa minuscola asserzione per rendersene conto? Pochi libri sanno conquistare attenzione mente cuore. C’è una coscienza, che è di sottofondo, che esprime tutta la verità e l’essenza stessa che si cerca in un libro. L’autrice sa bene di possedere questa ricchezza, questa coscienza letteraria preziosa e superba perché ella sa di poter colpire il lettore ad ogni pagina, ad ogni sussurro o urlo o silenzio che si liberano seguendo il ritmo della lettura. 

Una lettura che non si arresta perché lasciarla in sospeso sarebbe una follia e un inciampo nel tempo. C’è quel nerbo incantato che percorre tutta la storia, ed è la purezza che la poesia porta dietro di sé come uno strascico. La lucidità con la quale Angela Bubba non ripercorre ma rivive sulla sua pelle la storia impressa sulle pagine e i lettori la fanno propria questa lucidità, perché (ed è questo l’aspetto profondo che amo nei libri) ciò che disarma e affascina è quella terzina che si instaura tra l’io narrante (che si confonde con Elsa), la biografia di Elsa e il lettore che non smette di pensare alla protagonista del libro, tanto da essere convinto di averla proprio accanto, ma seduta vicina tanto da sfiorarle il ginocchio mentre ti osserva leggere la sua vita e nel silenzio della stanza pare sussurrarti piano: …tutte le vite sono, in un senso o nell’altro, delle vite mancate: l’arte è lì per soccorrere a queste mancanze.

Elsa Morante, l’elsa della spada che affonda nel costrutto sapiente di un racconto. Anche l’autrice la possiede, altrimenti non avrebbe saputo narrare così bene, così come fosse un prodigio, la fragilità solida dell’amicizia con Pier Paolo Pasolini. P.P.P., dove per ben tre volte si ripete l’iniziale della parola Poesia. Pasolini ed Elsa, l’incontro di due poeti: Sei un poeta […] e lo sono anch’io. Quando persone come noi si conoscono per un attimo si ferma il mondo. Lo sapevi?

Non voglio consigliare la lettura di questo libro. Non mi piace più fornire consigli in tal senso. Può essere pericoloso, come quando si consiglia un medico a qualcuno: non sia mai che il medico sbagli la diagnosi e la responsabilità diventa anche un po’ mia per averlo indicato come uno bravo. Però credo che la Letteratura possa definirsi fiera di questo libro. In fondo l’autrice scrive magistralmente e pare rincorra la penna mentre scrive di Elsa Morante facendone un quadro unico, veritiero, commovente, speciale. Se poi questo non dovesse bastare, ci sono le classifiche letterarie fornite dai quotidiani. Sappiate però che non sempre ci si può fare affidamento, poiché non sempre sono foriere di buoni consigli.

                                                                                                                       Federica Passarelli



Angela Bubba, Elsa, Ponte alle grazie, 2022
pag. 432, € 16,80  - ISBN: 9788833315294