Ricordo di Antonino Caponnetto

Antonino Caponnetto è nato nel 1950 a Catania (Italia), dove ha vissuto, salvo una breve pausa romana, fino al 1980. Muore il 6 agosto 2022 a Mantova dove viveva dal 1981.

"In un periodo storico in cui parlando di poesia si fa metafora diretta all’acqua bollita, pensiamo di non sbagliare molto affermando che Il sogno necessario è anche -finalmente- la raccolta necessaria a ridare alla poesia ciò che le appartiene davvero. Una poetica quasi cinematografica che riesce ad allestire nella mente del lettore un preciso luogo, un preciso istante, una precisa emozione.
Gli eroi dei nostri giorni sembrano affannarsi per portare bandiere che non ci appartengono, così ci scopriamo tutti quanti antieroi pirandelliani in cerca di un qualche canone che differisca da una realtà che i più impavidi hanno il coraggio di rifiutare. Speriamo di dare il via, in questo modo, ad una ricerca di analisi sociale che sia in grado di destabilizzare, almeno un po’, questi nostri eroi scaduti". (b. c. . 2017 dalla copertina de Il sogno necessario.

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breve biografia:
Per l’Editore Campanotto, ha pubblicato due raccolte di poesie: Forme del mutamento (Udine, 1998) e La colpa del re (Udine, 2002). Per le Edizioni Kolibris, la silloge Miti per l’uomo solo (Bologna, 2009). Per l’Associazione Culturale Pellicano, Agonie della luce - Poesie 2012-2015 (Roma, 2015), Il sogno necessario (2017), Prima d'ogni altra cosa (2018).
Ha tradotto il poeta colombiano Fernando Rendón, Qual era la domanda? (Poesie 1986-2016), Pellicano, Roma, 2016. Con Pellicano ha collaborato per qualche tempo come curatore della collana poetica internazionale “Poetry by the Planet”. È stato ospite di vari festival poetici, come il Sirmio International Poetry Festival, il Festival internazionale di Poesia Virgilio, il Festival internazionale Ottobre in Poesia. Sue poesie sono state radiotrasmesse, altre sono apparse su riviste e antologie (le ultime: SignorNò, I dialetti nelle valli del Mondo, 2016), LiberAzione poEtica (2017), tutte con l’associazione Pellicano, Roma, e No Resignación (Poetas del mundo por la no violencia contra la mujer). “Antología de Salamanca, Ayuntamiento de Salamanca” (ES), 2016. Suoi testi poetici o interviste si possono leggere anche online attraverso vari link. Diversi sono i suoi contributi critici, spesso in forma di pre o postfazioni alle opere di giovani, meno giovani o ben noti poeti. Presso le Edizioni del Trito&Ritrito, sono apparse (in un numero limitato di copie destinate agli amici), quattro plaquettes: A che serve? (2001), Le chiare strade (2002), Contromovenze (2003) e Petits cahiers pour la douleur du pauvre (2005).

alcune poesie tratte da Il Sogno necessario – The Necessary Dream- Ass. Pellicano, 2017, ed. bilingue

Volge al tramonto il sole oltre le cime
nell’eco dei tuoi passi solitari
Altro suono altro ritmo non c’è stato
oggi nessuno scoppio nel tuo cuore
ma le notizie corrono e migliaia
sono quelli che fuggono lontano
dai luoghi che li videro bambini
In uno schianto di fucileria
la notte scende sopra la tua strada

*

The sun sets over the peaks
in the echo of your solitary steps
There has been no other sound no other rhythm
today nor bursting of your heart
but the news run and thousands
are those who flee far away
from the places that saw them kids
In a crash of fusillade
night falls over your road

***

Un anno prima della Grande Guerra 
sei già la tenutaria del bordello 
tra rue de Babylone e rue Vaneau

E c’è con te tua figlia, la più bella
fra le puttane della Casa - molti
le fanno omaggio di collane e rose

Nella sala d’attesa stanno a gruppi
le persone influenti, gli affaristi
Al portone dabbasso in lunghe file
clown, esuli, banditi, matti, artisti

*
A year before the Great War 
you are already the brothel’s mistress 
between rue de Babylone and rue Vaneau

And your daughter is with you, the most beautiful 
harlot of the House - many 
bring her necklaces and roses as present

In the waiting room groups 
of influential people, shrewd businessmen 
Downstairs at the door long lines 
of clowns, exiles, rogues, madmen, artists

***

Torno tra le tue braccia, Terra e Madre,
tutte le volte che di te io sogno.

Il mare che ti abbraccia e quel gran cielo,
il sole che ti bacia e quei colori,
nelle chiuse dell’anima conservo.
E con me li conduco, nel mondo ovunque sia,
ovunque a un uomo ancora batta il cuore.

Che sono diventato, ora? L’ambasciatore
della tua lingua e di quel sangue - tanto! -
dalle passate epoche al presente
che ancora ti colora imporporando
gli occhi l’anima in te, l’erba che cresce.

Sono stato io stesso, cresciuto poco a poco,
che diventato albero, ho scerpato
le mie radici stesse e t’ho lasciata.

Invece tu, mia Terra, non m’hai lasciato mai,
nei miei deserti m’hai accompagnato
e come un Cristo m’hai resuscitato.

Tutti i pensieri miei, il mio parlare,
tutto l’amore che potevo dare
nascevano da te, dal tuo amore.

Per questo torno alle tue braccia, Madre,
tutte le volte che di te io sogno.

*

I return to your arms, Land and Mother,
every time I dream of you.

The sea embracing you and that big sky,
the sun kissing you and those colors,
I hold in the sluices of the soul.
I bring them with me, wherever around the world,
Wherever a man’s heart still beats.

What have I become, now? The Ambassador
of your tongue, of that blood - so much! -
from the past time to the present
that still colors you, reddening the
eyes, the soul in you, the growing grass.

It’s been my very self growing, a little at a time,
into a tree, to have eradicated
my own roots, leaving you.

But you, my Land, have never left me,
accompanying me in my deserts,
resurrecting me as a Christ.

All my thoughts, all my words,
all the love I could give
were born from you, from your love.

This is why I return to your arms, Mother,
every time I dream of you.

***

Sembrava che la notte
fosse perfetta per prendere colpi
di sferza in piena faccia o per picchiare
a tradimento il tuo migliore amico
mentre l’ombra calava su ogni gesto
nascondendolo al mondo, ai suoi guardiani.

Sembrava che la notte
proteggesse il pastore ed il suo gregge.
Dava ricetto invece agli empi ai ladri
a belve in forma umana sempre cinte
da un’aura fascinosa di mistero.

Sembrava che la notte
permettesse perfino agli assassini
di sfuggire a rimorsi colpe accuse
pene esemplari mentre fra i paurosi
c’era chi se ne stava in covi bui

e chi nel fango si fingeva morto.

*

The night seemed
perfect to receive whiplashes
full in the face or to beat
your best friend by surprise
as the shadow descended on every gesture
hiding it from the world, from its watchmen.

The night seemed
to protect the shepherd and his herd.
While hosting the wicked and the thieves
beasts in human form always surrounded
by a charming aura of mystery.

The night seemed perfect
to allow even murderers
to escape remorse guilt accusations
exemplary punishments as among the cowards
there were those hiding in dark dens

and those in the mud pretending to be dead.

la foto è di Marco Cinque