erano così intense le nostre sere che talvolta
l'alba appariva e non ci si rendeva conto che quella
fosse davvero la luce del giorno e la fine della notte
ancora e per anni non riesco a conservare
degnamente questo largo scialle e a volte
mi ci avvolgo tastando i tanti buchi delle sigarette
a Frascati volevo riportarglielo ma ricordai solo la
stecca di sigarette che nessuno ricordava, lo scialle no ed ora che è così tanto freddo lo prendo ancora
dall'armadio, lo indosso e, forse, qualche buco lo provoco anch'io; non aveva timore della morte, del malessere si scusava e
ne rideva ma soprattutto il timore era di annoiarsi, di non trovarsi
più attorno nessuno dei suoi allievi che, spesso. l'accompagnavano, ascoltando in silenzio le nostre
lunghe chiacchiere
di questo e d'altro ricordavo nel documentario girato a
casa sua, ma ormai lei non era più con noi, di questo e di quei pochi amici che
incontrava, ma osavo parlare male del marito, a casa sua, nella trasmissione
organizzata da lui, quindi fui "tagliato" (da qualche parte resterò pure)
alla commemorazione del comune ho visto piangere Citto
soltanto, l'ex compagno che non aveva sposato e per questo era stata criticata,
ma anche quando sposò Angelo fu altrettanto criticata per questo matrimonio con
uno così giovane e privo di talento.
Che non le lasciava neanche i soldi per comprare il fumo.
Alla passerella del Costanzo show si oppose e, come Adele
Cambria, si alzò e andò via.
Questa era l'Italia anche allora, per chi si dovesse meravigliare ricordo che almeno oggi molti giovani soprattutto donne, l'hanno scoperta.
Altri continuano a sfruttarla ma, d'altro canto, la prima forse ad esserne felice, oggi sarebbe lei. Scoprendo che anche le cose più inutili che scriveva hanno o stanno venendo tutte alla luce.
Così va il mondo, Goliarda cara, proprio così: quegli stessi tromboni che ti hanno insultata senza leggerti ora ti rispettano (anche se sempre senza leggerti)
Roma 2011