Alessandra Trevisan: Le spalle al mare

Con Le spalle al mare Alessandra Trevisan affronta il tema dell’incontro con sé attraverso l’altro nel tentativo – sublime e (forse) riuscito – di ritrovare il noi, come si legge nella breve nota che introduce i testi: […Da qui, la sua poesia che trasmette un’idea di limpidezza, di azzurrità, di amore segue la “partitura” di una volontà inesausta di “circostanziare una nascita”, nella vita e nella scrittura…]. Un percorso che, disperatamente molti (me compreso, inutilmente) avrebbero voluto fare. Attenta studiosa di autori dimenticati, (questo ci ha fatto incontrare) soprattutto della scrittura femminile con diversi saggi che fanno luce sulle difficoltà delle donne di venire ascoltate e, quindi lette e pubblicate, dalla cultura che ci consegnano gli asserviti al potere imperante nelle maggiori case editrici.
Al contrario del poderoso e attento saggio Nel mio baule mentale, per una ricerca sugli inediti di Goliarda Sapienza, (Aracne 2020), nella sua poesia la parola appare distillata, essenziale, a volte si avvale d'un solo verso: "Se tendi all’uno estingui il simbolo". o due: "Ricostruire, rifare / la fila del mare".
Conoscendo da anni l’Autrice sono portato a pensare a un titolo simile, ma tanto diverso: Le spalle al muro, come riflesso di ciò cui prima accennavo. Lascia l’Università che, personalmente, vedo come muro, per ritrovare l'entusiasmo verso le passioni indispensabili cui crede, impegnandosi ancor più nella ricerca senza condizionamento alcuno, dando vita insieme a Viviana Fiorentino al collettivo “Le Ortique", continuando l’impegno come lyricist e musicista. La silloge edita nel 2021 è risultato della 6a edizione del Premio nazionale di poesia “Arcipelago Itaca”, Opera prima.
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di seguito alcune poesie

C’è davvero l’oltre-modo
l’oltretutto, l’oltre mondo e il dire
che sappiamo dove andiamo
a cerchio chiuso, insieme
con parole inzuppate di divenire.
Scelgo la scelta
come allora dicevo in quel
me che non più riconosco,
in questo noi che ora riluce
scelgo di venire a noi / di-venire.

*

Assorbo tutte le similitudini:
convergono dove ci sentiamo
esclusi, in un urlo salvo.
La memoria resta protesa con cifra
di rabdomante e voce di festa.

*

Persuadere il tempo
nella gloria intatta
di tutto l’andare
di sete e fame:
è ardore rivendicare,

*

Ho chiesto di tornare indietro
per ripartire l’origine.
Ci dev’essere una dimensione
che ci persuade a fare pensiero,
un sapere senza valore,
per muoversi oltre, tentare.

*

Da sotto il nuovo velo
che apre a un finale
ricordare i segni quando
prima, nel sale
saliva il regno.
Eravamo noi, le spalle al mare,
a dirci primi.
E sentire come non finisce amare
te e ogni parte.

*

Sapere dove questi opposti collimano
dentro di noi quando noi siamo.
Ci vuole mistero e benedizione.
Il sostegno è nominale da ogni lato,
in ogni cosa.
 

Alessandra Trevisan è studiosa di letteratura italiana contemporanea, lyricist e cantante. Ha pubblicato la monografia Goliarda Sapienza: Una voce intertestuale, (La Vita Felice, 2016) e altri contributi su quest’autrice si rintracciano in saggi su riviste. L’attenzione rivolta al Novecento le ha permesso di occuparsi anche di Gabriele d’Annunzio, Matilde Serao, Milena Milani, Clara Sereni, Adele Cambria, Anna Maria Ortese e Beppe Costa, Lalla Kezich e di altre voci anche viventi, tra cui quella della poeta Silvia Salvagnini. Nel 2020 pubblica con Aracne il saggio Nel mio baule mentale: per una ricerca sugli inediti di Goliarda Sapienza, con postfazione di Ilaria Crotti.