Perché
si decide di trascorrere del tempo ad osservare una mostra fotografica? Perché scegliere di perdersi tra la luce e il
significato che esprime ogni singolo soggetto individuato dal fotografo per
rappresentare l’emozione che in quel momento trova il sopravvento? Ogni
osservatore ha di certo la propria motivazione personale che lo induce a ricercare
la bellezza nelle immagini che lo circondano. Spesso nell’allestire una mostra
fotografica si sceglie un tema particolare che possa indicare la traccia da
seguire e giungere ad una conclusione che narri lo spirito dell’artista.
Per
la sua mostra fotografica Giustino Guarini ha scelto di seguire la strada delle
sue preferenze personali ed ha proposto una serie di lavori che conducono l’osservatore in una sorta di
viaggio nel suo mondo più intimo, più introspettivo e che lo pone in una relazione
di familiarità con l’artista .
La
prospettiva diversa da quella solita con la quale si mira l’obiettivo verso i
campanili e le cupole delle chiese di Venafro e che ne determinano il profilo
quando la si osserva da lontano, dimostra come lo sguardo attento del fotografo
voglia proporre un modo nuovo e insolito di osservare ciò che ci circonda. Un
suggerimento che invita a considerare anche le vicissitudini della vita da
un’angolazione inconsueta per non cadere nel compendio della banalità del
vivere quotidiano.
Il
rapimento repentino della luce rossa del tramonto quando cala il suo sipario sulla
vita frenetica che attraversa i Navigli di Milano. Un fermo immagine
spettacolare suggerito dall’occhio sapiente intento a catturare l’attimo che
fugge tra le nuvole all’orizzonte e i sogni della notte che si avvicenda al
giorno trascorso. È il consiglio del poeta che dovremmo imparare a rispettare
per dar conto a quell’idea di felicità che fatica spesso a combaciare con quei
vecchi rimpianti che non si sanno più scacciare.
La
leggerezza nello sguardo della ragazza rumena dagli occhi chiari, un mondo in
cui rintracciare il potere salvifico della letteratura e scorgere con quale cura
si esprime quel pensiero unico di Calvino secondo il quale la leggerezza non è superficialità
ma è planare le cose dall’alto, non avere macigni sul cuore. È il segreto dell’amore.
Giustino
Guarini riesce persino a imprimere un suono all’immagine ritratta, attraverso i
volti segnati dalla musica che rapisce l’anima. Sospesi nell’esecuzione di un
brano, di un tema, di un canto, tutti gli artisti catturati sanno gestire l’improvvisazione,
maestra del saper discernere il momento esatto in cui privilegiare una nota a
discapito di un’altra. È il mestiere di vivere.
Spesso si incontrano, poeta e fotografo, ed entrambi offrono il modo di imprimere un’emozione e renderla eterna affinché chiunque voglia beneficiarne trovi lo strumento che gli consenta di trafugare la bellezza e l’incanto narrate nell’arte.
Federica Passarelli