"Notte di fantasia" di Roberta De Tomi

La notte. Un rotolo di stelle, lo lascio andare, ormai le nuvole si sono sfilacciate, la luna è un pallone rosa. La gonna è come un palloncino che mi solleva da Terra. Posso toccare il pallone rosa, il nylon scivola sulla pelle, è trasparente, ora le gambe lo sono di più, mi metto sulle punte come le ballerine, i capelli scivolano via dal mollettone. Il palloncino è sempre più gonfio, l'aria è solletico, risata, gioco di bambini, zucchero filato che mangio. La luna rosa, vista da vicino è un piccolo vizio che tace. Le mando un bacio, il palloncino mi sgancia, scivolo a terra come un gatto arruffato. Le unghie sono spezzate, le fusa gorgogliano accenti che mi portano sul rotolo. Sa tutto di zucchero filato, ancora, il rosa mi dipinge al centro, un pennello scivola, mi abbasso, mi alzo. Giochi di fantasia, l'alba è vicina, una tavolozza sulla gonna, il pc acceso per scrivere, ma le setole hanno lasciato tracce, ricordi, occhi che si fanno bocca, uno sfioramento del passato, ormai lontano. E le stelle del rotolo sono ora mille soli d'oro e di fuoco. Palpiti, setole che si abbassano, momenti di sogni, occhi chiusi, lo sfioramento di mani rimaste ancorate sul confine di due mondi, ad aspettare la prossima luna rosa.


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