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David and Matthaus Art e Muse Edizioni
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Qualche volta, più raramente, ai
giorni nostri, accade che chi scrive, nello scrivere, senta i propri anni
moltiplicarsi così tanto, da credersi, malgrado giovanissimo, già vecchio,
piuttosto stanco e, soprattutto, stracolmo di ricordi.
Accade, ancora più
raramente oggi, che chi scrive abbia frequentato e frequenti le scritture di
altri che lo hanno appassionato, sentendo addosso quei dolori descritti, sempre
eguali eppure sempre diversi, raccolti nel corso degli anni, dei secoli e di
tempi senza tempo.
Proprio questa sarebbe, o è,
almeno per me, il raggiungimento finale del poeta, malgrado lo stesso non se ne
renda mai conto, non sarà mai consapevole di ciò che negli anni non è toccato
a lui, ma all'intera umanità. Per questo ne è profondamente toccato e, talora,
anche ferito.
Questa “polvere” racchiude non
solo la vita o le vite dell’autore “Zairo” ma la complessità e la voglia di
essere “solo uno e soffrire come tanti”, per questo forse si occupa di un sogno, in questo mondo di poeti distratti più di altri, da ciò che ci circonda:
così fonda il DinAmismo, movimento artistico rivoluzionario (per quanto questo termine
abbia perso ormai senso), cercando con i mezzi moderni della rete di avvicinare
e avvicinarsi quanto più all'arte, soprattutto poetica, sopraffatta da una
infinità di blog, premi, editori senza scrupoli e con l’assenza quasi totale di
libri o di scaffali nelle case e la dissoluzione di molte librerie storiche (normale che i primi a sparire da questi 'territori' siano proprio i libri di poesie).
Forse perché sono tanti in rete
non occorre consumare altri spazi?
Come una apparente ricerca di
angeli, divinità o di un Dio perfetto le poesie raccolte in Come polvere di
cassetti, al contrario cercano l’umano, il contatto, la carne e l’essere di
ciascuno.
Una proposta che prosegue la ricerca fra divino e umano in continua contrapposizione, ci si chiede a ogni pagina, dove il verso essenziale da un ritmo non scontato ai passi della propria vita, carichi di buche, di tensioni e, credo bene, per il lavoro scelto, di dolori ben visibili cui forse la parola divina o umana che sia non arriverà mai a dare un senso. Quel dio invocato diviene il 'medico' di se stesso.
Proprio qui troviamo l’autore, nelle poesie che diventano stanze, negli spazi che occupa, più che in quelle che mette a
disposizione di altri. Qui, dove ogni pagina è memoria, rivolta o consolazione, scava e continuerà, ne sono certo, a scavare, (prova già a farlo nell'ultima parte del libro) fino a
trovare quella dimensione umana che lo renderà meno saggio mentre proverà a ringiovanire. Ma, sicuramente altri errori e altra polvere coprirà gli spazi che occupa augurandogli di lasciare sempre in disordine e colma di fogli almeno la scrivania dove, mentre leggo, mi appare che scrive di sé, degli altri - anche di me - intanto gli angeli (troppo distratti) danzano, malgrado tutto, per l'Universo.
b.c.
Riporto le parole conclusive
della prefazione di Michele Zanarella
Diventa un grazie
sincero e spontaneo, un grazie alla vita che il poeta ama, accoglie, onora ed
elogia. Nel rispetto, nell'umiltà, con amore Zairo Ferrante si affida alla
poesia e indossa ali che lo portano in alto, tra parole ben calibrate e di
spessore, pronte a mettere radice nel DinAnimismo, il suo movimento
poetico-artistico-rivoluzionario delle anime, ufficialmente riconosciuto come
avanguardia da una parte della critica letteraria.
alcune poesie tratte dal libro:
Apparenza
L’ora si restringe
e si trascina dietro
anche la luce.
Nel tempo in cui
la morte spadroneggia.
E non è disperazione
ma riposo, quello
che s’addormenta
di questi tempi.
E pur la morte
è viva nel
miracolo della natura.
Tra fucsia crisantemi
che fioriscono dal nulla
e luci di piccole
fiammelle che
squarciano la notte
come fuochi di camini.
E pure la tristezza
che s’avanza dentro al petto,
anch'essa si fa falsa,
quand'in torno
tutt'è Vita
che si nutre di silenzio,
oro vivo che s’insinua
respirato nei polmoni
a portare aria al cuore.
A mia Mamma
Mentre il sole stanco s’accascia
in un letto adorno di soffice
rosso
ed il ferro, che divide la strada
dal verde sfinito dall'estate
trascorsa come una mela divisa,
scricchiola alla luce del vespro
raffreddato dalla sera ch'avanza
lanciando il suo vento sfiancato.
E mentre la luna pone ricurva
la sua gobba a ponente come
questa striscia consumata
d’asfalto,
percorsa da me che addosso mi
porto,
afflitto, un peso che a volte di
colpo
si gonfia e diventa sottile dolore
d’ossa, e di pelle, e di cuore
coperto
dal volo insensato e sbagliato di
un
gabbiano impazzito che vaga in
pianura.
Tu, ancora rinasci, e pur stanca
lo sei
ma certo non dormi e combatti e
scricchioli,
forse, ma senza rumore e senza
sfinirti o
sfiancarti; eppure ti porti il mio
e il tuo,
sommati, peso e fardello e mai
pronunci
la mia stessa parola - dolore -
avendola
trasformata col suono festoso di
quattro
lettere, in fila indiana, che
formano - dono -.
Come quello che Dio addosso
t’accatta
quando, dolce, il tuo labbro si
apre.
R che
io e gli altri, passanti sperduti,
umanamente
chiamiamo sorriso.
(18 agosto 2013)
E
parlo a Dio
E
parlo a Dio,
che
forse Lui m’ascolta quando
in
solitaria compagnia muoio nel mio orto.
Lui è
risorto, s’è fatto Uomo.
E
io...
che
uomo già lo sono,
mi
faccio dio
parlando
un po’ con Lui
per
non esser corpo morto.
E
parlo a Dio, e così risorgo
anch’io.
Che
piccolo come
seme
giallo e perso
m’abbandono
nell'immenso
della
terra per buttare
le
radici a non sentirmi
pianta
morta
prima
del mio nascere.
E
parlo a Dio, e così prego
anch’io.
Quando
Lui m’ascolta
e
nella non risposta
mi
risponde
tramite
me stesso.
E così
anch'io,
senza
miracolo
che
non sia Vita,
per un
poco sento Dio.
Zairo
Ferrante è nato ad Aquara (SA) – nel 1983. All'età di 19 anni si trasferisce a
Ferrara dove consegue la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Ateneo
cittadino. Autore di diversi libri di prosa e poesia.
Nel 2009 ha fondato il
“DinAnimismo”, (http://e-bookdinanimismo.myblog.it/) un movimento poetico/artistico già riconosciuto come
neo-avanguardia da una parte della critica letteraria. Attualmente, oltre a
continuare la propria formazione in ambito medico, gestisce in rete le
collaborazioni del movimento Dinanimista proseguendo l’attività letteraria; è
possibile leggere suoi scritti su diverse ed autorevoli riviste e periodici
culturali, sia on-line che cartacei. Alcune sue poesie sono state tradotte in
Inglese, Spagnolo e Francese.
Presente nel blog della Rai.
oltre alle librerie online è possibile acquistare il libro direttamente dall'editore cliccando QUI
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