Ali Al Ameri: Quattro poesie




La grande tradizione della poesia araba quasi scompare nella scrittura di Ali Al Ameri, poeta palestinese sembra abbia acquisito, grazie a partecipazioni in molteplici Festival internazionali, una voce universale, partendo proprio dal nostro mediterraneo. Nei suoi versi scorrono immagini cinematografiche senza sosta, dove natura, sentimenti, vita si amalgamano a gran velocità. Leggerlo e come è capitato a me, di tradurlo, e stato un piacere assoluto.

1. Un'ombra

Una luna sulla sua ombra,
una nebbia sui loro passi,
sbircia negli specchi,
protegge alle spalle uno scialle di meteore,
non si distrae,
osserva verso le montagne
come vivace pernice sulle alture,
emana fascino
al centro di un rubino,
insegue frutteti di grano
e luna
la mia anima la segue fra le pietre,
nei fiori dilatati
in un fiume di parole.

Alberi sulla sua ombra,
music a che si mescola
all'acqua.
Un fiume sulla sua ombra,
trabocca
sopra il saluto del mattino.
Un cuore che batte sulla sua ombra,
ogni volta che mi specchio su di te,
affinché s’illumini la mano nella nebbia.

Nella sua ombra
la mia ombra dorme.


2. La casa del mirto

Servono sette passi,
affinché l'amante entri nella casa del mirto,
mi infilza col suo cielo ambiguo,
E io... mi illumino senza lampada.

Adesso
vicino a un elfo,
vicino alla pietra di un talismano,
sollevo la stella dell'amore
che balla sul fuoco,
Mi rabbuio
e mi allungo in un'eternità verde.
Entro nello specchio vulcanico,
perseguitato dal ritmo ascendente e discendente,
le donne sono il paradiso della delicatezza.

Fuoco di linea
che scorre
di
interesse
verso
l'ombelico,
fuoco di due corpi
trabocca la notte con due corpi,
solleva in alto il bicchiere.

Il bacio apre i continenti,
la mia mano è l'orgoglio del terremoto
un cielo in camera da letto,
una stella nella carezza,
un mistero nell'istante,
un disegno
in un sospiro,
la terra è specchio e futuro,
gli alberi calpestati nella savana
diventano verdi,
e un uccello appeso ai rami,
come in un sogno,
come se lo specchio fosse il sogno,
come se la stanza fosse il sogno,
fuoco, specchio elfo e la finestra della meteora
un sogno.

Ho chiesto alla donna:
Eravamo sulla terra?
Ha risposto: Non so.
Mentre ballo volo, vedo, sparisco,
divento cielo,
divento rugiada,
la mia anima è un fiume
le mie mani sono pianeti.


3. Un giardino

Ieri in giardino
sedevo su una sedia,
le farfalle pulsavano su fiori di luce,
i gigli tendevano ai lati come amuleti nell’aria,
diffondevano ombre lilla come seta di fanciulle,
dentro l’aria circolava nebbiolina come veste di pastori primigeni,
dove abbaglia la natura sopra una pietra d’astri,
e dentro l’acqua gioca come un bimbo che avvolge i fili del fulmine
attorno alla sua mano,
e rompe
un vasetto
o
schiaccia
un bottoncino
nel legno della porta.

Ieri, sedevo su una sedia del giardino,
qualche passero cadeva sull’idea della notte,
ero lì su una sedia di marmo,
tornando poi a casa
vidi
un orto
fluire
sopra
un quadro
alla parete.


4. Qualche parola

A volte
abbiamo bisogno di parole comuni
sul passeggio al mercato,
sopra i colori delle nostre vesti,
sulla musica che ascoltiamo
all’ora di fare il caffè,
necessitiamo
di qualche parola
sui fiori di camomilla
dietro i vetri della finestra bianca,
sull’acqua delle prime mescolanze,
se si purifica o si fa limacciosa.

Abbiamo bisogno di parole sulla nostra salute,
sugli amanti addormentati sotto i ponti,
sugli spazi che ci raggiungono o attraversiamo,
sul piacere fra gli alberi.
Abbiamo bisogno di parole fra due che crescono,
alle lingue abbiamo bisogno di passare sole,
abbiamo bisogno di un linguaggio
attento agli astri
su qualche cupola azzurra
che per i nomi apra la porta delle nebbie.

Ali Al Ameri è un poeta e pittore palestinese giordano. Attualmente direttore editoriale di Publisher Weekly, un'edizione araba pubblicata dalla Sharjah's Book Authority negli Emirati Arabi Uniti. È nato nel villaggio di Waqqas. Ha trascorso l’ infanzia nel villaggio di Qulaiat in Giordania.

Finiti gli studi ha lavorato come caporedattore per la cultura della rivista giordana "Arabs Today", successivamente su "El Golfo", quindi direttore del dipartimento di cultura e arte del quotidiano "The Emirates Today", a Dubai.

Ha pubblicato tre libri di poesie: Le mie intuizioni nel 1993, White Eclipse nel 1997 e Un hilo haunted nel 2012 ristampato nel 2014, e in edizione spagnola pubblicata da House of Poetry a San José, Costa Rica Ha pubblicato il suo quarto libro, "Ink Inscription" nel 2020, che include interviste con sette poeti. Ha anche pubblicato un’antologia di poesia dal titolo "Il libro delle intuizioni" 2021.

Sue poesie sono tradotte in inglese, francese, italiano, tedesco, spagnolo, macedone, albanese e azero, tra cui una serie di antologie poetiche.

È membro del consiglio degli scrittori giordani, dell'Unione degli scrittori arabi, dell'Associazione dei giornalisti giordani, del Dubai Journalists Club e dell'IWA Bogdani.

traduzioni dallo spagnolo; Beppe Costa