La nascita di un "poeta" da rete!

        


         ah maledetta poesia! questa parola tanto abusata, consumata, distrutta nella costante ricerca del dire qualcosa di nuovo (o, magari, qualcosa di vero)

Quanta gioia, emozione, allegria da birrerie prima durante e dopo le letture (o reading) ammucchiati, complici, amici degli amici scattano foto con sorrisi celestiali come fossero finiti i proiettili!

Quest’uso barbaro permette a molti (che non amano neanche un cane) di avere scodinzolanti attorno.

Dai professori (da scuole materne o università) nasce la voglia di trasmettere quello che non sanno e, quasi sempre, riescono a ottenere una certa celebrità. Il professor GianBau è ottimo esempio!

Bada bene, non di vendita del loro prodotto “poetico” ma di estimatori, critici e/o avversari. Anche se in questo caso, se ne trovano ben pochi (non si sa qualche premio, targa, invito (appunto) a letture davvero emozionanti!

Anche al più ingenuo e puro accade che non appena inizia a ricevere complimenti di pensare che forse quello del poeta è il suo destino e va alla ricerca di edipografo e di un prefatore che subito trova prima che lui ci ripensi: la fama! come tanti nel passato per finire nei libri di letteratura! Chi non ci cadrebbe davanti a nomi altisonanti che curano una collana? una editrice, un blog?

Così, prima che tu dica “pronto” ti ritrovi a guadagnare ben il 70% della tua opera! e non  rifiuti (anche se fai il meccanico) a entrare nel mondo degli autori. Ti puoi definire e far chiamare "poeta" o, addirittura scrittore! Spesso l’inganno lo trovi o magari lo avverti appena (sai bene quanto ti sia costato) ma, il tuo cammino è appena iniziato: inesperienza... non hai letto bene il contratto. 

Ben lungi però da confessarlo, chiedi, ordini, supplichi che qualcuno dei cinquemila fans lo acquisti!

Non funziona? ti arrendi? macché! inizia la ricerca spasmodica di presentarlo: ti rodi dentro ma non puoi darlo a vedere. Non demordi! Riesci così che qualche libreria di amici o amici degli amici ti ospiti: 20 assistono, uno compra, la zia! Ti arrendi? macché: è solo l’inizio della tua carriera, maledetto poeta!

Qualche anno fa quei pochi Poeti che avevano ancora voce (ma non solo) si mobilitavano con manifestazioni per la Pace. Oggi credo debbano mettersi l’animo in pace, non frega a nessuno di loro…

Eppure i tanti dei copia-incolla sanno, o dovrebbero sapere, quali differenze ci siano oggi, complice la rete, con i poeti dei secoli scorsi, spesso silenziosi, isolati ma, almeno da morti, ricordati.

Di un novecento che non sembrerebbe proprio svanito nel nulla, eppure... 

sotto, in qualche angolo oscuro, la poesia imperterrita continua la propria vita e vitalità, scoprirla non sempre è facile, esporla, quasi impossibile!