Nicola Giannattasio, Scritti randagi


Seguo con interesse da anni Nicola Giannattasio, scoperto su YouTube come chitarrista “dilettante", successivamente iniziai a leggerlo nella pagine di facebook (quando la rete è utile) scoprendone l’impegno, soprattutto l’amore verso il nostro Sud, la cultura soprattutto verso la nostra storia troppo spesso distorta a secondo della parte politica del saggista, storico o giornalista, aggiungendo poi storie ricche di colore e d’ironia (e sofferenze) della migrazione con i genitori in Venezuela. La passione per il calcio disturbato dallo strapotere delle squadre del Nord, per la fotografia e, soprattutto, della sua Scario dove gestisce la pizzeria “Luna Nuova”, attraversando - come si può immaginare - le difficoltà per la pandemia e per la concorrenza che, in questo campo, diventa lotta per la sopravvivenza.

Tutto questo (descritto in breve) non è poco e, quindi, non poteva non accadere, forse un po’ alla volta, leggendo i classici amati di versi, di filosofia e di storia che scrivesse egli stesso sempre più versi e più frequentemente (utilizzando pseudonimi fra i più insoliti e curiosi) attento nell'evitare scivoloni in banalità, cosa costante da tempo anche questa, purtroppo, dovuta alla rete dove anche stirare mutande si stende supinamente in versi esposti agli amici plaudenti!

In versi fotografa l’insieme di una umanità sonnolente, annoiata, indifferente o cieca alle tragedie che trasformano l’umanità in macerie dove il dio universale è il denaro e, quindi il potere, ma altrettanto fa con se stesso mostrando l’interno di sé che vede sconfitto, morente, la visione di un insieme che contiene molti, troppi di noi, impotenti, stupiti dalla bellezza sopraffatta da tanto orrore, non ultimo la possibilità di vivere anche economicamente un po’ più sereno.

Così in questi giorni diventa libro da leggere d’un fiato: Scritti randagi pubblicato da Edizioni Straordinarie, le modalità per l’acquisto le fornisce lo stesso autore bella propria pagina che trovate cliccando QUI 

Di questi testi fratelli, compagni, necessari ne propongo alcuni: 

Straziante solitudine

Questo navigare nell’etere è buio

fragoroso silenzio che perfora i timpani
in una tastiera l’apparente connessione
di milioni di essere umani

Lo schermo il Sole di giorno
luce lunare di notte
i passi sedentari sotto vacue scrivanie
nell’agorà di imperterriti disillusi.

Reagiamo ? Non credo !

Chi ha osato chiudere i nostri sogni
dentro ragnatele di file?
C’è un vuoto nei cuori
nei nostri derubati cuori
straziante solitudine

Un pozzo di nome tristezza

Buttai la vita
dentro un pozzo
di nome tristezza
la buttai lì tanto tempo fa
La morte non mi voleva
se ne stava buona
sull’uscio di casa
io la vedevo, la presenziavo
devi vivere diceva
e io inorridito ascoltavo
Non sapevo chi delle due
fosse più cinica
la vita o la morte!

In quel pozzo
di nome tristezza
passai il resto dei miei giorni
Fu indolore il trapasso
era già abbastanza
logora la mia anima
solo dimenticai
un ultimo bicchiere di vino

La fierezza del Topo

Oggi ho visto un Topo
era bello grande
ma non più di tanto
istintivamente il mio primo pensiero
è stato quello di rincorrerlo
e dargli un calcio fino a tramortirlo
poi però ho pensato di spaventarlo soltanto


Ormai ero vicinissimo a lui
ma stranamente non si muoveva
ho posato leggermente il piede sulla sua coda
quello si è girato di scatto a mo’ di sfida
ma non fuggiva
era una situazione davvero strana
e la faccia del topo cominciava a farmi tenerezza
rimembravo Topolino e Topogigio
Poi una signora che passava lì vicino
mi ha spiegato che aveva messo del veleno per topi
e che il topo stava morendo

In quell’ultimo anelito di vita
si era scontrato con me
e ho avuto stima della sua fierezza

Ai tempi del 5G

 Dove sono le mie fotografie ?
E le mie Musiche?
Dove sono le mie poesie ?
Segni primitivi incisi
su dei supporti di nebbia
di uno sprezzante futuro
impossibilitato a guardarsi indietro

Sud

Vertebre asfissianti
di orizzonte finito
corrugamenti evidenti
in terre di fuoco

Terra tremula
che mi desti i natali
terra florida
solo per pochi
Terra avara
per i figli del dolore
terra che consuma
terra che ti scaccia

Terra millenaria
di mediterranea riva
terra di invasori
tutti hanno vissuto qui

Tutti arrivano qui
e tutti vanno via da qui
il sole spinge i suoi sprazzi
e non lenisce le piaghe.

Chi volesse acquistare una copia di Scritti Randagi di Nicola Giannattasio, ha attualmente due modalità a disposizione per versare il contributo richiesto di 5,00 € che include la spedizione ordinaria del plico:
1. Versamento PayPal (preferibilmente "Amici e conoscenti" vista la piccola entità della somma) a : alex.pepe@atauta.it
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