Di questi testi fratelli, compagni, necessari ne propongo alcuni:
Questo navigare nell’etere è buio
fragoroso silenzio che perfora i timpani
in una tastiera l’apparente connessione
di milioni di essere umani
Lo schermo
il Sole di giorno
luce lunare di notte
i passi
sedentari sotto vacue scrivanie
nell’agorà di imperterriti disillusi.
Reagiamo ? Non credo !
Chi ha
osato chiudere i nostri sogni
dentro ragnatele di file?
C’è un
vuoto nei cuori
nei nostri derubati cuori
straziante solitudine
Buttai la
vita
dentro un pozzo
di nome tristezza
la buttai lì tanto tempo fa
La morte non mi voleva
se ne stava buona
sull’uscio di casa
io la vedevo, la presenziavo
devi vivere diceva
e io inorridito ascoltavo
Non sapevo chi delle due
fosse più cinica
la vita o la morte!
In quel
pozzo
di nome tristezza
passai il resto dei miei giorni
Fu indolore il trapasso
era già abbastanza
logora la mia anima
solo dimenticai
un ultimo bicchiere di vino
Oggi ho
visto un Topo
era bello grande
ma non più di tanto
istintivamente il mio primo pensiero
è stato quello di rincorrerlo
e dargli un calcio fino a tramortirlo
poi però ho pensato di spaventarlo soltanto
Ormai ero vicinissimo a lui
ma stranamente non si muoveva
ho posato leggermente il piede sulla sua coda
quello si è girato di scatto a mo’ di sfida
ma non fuggiva
era una situazione davvero strana
e la faccia del topo cominciava a farmi tenerezza
rimembravo Topolino e Topogigio
Poi una signora che passava lì vicino
mi ha spiegato che aveva messo del veleno per topi
e che il topo stava morendo
In
quell’ultimo anelito di vita
si era scontrato con me
e ho avuto stima della sua fierezza
E le mie
Musiche?
Dove sono
le mie poesie ?
Segni
primitivi incisi
su dei supporti di nebbia
di uno sprezzante futuro
impossibilitato a guardarsi indietro
Vertebre asfissianti
di orizzonte finito
corrugamenti evidenti
in terre di fuoco
Terra tremula
che mi desti i natali
terra florida
solo per pochi
Terra avara
per i figli del dolore
terra che consuma
terra che ti scaccia
Terra millenaria
di mediterranea riva
terra di invasori
tutti hanno vissuto qui
Tutti arrivano qui
e tutti vanno via da qui
il sole spinge i suoi sprazzi
e non lenisce le piaghe.
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