Emanuela vista da Mauro Barreras |
C'è una sorta di mistero e una diversità nella poesia della Maggini, rispetto ai versi che normalmente mi capita di leggere di autrici di stessa età ed esperienze. Incide forse l’amore per la musica, straordinaria appassionata di tango, ne è anche “maestra” e insegnante.
Ma nei versi mantiene una sorta di pudore personale, come esporsi in questa moltitudine di poesie ricche di vuote metafore e versi che più che riscaldare congelano l’anima?
Non manca la sensualità e perfino la dolcezza del dolore nei distacchi, come rimanessero un continuum dove vivere - più che rivivere – ancora e sempre un amore.
Di lei mi appassiona la dignità, la riservatezza che si avverte nel leggerla, come d’un calore diffuso che sembra quasi non corrispondere a una certa fermezza o, se vogliamo, durezza nelle conversazione distaccate o nella perfezione della danza.
Che la poesia sia, come forse dev’essere, (ciascuno darà sempre risposte diverse) quella vita parallela che non viviamo o serve come difesa-rifugio d’un piccolo universo che c'è stato – forse - intenso e, nel finire, si vuole quasi lasciare in sospeso, come fosse l'unica e l'ultima azione d’amore, di lotta, di destini.
In conclusione credo che scrivere sia anche vivere e rivivere sogni appena sfiorati o soltanto immaginati e qui mi fermo, come sempre, lasciandovi al piacere dei suoi testi, scelti fra tanti.
Mi lega a te
Un tramonto
un faro
un incontro
un abbraccio veloce
tanto sole
dune e vento
di scirocco
di parole
quel bacio perfetto
mi lega a te
come il punto più alto di un amore incompiuto
che non è esistito mai
rivedo ancora lo stesso orizzonte
lo stesso mare
di sempre
delirante
dove ogni anno
alzo gli occhi a un cielo estivo
luminoso e celeste
come il tutù delle ballerine di Degàs
così tutte le volte mi siedo e cerco
scenari nuovi
ma rivivo sempre quelli
lì, dove il cielo appare chiaro limpido splendente
troppo alto per me
intanto il tuo silenzio parla ancora
oggi più di ieri
mentre il cielo piano piano si scolora
si oscura
m’abbandona
Odorare
d’amore
Variopinto è il
fiore come calamita d’ape
la cui vista in
primavera attirerai
il tuo odore
stordirà i suoi sensi
ciclico mutare
delle stagioni,
così il mio
sole annuncerà
una pioggia di
presagi buoni
col calore
della sua impetuosa fiamma
a spargere
l’aroma del desiderio
amore
d’olfatto, arrivi dove non può lo sguardo
e la mano non tocca.
amore di
autentico sentire, quando,
chiudendo gli
occhi,
ti priverai di quell’adorazione del corpo
che la vista
confonde
inutile gioco
di specchi
bagliore che
accieca come allucinazione
bellezza di
sguardi, effimere illusioni
diverso è
annusare la fragranza della natura
essenza
primordiale del tuo collo
che scivola
come fluido e porta al ventre
cavità
terrestre a sconquassare viscere
e moti
dell’animo
dell’odore
l’amore ci si sbronza
medesima
desinenza di parole!
a volte accade
e lo sguardo si sposa con l’olfatto
felice
sodalizio dei sensi
dimostrando
come il bello della vita sempre profuma
odore di mare
sulla pelle
amore di fiuto,
di tutto essenza
felino istinto
a primavera, alchimia di fresco sentore
amore che sei
semplice intuizione
Primo maggio in un caffè
chi l’avrebbe
detto
di ritrovarmi
qui
a casa tua
il primo maggio
racchiuso in un
caffè
ascoltavo la
pioggia
bagnare il
roseto
davanti la
finestra
eravamo in tre
ma non lo sai
tu
io
e
la vecchia
del palazzo di
fronte
che osservava
il suo dolore
schiudersi ad
ogni goccia
aspettavamo
tutti qualcosa
una tazza di
caffè
l’arrivo del
sole
chi
un’ispirazione
anime belle
o forse no
dislocate
in tre spazi
diversi
e mentre le tue
mani al pianoforte
componevano
melodie
indefinite
a dilatare il
tempo
nell’inganno
del momento
in quel
quadretto
tu
io
e
la vecchia
siamo diventati
arte
Restano
solo fiori
(in memoria
delle vittime della strage di Fidene)
Restano solo
fiori
in fila
immobili
indifferenti
era una
domenica assolata
di dicembre
era Il Posto Giusto
per riunirsi,
per sparare
tra
l’incredulità degli astanti
prima un colpo,
poi un altro e boom…tutti giù per terra
rimasero
sgomenti
corse voce in
un istante
ed ecco i
giornalisti
in un valzer di
interviste
…fluivano i giorni,
pieni e vuoti di coscienze
ma oggi nel Posto Giusto è un giorno nuovo
non ne parla
più nessuno
non c’è più clamore,
non c’è più rumore, non c’è più dolore, non c’è più niente!
restano solo
fiori
in un deserto
di emozioni
in fila
immobili
indifferenti
tra il silenzio
dei passanti
Emanuela Maggini è nata a Roma, coltiva sin dall’adolescenza la passione e lo studio per la danza, classica e moderna, per poi approdare al tango, la sua folgorazione.Per cinque anni segue un training professionale col Maestro ecoreografo argentino Mauro Barreras che la sceglie come assistente nei corsi regolari della sua Accademia.Negli anni diverse partecipazioni: “Tre piani” di N. Moretti, “La forza delle donne” di M. Brandi, “Amori e Passioni” di B. Costa dove si esibisce in un tango insieme al Maestro Barreras.
Dal 2010 per gioco e per diletto inizia a scrivere poesie: per iniziativa dell’Associazione culturale “Darmatan” ha pubblicato “Il padre di tutte le virtù” inserita nell’antologia poetica Una poesia nel cassetto (2010); “Tenero ricordo “confluita nella raccolta Diglielo al vento – Donna in poesia (2011).
Qualche anno più tardi altri componimenti saranno pubblicati in una collana di poeti contemporanei intitolata Sentire (2014) e Luci sparse (2023) per iniziativa della casa editrice “Pagine”. Nel 2023 viene ospitata nel salotto del poeta e critico letterario Plinio Perilli; poco tempo dopo grazie a un amico in comune incontrerà il poeta, editore e scrittore Beppe Costa col quale avvierà una collaborazione: due video- poesie intitolate rispettivamente “Restano solo fiori” e “Primo maggio in un caffè” da lei scritte e interpretate dallo stesso Costa.
Nello stesso anno riesce a coniugare tango e poesia diventando curatrice dell’evento “Amori e Passioni” che vede la partecipazione straordinaria del musicista brasiliano Marcos Vinicius. Prende parte a un reading organizzato dal Comitato Promotore Parco della Cellulosa dove legge e interpreta alcune poesie di B. Costa.
È laureata in Archeologia Classica alla “Sapienza” di Roma.
Dal 2010 per gioco e per diletto inizia a scrivere poesie: per iniziativa dell’Associazione culturale “Darmatan” ha pubblicato “Il padre di tutte le virtù” inserita nell’antologia poetica Una poesia nel cassetto (2010); “Tenero ricordo “confluita nella raccolta Diglielo al vento – Donna in poesia (2011).
Qualche anno più tardi altri componimenti saranno pubblicati in una collana di poeti contemporanei intitolata Sentire (2014) e Luci sparse (2023) per iniziativa della casa editrice “Pagine”. Nel 2023 viene ospitata nel salotto del poeta e critico letterario Plinio Perilli; poco tempo dopo grazie a un amico in comune incontrerà il poeta, editore e scrittore Beppe Costa col quale avvierà una collaborazione: due video- poesie intitolate rispettivamente “Restano solo fiori” e “Primo maggio in un caffè” da lei scritte e interpretate dallo stesso Costa.
Nello stesso anno riesce a coniugare tango e poesia diventando curatrice dell’evento “Amori e Passioni” che vede la partecipazione straordinaria del musicista brasiliano Marcos Vinicius. Prende parte a un reading organizzato dal Comitato Promotore Parco della Cellulosa dove legge e interpreta alcune poesie di B. Costa.
È laureata in Archeologia Classica alla “Sapienza” di Roma.