Vaccino: effetti & difetti di Marcello Aslan

…oggi inauguriamo una nuova rubrica, anche sulla scia delle informazioni che abbiamo appreso dalle carte che stanno uscendo dalla Procura di Bergamo, a proposito, gli hanno mandato gli ispettori, prima che li sputtanino tutti definitivamente…

“Lascienzah!”
AIFA
L’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa) confeziona un documento firmato da decine di ricercatori.

Leggiamo :

«…non c’è, nella popolazione di soggetti vaccinati, alcun aumento del numero di eventi rispetto a quello che ci saremmo aspettati in una popolazione simile ma non vaccinata».

Sarà vero ?



Un gruppo di docenti delle università di Pisa e Firenze, esperti di statistica, leggono lo studio e scoprono la metodologia applicata da Aifa non è corretta.

I docenti sono Michela Baccini, Bruno Cheli, Rachele Foschi, Alessio Iodice, Lorenzo Melacarne, Barbara Pinto ed Eugenio Serravalle.

A luglio del 2022 pubblicano il loro studio sul «Discussion paper» del Dipartimento di economia e management dell’Università di Pisa.

Secondo i professori di Pisa e Firenze :

«Poiché il numero dei decessi attesi viene sovrastimato, mentre quello dei decessi osservati è sottostimato, il Rapporto Standardizzato di Mortalità risulta di conseguenza sottostimato, cosicché i risultati a cui giunge AIFA non possono considerarsi attendibili.».


Premessa.

Aifa mette a confronto il numero dei decessi attesi tra la popolazione, nell’arco temporale di una settimana e divisi per fasce di età, e i decessi che sono stati segnalati alla farmacovigilanza passiva di persone vaccinate con almeno una dose e morte a distanza di 14 giorni dall’inoculazione.

Lo studio delle università di Pisa e Firenze mette in luce alcune criticità del metodo Aifa :

1) Non compara i decessi attesi con quelli che si sono verificati tra la popolazione vaccinata ma con le sole morti «segnalate» come sospette di correlazione con il vaccino.

2) Vengono esclusi i decessi avvenuti oltre i 14 giorni dall’inoculazione.

3) Calcola 18.280 decessi come media settimanale su 48 milioni di individui vaccinati nel 2019. Numeri al Lotto. 18.280 x 54 settimane = 953.171 decessi l’anno. Ma nel 2019 sono morte 643.134 persone su 60 milioni di italiani. Facendo il rapporto 48 su 60 il numero corretto per il calcolo è circa 11.000 (non 18.280).

Errori statistici macroscopici.

Sono state allertate le istituzioni ?

Il Ministero della Salute è stato avvertito dell’errore attraverso un esposto, a cui non è stata data risposta.

I ricercatori hanno proposto l’articolo alle riviste scientifiche “Epidemiologia e prevenzione” e “Statistica e società”, per una pubblicazione.

Come è andata ?

Respinto al mittente.

Quali sono le motivazioni del rifiuto?

“Epidemiologia e Prevenzione”: non potevamo pubblicarlo perché «criticava fortemente un ente come Aifa».

“Statistica e società” : «il tema Covid-19 ha perso appeal per la nostra comunità».

“…ha perso appeal…”

…fantastico !

POLIZIA

Il sindacato di polizia parla di 50.000 danneggiati tra agenti e appartenenti ai corpi militari.

Luca Cellamare, segretario generale provinciale Cosap Torino, sindacato di polizia racconta che il più delle volte si parla di quarantenni :

«Molti sono stati inoculati benché guariti. Ridotti a svolgere con immensa fatica le mansioni di sempre. Hanno problemi cardiovascolari, neurologici, pressione alle stelle, faticano a respirare. Evitando di fare le anamnesi (in molti casi i danni sarebbero conseguenza di vaccinazioni fatte su persone guarite dal Covid), hanno attentato ai corpi militari dello Stato. Iniziarono a somministrare le dosi in caserma, ma quando si accorsero delle prime morti sospette, correlate alla vaccinazione, i medici militari si spaventarono perché non hanno lo scudo penale e, in barba ai protocolli imposti dalla commissione Scanu, hanno mandato tutti a vaccinarsi negli hub. Dove non veniva fatta l’anamnesi, non eri indirizzato a un medico competente per la dovuta visita e se un collega si rifiutava di dare il braccio perché guarito dal Covid, veniva sospeso».

Cosa accade se il personale lamenta effetti post-vaccino ?

Luca Cellamare :

«Il poliziotto, o il carabiniere, viene lasciato a casa. Sarà riformato e avrà una pensione ridotta al minimo. Abbiamo un sommerso spaventoso, perché i colleghi non prossimi alla pensione preferiscono curarsi di nascosto, piuttosto che essere ridimensionati o perdere il lavoro».

Moltissimi militari scrissero all’ex Direttore Generale dell’Aifa, Nicola Magrini, chiedendo che fosse loro mostrata la prescrizione medica.


Magrini, il 17 dicembre 2021 si lamentò con il ministero dell’Interno :

«di avere la casella di posta elettronica certificata intasata da richieste che non sono fondate né dal punto di vista regolatorio né dal punto di vista scientifico».

Sotto un documento che spiega bene al cap. 8 il merito della questione, ne citiamo un breve estratto :

«…nelle decisioni di autorizzazione in via condizionata per l’immissione sul mercato dell’Unione europea dei cinque vaccini Covid-19 si indica espressamente, all’art. 2, che “L’autorizzazione ad immettere in commercio il medicinale di cui all’articolo 1 è subordinata al rispetto delle condizioni stabilite nell’allegato II” e che l’allegato II, punto B, sotto la voce “Condizioni o limitazioni di fornitura e utilizzo”, prevede espressamente che si tratta di “medicinale soggetto a prescrizione medica” ».


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