Metin Cengiz o "il potere della poesia"

Metin Cengiz


In un momento in cui la Turchia soffre il rischio fra democrazia apparente o reale, vogliamo dedicare questo spazio a uno dei poeti più rappresentativi e battaglieri del paese.
Lo abbiamo incontrato al
14° Nisan Festival (Israel-Maghar).
Alcune sue poesie
sono sul sito di Casa della Poesia





D’inverno

Ho saputo di te in inverno
in te fiorivano domande
dı ognuno amante, ma non di me.

Strade e tracce sulla tua faccia
ıl tuo cuore nutrito da cupi amori come sole a mezzogiorno.

Tutti distanti adesso, tu sei il mio cuore solitario
Siamo noi adesso inverno in fiore’ fatti dolore nella nostra cenere.



KIŞ GÜNÜ

Seni bir kış günü tanıdım soru işaretleri açıyordun
Herkesin aşkıydın ben hariç

Yüzünde caddeler ayak izleri vardı
Yüreğin hüzünlü aşklarla beslenmişti öğlen güneşi gibi
Görmüş geçirmiş ben hariç

Şimdi herkes uzakta benim ocağımsın yalnız
Şimdi kış açan biziz kendi külünde hüzün biziz

Guerra

Ogni dove il tanfo della Guerra
solo il nome, eppure in faccia ci sbatte
come da lontano fragranza di pane caldo.
Come se qualcuno dentro noi combattesse
la vita sfıda la morte con le sue armı
lasciando fluire il sangue delle paroleç
Tanto vıcını glı schermı al cıelo
impossibile non vedere Dio
passando da fronte a fronte.

Mio figli dice che, certo, pazzo deve esser Dio
come puo essere a se stesso nemıco
finance lui che insegue la sua mente.

Penso alla mente per un momento
e come sedermı
e bere per ubriacarmi ancora.
Forse trovero l’anello che ho perduto
regalo dı mıa moglıe ın una notte radıosa
perso vıa tra I sassi.

Addio all’amore d’infanzia.
Addio al bambino che sono.

Ciao Dio mio.

SAVAŞ

Her yerde savaşın kokusunu alıyoruz
yalnız adı da olsa burnumuza vuruyor
taze ekmek kokusu gibi uzaktan.
Sanki birileri içimizde vuruşuyor
hayat ölümü deniyor silahıyla
kelimelerin kanını akıtarak.
Ekranlar öyle yakın ki gökyüzüne
tanrıyı görmemek imkansız
geçerken cepheden cepheye.

Oğlum, “Tanrı çıldırmış olmalı” diyor
“bu denli düşman olamaz kendine
aklının peşinde koşan insan bile.”
Aklın ne olduğunu düşünüyorum bir an.
Oturmak geliyor bir sandalyeye içimden
ve içmek sarhoş oluncaya yeniden.
Belki rastlarım diye kaybettiğim yüzüğüme
karımın armağanı ışıltılı bir gecede
kaybetmiş olduğum çakıllar arasında.

Elveda çocukluk aşkım.
Elveda çocukluğum.

Merhaba tanrı

Mio figlio

Per mio figlio io somiglio a una lunga strada
E sua madre alla terra
İo sono lontano, in prigione
Sua madre gli ha insegnato a camminare.

OĞLUM

Oglum uzun bir yola benzetiyor beni
Anasini topraga
Ben uzakta hapiste yatmışım
Anası yürümeyi öğretmiş ona

La pietra

Sono come il mare in tempesta
La vita urla nel mio muschio
İl tempo riposa in me

İl mio cuore è pieno di Ricordi
Gioco alla campana sulla superficie dall’acqua
Sull’onda che si inchina da un lato

Quando sei annoiato
Mi lanci via lontano
E stranamente ti senti soddisfatto

Le case e i giardini respirano con me
E le camere prendono il sole con me

Qunado hanno problemi
Le persone mi parlano
Senza neanche saperlo

Oggi sono di buon umore
Divento edificio, divento casa
E non sono mai stata così contenta

Non mi disturbate oggi
Non venite, non guardatemi
Oggi sono una pietra felice

Sono diventata luce
İn Palestina, in Turchia, dappertutto
Lanciata sulla testa dei dittatori
Da uno dei miei piccoli amici.

TAŞ

Dalgalı bir deniz gibiyim
Hayat yosunumda uğuldar
Dinlenir zaman içimde

Hatıralar bırakmaz yakamı
Sek sek oynarım su yüzünde
Şöyle yandan kaydırınca

Canı sıkıldı mı insanın
Uzaklara fırlatır beni
Garip bir zevk alır bundan

Evler, bahçeler benimle havalanır
Benimle güneşlenir odalar

Başlarında bir bela oldu mu
Benimle konuşur rüyasında insanlar
Ama bilmezler bunu

Bugün keyfim yerinde
Ev oldum, bina oldum
Bunca mutlu olmadım

Dokunmayın keyfime bugün
Gelip seyrime durmayın benim
Bugün mutlu bir taşım

Işığa karıştı beni
Filistin’de Türkiye’de her yerde
Fırlatıp zalimlerin başına
Bir küçük arkadaşım

Il testamento del poeta

Mettiamo che io parta con biglietto di sola andata
Le strade che bevono la mia tristezza non saranno più sbagliate
Ecco la tribù dei geni che sono miei amici
Ecco la nullità di essere vero e il polso di dio
La campagna e l’ombra degli alberi sono superflue.

Lasciatemi qui senza lacrime
Pregate invece  con due serie di grappa
İn mia memoria carezzate la mosca che nasce dalla grappa
İ vostri passi si adattino al suono delle sirene che avete dentro
Non fermatevi e lasciate che l’amore sia la vostra Mecca
Se mi ricorderete quando fate l’amore
Sarò felice, buon appetito

Immaginate che io sia un albero bucato senza rami e foglie
Che il ronzio degli insetti sia la musica del nulla
Pensate a me come un immenso mare
Pensate a me come una nave che fa vela nel cielo
Se dio mi parlerà, solo allora gli parlerò
Se dio mi parlerà, solo allora l’ascolterò in questa oscurità
Se dio mi stringerà la mano, solo allora potrò stringergli la mano
Lui è l’unico che può cancellare dai miei occhi i miei giorni e le notti
Certo se avrò ancora occhi..


ŞAİRİN VASİYETİ

Sayın ki dönüşsüz bir yola çıkmışım
Yanlış yapmayacak artık hüznümü içen yollar
İşte dostlarım olacak cin taifesi
İşte gerçek olan hiçlik ve tanrının nabzı
Bu kırlar bu ağaç gölgeleri olmasa da olur

Beni burada bırakın ağlamadan
Duayı dönüşte iki rekat rakıyla yapın
Rakıda filizlenen böceği okşayın anmak için
İçinizde çalan sirenlere uysun adımlarınız
Durmayın secdeniz sevişmek olsun
Sevişirken aklınıza ben mi geliyorum
Anılarım size afiyet olsun

Sayın ki oyulmuş dalsız yapraksız bir ağacım
Böceklerin uğultusu hiçliğin müziği olsun
Beni başı sonu yok bir deniz gibi düşünün
Bir aydınlıkta yüzen bir gemi gibi düşünün
Tanrı konuşursa cevabım bir onadır
Bir ona kulak veririm bu karanlıkta
Tutarsam bir onun elini tutarım
O silebilir yalnız günümü gecemi gözlerimin önünden
Tabi gözlerim kalmışsa


Metin Cengiz: poeta e scrittore nato il 3 maggio 1953 a Göle/Kars (ora Ardahan). Ha frequentato la Göle primary School (1964), la Kars Alparslan High School (1972), e si è laureato alla Erzzurum Atatürk Universty, Schools of Basic Sciences and Foreign Languages, Departement of French (1977). Durante i suoi anni all'università, per un breve periodo, ha lavorato come ufficiale civile all'Istituto Statale di Statistiche(1973). È stato arrestato varie volte per aver pubblicato riviste politiche e partecipato ad azioni illegali. Ha lavorato come insegnante di francese alle scuole superiori di Erzurum (1977-78), Posof (1977-78), Kars (1977-80), Artova (1980-83), İstanbul (1983-87) e Muş (1987). Nel frattempo ha completato i suoi studi alla Marmara Universty, Dipartimento di Francese.
Dopo il golpe militare del 12 settembre 1980, fu imprigionato per due anni in base all'articolo 141 del Codice Penale Turco. Durante i suoi anni di insegnamento fu mandato due volte in esilio e sospeso dal lavoro. Dopo aver lavorato come insegnante a Muþ, ha dato le dimissioni ed è tornato a Istambul dove cominciò a lavorare come correttore di bozze, editore e traduttore presso case editrici. Riprese l'insegnamento dopo il 1993 e si è poi ritirato nel 2002. Oltre al suo lavoro di traduttore ha scritto numerosi articoli sui problemi della poesia nelle riviste Hurriyet Gösteri, Varlık e in numerosi giornali. Nel 2005, insieme ad alcuni amici ha fondato la Şiirden Publishing House per pubblicare poesie ed articoli sui problemi della poesia.
Il suo primo articolo intitolato "Nasıl Şiir" (Che genere di poesia) fu pubblicato sul quotidiano Demokrat, ed altri articoli nelle riviste Broy, Varlık, Adam Sanat, Edebiyat ve Eleştiri, Bahçe (Antalya), Düşün, Yasakmeyve, Parantez, Şiiri Özlüyorum Niğde), Ötekisiz, Şiir Oku, Şiir Odası, Mor Taka (Trabzon), Pitoresk e Yazko Edebiyat. Ha preparato e presentato un programma televisivo intitolato “Şiir ve Resim” (Poesia e Pittura) alla Karadeniz TV nel 1988. Ha ricevuto il Behçet Necatigil Poetry Award nel 1966 con il suo libro intitolato "Şarkılar Kitabı" (Il Libro dei Canti). È membro del Sindacato degli Scrittori Turco, dell'Associazione PEN Writers e dell'Associazione degli Autori Turchi.
Ha elaborato una poesia che trae vantaggio dalla traduzione sfidandola, che riflette le realtà del mondo moderno e che cerca di elaborarle insieme alle realtà della vita e con il suo mondo di emozioni all'interno dell'integrità della sua personalità. Già noto per i suoi articoli sulla poesia fin da giovane, il poeta è diventato uno dei pionieri del periodo post 1980, con i suoi articoli teoricie le discussioni sullapoesia. Alcuni di questi articoli sono stati pubblicati in un libro con il titolo Şiirin Gücü (Il Potere della Poesia, 1993).

Nel 2007 ha preso parte agli Incontri internazionali di poesia di Sarajevo e nel 2010 a "La poesia resistente! Napolipoesia".

Traduzione: Raffaella Marzano
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Wikipedia turco: Metin Cengiz