Alla ricerca della ricerca perduta
…un nuovo, inedito appuntamento con la rubrica…
“Il Circo Barnum”
A raccontare di quest’Italietta mi sono venute le stimmate, per scrivere devo avvolgermi i palmi con delle garze…
Quella di oggi è una storia a puntate.
Prima, un breve riassunto per chi non ha idea di cosa stia accadendo in queste ore all’Istituto Superiore di Sanità, quello che dovrebbe essere l’organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale con funzioni di ricerca, sperimentazione, controllo, consulenza, documentazione e formazione in materia di salute pubblica.
Il Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, aveva emanato un nuovo “codice di comportamento dei dipendenti ISS”.
Quando ?
Il 25 Gennaio 2023.
Talvolta alcune coincidenze sorprendono, fanno quasi pensare ad un disegno, tanto son ben assortite.
Pensare che proprio la mattina del 25 Gennaio tre ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità, pubblicano uno studio su Pathogens sul rapporto rischi-benefici dei vazzini arrivati sul furgoncino Algida.
Secondo lo studio i benefici son pochi, i rischi alti.
Da un estratto del lavoro :
«Discutiamo sulla reale necessità di somministrare questi prodotti con effetti a lungo termine poco chiari a persone a rischio con condizioni autoimmuni, così come a persone sane, al tempo delle varianti di omicron.».
https://www.mdpi.com/2076-0817/12/2/233
Chi volesse approfondire può leggere il post del 9 Febbraio 2023, e ascoltare il video.
L’effetto è quello di una volpe nel pollaio.
A quel punto, il Brusaferro diffonde una nota mezzo stampa con cui prende le distanze dal lavoro dei ricercatori del suo istituto.
Più che una nota…una “fatwa”, leggiamo :
«…l’articolo riporta esclusivamente l’opinione personale degli autori e non rappresenta in nessun modo la posizione dell’Istituto superiore di sanità».
I tre rispondono alla nota del Brusaferro confermando lo studio, alquanto alterati per lo stile del presidente.
Pochi giorni ed a sostenere i tre ricercatori arriva il professor Marco Cosentino, uno dei revisori dello studio, farmacologo dell’Università dell’Insubria, che rilascia un’intervista criticando la nota del Brusaferro :
MC : «A me pare un autogol dell’Iss - e lo dico con qualche cognizione professionale e certificata in tema di integrità scientifica. E poi, la procedura di formulazione e pubblicizzazione del comunicato, così frenetica e senza un minimo di istruttoria interna, mi pare pure a rischio di ledere il buon nome, l’onorabilità e l’immagine professionale dei ricercatori coinvolti».
L’intervista merita di esser letta tutta, la trovate nel post del 9 febbraio 2023, per la rubrica “Le interviste impossibili”.
Per inciso, l’articolo ha passato tutte le revisioni. Nella pubblicazione, per massima trasparenza sul metodo e contenuti, sono allegate anche le osservazioni dei revisori e relative risposte.
Passano un paio di giorni e gli scherani del Brusaferro mandano la comunicazione di un procedimento disciplinare ai tre ricercatori.
Metodo intimidatorio per mettere a tacere coloro che non si adeguano al pensiero unico, che disturbano il manovratore, il "colpirne uno per educarne cento" che abbiamo visto in questi anni da parte degli ordini dei medici, giornalisti etc…
Nella settimana passata l’ordine dei medici ha sospeso senza stipendio il dott. Petterle per aver denunciato in un’intervista l’alta percentuale di “morti improvvise” e l’uso del tampone, ancora oggi, sui deceduti.
Ora, sulla “querelle” ha preso posizione anche l’Anief, il sindacato che rappresenta docenti e ricercatori, sotto potete leggere il comunicato :
«I vertici di Iss, dopo aver “preso le distanze” a mezzo stampa da un articolo pubblicato su una prestigiosa rivista scientifica a firma di nostre colleghe, proseguono con questo vero e proprio attacco alla libertà di ricerca avviando un vero e proprio PROCEDIMENTO DISCIPLINARE nei confronti delle due autrici dell’articolo, cosa di cui veniamo a conoscenza ancora una volta “a mezzo stampa”. La base di questo procedimento starebbe, a quanto apprendiamo, in un’interpretazione censoria del nuovo “codice di comportamento dei dipendenti ISS” approvato dal C.d.A il 21.12.22 (e inviato al personale il 25.01.23) che trasforma la rendicontazione dei lavori in infoweb, in un vero e proprio processo di “autorizzazione” da parte dei Direttori, lasciando a questi la possibilità di impedire la pubblicazione di un qualunque lavoro sulla base di “valutazioni” di “opportunità” estranee al processo di ricerca scientifica. Questa azione dell’ISS non colpisce solo due colleghe ma è un atto intimidatorio nei confronti della libertà di ricerca e di tutti noi.
La solidità di un lavoro scientifico è valutata nel processo di revisione e la scelta se pubblicare o no un lavoro scientifico non può sottostare a logiche politiche. I vertici dell’ISS hanno mostrato di ignorare le più basilari regole del processo della produzione e divulgazione della ricerca scientifica.
Riteniamo inaccettabile questo attacco al diritto costituzionale di libertà di ricerca e divulgazione dei risultati scientifici (Art. 33) e condanniamo il comportamento dei vertici dell’ISS.
LA RICERCA È LIBERA E LIBERO NE È L’INSEGNAMENTO. Come ANIEF-ISS continueremo a batterci contro chi offende la dignità della ricerca pubblica e di chi ci lavora. CARO PRESIDENTE, NOI NON ACCETTEREMO MAI DI FAR SOTTOSTARE A “REVISIONE POLITICA” I RISULTATI DEL LAVORO DI RICERCA».
https://anief.org/ricerca/44722-dipartimento-enti-di-ricerca-istituto-superiore-di-sanità%2C-anief-epr-iss-“la-ricerca-è-libera-e-libero-ne-è-l’insegnamento”
Penso a quanti sono andati agli hub recitando il mantra “io credo nella scienza”, magari vi hanno accompagnato i figli, per il ciclo completo, come mi ha detto una persona che ha portato una ragazza di 14 anni al rito sacrificale…non occorre andar oltre, vado a medicarmi.
"Guai a voi, scribi e farisei ipocriti...!...Serpenti, razza di vipere, come potrete sfuggire alla condanna della Geenna ?" (Matteo 23, 13.33)
Italyland, il paese sempre in festa, 26 Mar 2023
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